Conti pubblici: il ministro del Tesoro Giorgetti ha sottolineato che i conti pubblici italiani sono in linea, ma non esclude qualche intervento volto a rispettare gli obiettivi.

Se c’è qualcosa da aggiustare, l’esecutivo interverrà affinchè i conti pubblici siano sistemati ad hoc e vengano raggiunti gli obiettivi fissati. A gravare sul debito tricolore è il fardello dei bonus edilizi da oltre 200 miliardi di euro, che condizionano le scelte dell’esecutivo. Dall’anno 2021 i bonus edilizi hanno un peso di oltre 210 miliardi di euro. Oltre al peso dei bonus edilizi, il governo va a caccia di risorse per la prossima Manovra di Bilancio.

Basti pensare che per confermare lo sgravio dei contributi ai lavoratori e per tagliare le tasse sono necessari più di 14 miliardi di euro. Al momento il ministro dell’Economia esclude qualsiasi intervento volto a correggere i conti pubblici. Il DEF presentato in Parlamento mette in evidenza la situazione esistente e affronta quali sono gli interventi che si vogliono approntare.

Conti pubblici, priorità a sgravi contributi lavoratori

Il DEF presentato in Parlamento mette in evidenza la situazione economica italiana e anticipa quali potrebbero essere le priorità. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze sottolinea che sarà data massima priorità al taglio del cuneo fiscale, che sarà riconfermato. Per quanto concerne gli sgravi contributivi dei lavoratori dipendenti una platea di 14 milioni di italiani si troveranno con una busta paga meno pesante.

Facciamo un esempio per comprendere: un lavoratore con 25mila euro all’anno che oggi incassa uno stipendio pari a 1.700 euro al mese, nel 2025 incasserà una busta paga più leggera pari a 1.610 euro al mese. Per poter mantenere questa interessante agevolazione fiscale sono necessari più di dieci miliardi di euro e quattro ulteriori miliardi di euro per convalidare il taglio dell’Irpef.

Nel caso in cui si volessero confermare ulteriori aiuti, il governo avrebbe necessità di quasi venti miliardi di euro. Ad esempio, per confermare lo sconto assunzioni sarebbero necessari 1,7 miliardi di euro, per convalidare la Carta Dedicata a te sarebbero necessari 0,6 miliardi di euro, per la decontribuzione mamme lavoratrici sarebbero necessari 0,5 miliardi di euro e per tante altre misure di aiuto il governo punta a reperire 1,6 miliardi di euro.

Ci sarà lo spettro di ulteriori tasse che andranno ad impoverire le famiglie italiane?

I dati relativi al risparmio hanno confermato che c’è stato un record negativo: ciò è dovuto all’aumento delle tasse da versare ed al trend inflazionista. Secondo i dati pubblicati dall’Istat la propensione dei cittadini italiani nel risparmiare ha subito un peggioramento. Le tasse hanno subito un aumento di oltre 20 miliardi di euro e questo incremento interessa l’Irpef, le ritenute sui redditi.

Purtroppo, si paventa lo spettro di ulteriori tasse che andranno a gravare sui redditi delle famiglie e delle imprese italiane. Per il corrente anno 2024 si prevede che la crescita economica sarà meno vigorosa e sul debito pesa il “fardello” dei bonus edilizi. Il governo potrebbe valutare il taglio di altre spese, con rilevanti cadute sui servizi alla collettività amministrata oppure potrebbe introdurre nuove tasse.

Conti pubblici: alla caccia delle risorse finanziarie

Per mantenere le misure attualmente in vigore, ovvero lo sgravio contributivo per i lavoratori e il taglio delle tasse, il governo dovrà reperire oltre 14 miliardi di euro. Per mantenere la spesa sanitaria ai livelli odierni sarà necessario reperire altri 10 miliardi di euro. Inoltre, per la Difesa sarà necessario reperire ulteriori risorse. Con il DEF si è tracciata la cornice finanziaria, che spiega cosa intende fare l’esecutivo per salvaguardare le finanze.

Per il momento ci si limita a revisionare le stime sul deficit, crescita e sul debito italiano. Diventa fondamentale definire le regole comunitarie di bilancio e, con un nuovo Esecutivo a Bruxelles, si contratteranno margini addizionali di spesa per mantenere le promesse fatte all’elettorato.