Davanti a una situazione poco chiara solitamente si usa il detto “qui gatta ci cova” e, stavolta, l’antico proverbio casca a pennello, visto che a essere in pericolo è proprio una colonia felina. Infatti, a denunciare una potenziale tragedia è la signora Dina Lazzerini, responsabile di una delle storiche colonie comunali di Pietrasanta, in provincia di Lucca.
I poveri micetti potrebbero essere sfrattati dalla loro casa, o meglio, dal terreno sul quale sorgerebbero le loro casette e dove i volontari di Colonia Cristiana se ne prendono cura. È per questo motivo che Lazzerini ha promosso una manifestazione il prossimo 7 maggio per salvare le adorabili pallette di pelo censite dalla colonia.
Pietrasanta, sotto sfratto la colonia felina comunale, Lazzerini: “Lo hanno notificato a me, invece che al sindaco”
D: Quella di Colonia Cristiana è una di quelle storiche della città, che tipo di colonia è?
R: Si tratta di una colonia comunale regolarmente censita. È una delle prime colonie, registrata già intorno agli anni ’50, di cui io sono la responsabile. Prima erano 150 gatti, ora, dopo varie sterilizzazioni, cure, adozioni e, purtroppo, uccisioni, sono circa una settantina.
D: Ora, invece, arriva lo sfratto e voi avete deciso di dar via a una manifestazione. Quando sarà?
R: Il corteo avverrà la stessa mattina dello sfratto, il prossimo 7 maggio, intorno alle ore 9, in zona privata. Ci troviamo in via Aurelia Sud, n°33, a Pietrasanta. La manifestazione è regolarmente autorizzata e, infatti, parteciperà anche il sindaco Alberto Giovannetti. Soprattutto dato che la colonia è comunale e quindi i gatti appartengono al sindaco.
D: Da cosa nasce, però, la questione? Perché lo sfratto?
R: Io non so che furbata hanno fatto, però, la notifica dello sfratto è arrivata a me, che ne sono solamente la responsabile e non la proprietaria. Il mio incarico deriva dal Comune e il mio compito è quello di curarli, nutrirli, farli sterilizzare e darli in adozione. Infatti, lo sfratto non doveva essere recapitato a me, ma al sindaco. Cosa che non è stata fatta e tutt’oggi il sindaco non ne sapeva nulla, sono stata io a informarlo. Gli artefici di questa situazione hanno, però, inventato bugie.
D: In che senso?
R: Vanno a dire in giro che non è vero che sono 37 – dato che alcuni li abbiamo già spostati -, ma poco meno di una ventina e che appartengono a una signora anziana. Signora anziana che sarei io, che di anni ne ho 61, e che i gatti sarebbero tutti miei. In realtà, noi abbiamo esposto il regolare cartello con la bandiera dell’Associazione e il timbro “Colonia Cristiana 102 del Comune di Pietrasanta”. Quindi ci sarebbe poco da inventare, eppure sono cose che hanno detto lo stesso e quindi io sarei una vecchietta fissata coi gatti. Credo che all’ufficiale giudiziario abbiano detto una cosa del genere che, totalmente all’oscuro della verità, non si rende conto di andare a toccare una colonia felina registrata e comunale.
A rischio i 70 gatti di Colonia Cristiana
Come si suol dire “il diavolo ci ha messo lo zampino“, secondo il racconto di Lazzerini, che sottolinea come l’iter dello sfratto abbia non poche incongruenze.
D: Lei ha detto che il sindaco non sapeva nulla fino, ma adesso come si sta muovendo?
R: Il sindaco si è messo a nostra disposizione, ma per lo spostamento occorre prima chiedere alla Regione, dal momento che i gatti sono vincolati da delle regole. Noi responsabili abbiamo i compiti che ti ho detto precedentemente, ma gli animali devono rimanere nel luogo della colonia. Se c’è una grave motivazione possiamo fare richiesta di spostamento al sindaco, che a sua volta fa richiesta alla Regione. Sarà, poi, quest’ultima a attribuire alla colonia un posto comunale.
D: Tutto questo, però, non è accaduto?
R: No, queste dinamiche non si sono nemmeno attivate perché lo sfratto è arrivato a me e mio figlio.
D: Questo iter non è più attivabile, ora che il sindaco è stato messo al corrente?
R: Noi abbiamo cercato di parlare con l’ufficiale giudiziario per metterlo a parte di queste situazioni improprie. Tutt’ora ci hanno risposto che ci avrebbero richiamati, ma dopo tre giorni non abbiamo ricevuto ancora alcuna risposta. Riproverò di nuovo o andrò in Procura. Non solo, abbiamo saputo che le associazioni locali sono state contattate e hanno rifiutato di prendere i nostri gatti. Sia perché, giustamente, hanno già i loro di cui occuparsi e sia perché mi conoscono.
D: Questa situazione deriva dal fatto che il terreno è privato, giusto?
R: Il terreno lo avevano dato a me in fase di separazione. Adesso l’accordo è scaduto, quindi il proprietario rivuole il terreno. Ho chiesto di poter avere un po’ di tempo per vedere insieme al Comune dove poter spostare la colonia. Abbiamo individuato un appezzamento da comprare sempre nella stessa zona, in condizioni migliori di quello in cui ci troviamo adesso. Purtroppo, il costo è di 60 mila euro e noi riceviamo solamente donazioni. Abbiamo, quindi, rilasciato un comunicato con le informazioni del corteo e con il nostro IBAN IT31S050347015900000000921 per raccogliere fondi.
Avevamo pensato anche di ingaggiare degli artisti per uno spettacolino comico. “I gatti salveranno il mondo con il loro amore” sarebbe il titolo del teatrino per raccogliere quanti più fondi possibili. Eppure la colonia è importante perché combatte al contempo sia il randagismo che la potenziale diffusione di malattie portate o attaccate ai gatti.