Sosta anti-evasori: controlli fiscali per chi non paga le tasse. Arrivano parcheggi salati e accertamenti fiscali per evasori: bollo auto, IMU e TARI. Controlli automatici dalle targhe. Sembra qualcosa di fuori dal comune, una fantasia pescata all’improvviso per spulciare dalla matassa i furbetti che omettono di pagare le tasse. Da una parte, il Governo continua nel perfezionare gli strumenti anti-evasione, mentre dall’altra entrano in gioco le bizzarre iniziative anti-evasori promosse dal sindaco di Como. Vediamo insieme di cosa si tratta e se questa proposta potrebbe essere estesa in più città.

Sosta anti-evasori: controlli fiscali

 Sembra quasi che la faticaccia di nascondere i soldi al fisco abbia i giorni contati. Nella città di Como potrebbe arrivare la sosta anti-evasori, lanciando accertamenti fiscali dalle targhe dei veicoli.

Si tratta di una bizzarra idea che, se perfezionata, potrebbe portare buoni risultati in molte altre città italiane. Vediamo insieme come potrebbe funzionare.

Controlli fiscali dai parcometri: la nuova proposta del sindaco di Como

Secondo quanto riportato da ilgiornale.it, a Como potrebbero presto partire gli accertamenti fiscali dalle targhe dell’auto. Si tratta di una proposta avanzata dal sindaco Alessandro Rapinese, il quale nei mesi scorsi ha presentato questa particolare iniziativa in TV su La7. L’idea sarebbe quella di far partire i controlli fiscali direttamente dai parcometri, rendendo più facile individuare i “furbetti” delle tasse.

Sicuramente, un’idea bizzarra, apparentemente semplice, ma difficilmente applicabile alla realtà. Alla base delle diverse problematiche nell’attuazione di questo progetto, molto ambizioso, il primo ostacolo riguarda la privacy dei dati personali dei cittadini.

Per comprendere meglio la proposta, bisogna partire da dati semplici, ovvero quelli che l’automobilista inserisce nel parchimetro per poter parcheggiare senza incorrere in multe. In sostanza, nell’atto in cui verrebbe inserito il numero di targa, partirebbe l’incrocio dei dati con il fisco al fine di rilevare l’omissione dei pagamenti delle tasse e imposte, incluso bollo auto, IMU, TARI e così via. Dalla targa immessa nel parchimetro, verrebbe passata al setaccio la posizione fiscale del titolare del veicolo.

Beneficierebbero coloro che regolarizzano ogni onere nei tempi, in quanto verrebbe applicata una tariffa agevolata. Tuttavia, la bizzarra iniziativa non si limita solo all’applicazione di uno sconto agevolato all’atto del pagamento del parchimetro per chi paga regolarmente le tasse, ma verrebbe accompagnata da una sorta di monito con un invito a recarsi presso l’ufficio dei tributi e non solo.

L’azione serrata anti evasione: dalle targhe al rinnovo della carta d’identità

Bene, più soldi da recuperare significano anche maggiore disponibilità nelle casse comunali per garantire i servizi essenziali e molto altro ancora.

Proprio mentre la soglia degli evasori sembra restare elevata, le proposte del sindaco di Como sembrano meno curiose e più realistiche. Eliminare le problematiche di attuazione potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nel campo della riscossione delle tasse e imposte, un sistema che, se perfezionato, potrebbe essere adottato da più amministrazioni comunali.

Tuttavia, la nota dolente di questa iniziativa riguarda la questione della privacy. L’attuale normativa prevede che i dati sensibili vengano raccolti per fini specifici e solo previa informativa all’utente. Nel caso specifico, all’ingresso del parcheggio dovrebbe essere affisso un cartellone con un’apposita dicitura che indica le condizioni d’uso, ovvero il controllo fiscale automatico dalla fruizione del parchimetro. È vero che questo non è l’unico ostacolo che potrebbe impedire l’applicazione di questo sistema.

In secondo luogo, c’è da considerare la proprietà del veicolo: non tutti sono proprietari, ad esempio ci sono coloro che utilizzano la vettura del datore di lavoro o che possono essere riconducibili a società di noleggio. In questi casi, potrebbero sorgere ulteriori questioni sulla privacy dei dati altrui. Infine, resta da capire a chi ricadono i costi relativi alla gestione dei controlli sulle targhe.

In definitiva, lo stile del sindaco di Como non cambia: già nell’estate del 2022, per scovare i furbetti, aveva proposto di legare l’accertamento dei tributi locali al rinnovo della carta d’identità. Non resta che attendere per capire se il sindaco di Como farà da apripista alla rivoluzione dei meccanismi anti-evasione.