Intervenendo oggi 12 aprile al convegno “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, furto“, la premier Giorgia Meloni è stata molto chiara: la maternità surrogata è una pratica disumana, che va a danneggiare in un’ottica più ampia gli sforzi per affrontare la denatalità italiana.
Meloni ritiene che la ricetta migliore sia “garantire a donne e uomini che sia ugualmente possibile realizzarsi in termini di carriera, retribuzione, aspirazioni e libertà, nella consapevolezza della specificità di ciascuno”.
Essere genitori, quindi, è un qualcosa che non va a danneggiare la collettività. Cosa manca per realizzare ciò? Se fosse per alcuni giovani intervistati, la risposta sarebbe: i soldi.
Meloni chiede di combattere la denatalità e promette: “Presto la maternità surrogata sarà un reato universale”
Il convegno “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, furto“, svoltosi oggi nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, a Roma, ha visto la presenza anche di Giorgia Meloni. La premier italiana ha avuto modo di riassumere nell’intervento le principali priorità del suo governo sulla denatalità, cominciando dalla maternità surrogata.
Per estrazione personale e storia politica Meloni si è sempre dimostrata contraria all’idea: gli annunci di rendere la gestazione per altri un reato universale (perseguibile in Italia anche se fatta all’estero) avevano suscitato tante polemiche ai tempi, e Meloni oggi ha voluto ribadire il suo impegno in tal senso:
Continuo a ritenere l’utero in affitto una pratica disumana e sostengo la proposta di legge perché diventi reato universale, cioè perseguibile in Italia anche se è commesso all’estero.
I molti argomenti toccati durante il convegno alla Camera di Commercio a Roma vengono quindi riassunti dall’intervento di Meloni, interessata a rimarcare quanto faceva parte del programma di governo e della propria identità politica.
Se la ministra per la famiglia Eugenia Roccella aveva insistito sul portare il tema della denatalità anche in Europa, la premier chiede che l’argomento non diventi un tabù o un qualcosa di disdicevole da affrontare:
La giornata di oggi è estremamente importante perché ci consente di allargare l’orizzonte su una materia che è una priorità assoluta del governo: la sfida demografica, la natalità, è una delle principali sfide. Possiamo investire risorse, possiamo fare scelte importanti, ma tutto questo non porta a nulla se a monte noi non invertiamo la drammatica tendenza della denatalità, che compromette ogni possibile sviluppo positivo per la nostra Nazione: non è stato così per molto tempo.
Non poteva mancare, a questo punto, la stoccata critica a chi preferirebbe mantenere lo status quo attuale: una mancanza di ricambio generazionale in nome di uno sfruttamento meno intensivo delle risorse economiche e naturali che l’ambiente ci offre:
Io credo che queste tesi surreali, vecchie e nuove, rischino di trascinare l’Italia e l’Europa sull’orlo del precipizio. Nessun intervento concreto sarà mai sufficiente se a monte non invertiamo la narrazione che per anni è stata fatta: è stato detto per decenni che mettere al mondo un bambino avrebbe compromesso libertà, sogni, carriera, in alcuni casi la bellezza, che quindi era una scelta che in fondo non era conveniente. Per decenni cattivi maestri hanno proclamato che la genitorialità era un concetto arcaico, negli ultimi tempi si è sostenuta la follia che mettere al mondo un bambino è un atto contro l’ambiente.
Con ogni probabilità i “cattivi maestri” sono tutte quelle persone che cercando di spiegare che non esiste soltanto una tipologia di famiglia, basata su una coppia di genitori (cioè madre e padre) e con diversi figli a carico, ma che si possono creare anche altri tipi di relazioni basate più sull’affettività (come affermava l’attivista e scrittrice Michela Murgia).
Alcuni giovani rispondono a Meloni: “Per essere genitori ci servono un lavoro e i soldi, ma non ci sono!”
Le idee messe in campo da Roccella e Meloni possono anche essere interessanti alle orecchie di tante persone, principalmente giovani perché gli interventi al convegno di oggi a Roma si rivolgevano a loro. Tag24 ha avuto modo di chiedere ad alcuni ragazzi e ragazze la propria opinione in merito, che si può riassumere con: “vorremmo fare figli, ma senza lavoro non si può fare“.
Un’altra cosa che gli intervistati chiedono è tempo di organizzare il tutto. Una coppia dice:
Sì, ma ancora c’è tempo… Cosa mi fa aspettare? Il lavoro, la stabilità economica che non c’è. Ci vorrebbero maggiori garanzie per i giovani, credo che a livello di politiche giovanili dovrebbero creare più opportunità, che magari aiuterebbero a programmare il futuro entro i 30 anni.
Tornando per un attimo al discorso dei “cattivi maestri”, la questione della denatalità tocca anche chi non si riconosce nella famiglia eteronormata. Un ragazzo si dimostra anche possibilista all’idea di avere un figlio, ma la freddezza con la quale il governo tratta la gestazione per altri e le famiglie composte da persone dello stesso sesso complica di molto i piani:
Non saprei, sono ancora giovane, c’è ancora tempo per pensare a questa cosa… Non mi occupo molto di politica, però sono contro questo governo: essendo omosessuale non ci vado tanto d’accordo. Ovviamente mi piacerebbe che il governo mi permettesse di diventare padre, ma ora come ora con il governo che c’è ora non è possibile.
Infine, una coppia molto giovane non ha particolari richieste per il governo, indicando che i soldi sono un ostacolo per garantire ai figli un futuro dignitoso:
Assolutamente sì, anche più di uno: il problema sono sempre i soldi… Cosa può fare il governo? Niente, il problema è sempre quello, non penso ci sia altro.