Fitch ha deciso di tagliare l’outlook sul rating sovrano della Cina: quali sono le reazioni di Pechino? L’economia del dragone rischia un peggioramento e l’incremento del debito.
La situazione per la Cina si mette male dal momento che Fitch ha deciso di tagliare da stabile a negativo l’outlook sul rating sovrano di Pechino. Secondo l’agenzia di rating ci sono differenti rischi corsi dall’economia cinese: il bilancio pubblico di Pechino dovrà affrontare nuovi modelli di crescita e incertezze. È probabile che la Cina continuerà ad accumulare debiti nel tentativo di incoraggiare l’economia da un rallentamento cagionato dalla crisi del mercato real estate. In tale contesto macroeconomico, l’agenzia di rating Fitch ha aggiornato il suo score con un netto peggioramento.
Fitch taglia l’outlook sul rating sovrano della Cina: ecco le reazioni di Pechino
L’agenzia di rating Fitch ha tagliato l’outlook sul rating sovrano della Cina: il Ministero delle Finanze sostiene che la politica fiscale sostiene la crescita economica ed il governo di Pechino cercherà di controllare il rapporto debito/Pil. Secondo le proiezioni di Fitch il disavanzo pubblico subirà un incremento di oltre sette punti percentuali del PIL nel corso del corrente anno.
Nel corso degli ultimi dodici anni il debito pubblico di Pechino è incrementato poiché l’esecutivo ha iniettato liquidità nel sistema economico nel mantenere i tassi di crescita. La crisi del mercato real estate cinese minaccia di rallentare la produzione industriale ed è fonte di preoccupazione per gli investitori mondiali. L’esecutivo di Pechino ha introdotto interessanti misure di sostegno economico per le imprese e per le famiglie cinesi.
Alla fine del primo semestre dell’anno scorso il debito pubblico del dragone ha sfiorato gli 80 punti percentuali del PIL: si tratta di un dato allarmante considerando che la Cina sia un mercato emergente. Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento del debito pubblico, ad ampi deficit fiscali, all’aumento dei rischi di passività ed alla crescita nominale in netta diminuzione. Tutti questi fattori vanno ad aggravare il contesto macroeconomico del dragone.
Quali sono le previsioni di Fitch?
Secondo una nota diffusa dall’agenzia di rating Fitch la crescita economica di Pechino rallenterà nel corso del corrente anno ad oltre 4 punti percentuali da oltre 5 punti raggiunti nel corso del 2023. Le vendite al dettaglio e la produzione industriale cinese hanno superato le aspettative nei primi due mesi dell’anno. Anche i dati relativi al trend inflazionistico ed alle esportazioni sono migliorati: ciò ha dato impulso alla fiducia di Pechino di raggiungere quanto previsto dagli analisti.
La revisione delle proiezioni riflette i rischi correlati al peggioramento della situazione finanziaria del governo pechinese. La Cina deve confrontarsi con l’incertezza dello scenario macroeconomico e con la crisi del mattone. Alla fine dello scorso anno Moody’s aveva annunciato che ci sarebbe stato un taglio del rating cinese: tali avvertimenti furono contestate dal governo pechinese.
Quali sono le reazioni dell’economia del Dragone?
L’economia del Dragone definisce biasimevole il peggioramento dell’outlook sul rating sovrano cinese. La nota del ministero delle Finanze pechinese esprime tutta la rabbia e l’irritazione per la decisione presa da Fitch. I dati macroeconomici parlano chiaro e sono piuttosto deludenti: i prezzi al consumo cinesi sono incrementati dello 0,1 percento su base annua a marzo del corrente anno, i prezzi alla produzione sono calati decisamente del 3 percento su base annua.
Lo yen è sceso ai minimi dal 1990, raggiungendo i 153 euro per dollaro, mentre il dollaro americano si è rafforzato. Il ministro delle Finanze Suzuky ha sottolineato che verranno intraprese misure per affrontare movimenti eccessivi al ribasso dello yen. Nonostante i dati siano deludenti, Goldman Sachs ha innalzato le stime sulla crescita economica cinese nel corso del corrente anno.
L’economia del dragone è cresciuta di oltre 7 punti percentuali nel corso del primo trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente. La banca d’affari statunitense prevede una crescita di oltre 5 punti percentuali nel corso dell’anno, in linea con le finalità dei policy makers cinesi. Molti investitori esteri hanno ritirato i propri capitali dalla Cina.