Max Giusti fa il pieno di vip, in occasione della serata premiere, al Teatro Sistina: Caterina Balivo, Claudio Lotito, Monica Setta, Elisabetta Ferracini, l’ex senatore Antonio Razzi, sono alcuni tra i nomi presenti. Bollicine comincia con un parterre di tutto rispetto, e con l’entusiasmo contagioso di un talento che piace, per la naturalezza, la schiettezza, l’umanità. Max con Bollicine, vuole “stapparsi”, come dice l’attore stesso durante la serata, sprigionare tutta la sua energia e tirare fuori i pensieri accumulati in questi anni di “silenzio”.

Max Giusti al Teatro Sistina, con Bollicine, fino al 21 aprile

Bollicine è un flusso di coscienza irresistibile, consapevole, attento al presente. Finalmente un uomo che non si fa prendere dalla nostalgia del passato. Nel porre a confronto i cantanti di un tempo, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, agli attuali trapper sottolinea l’attenzione a temi diversi: una volta gli artisti cantavano l’amore, oggi cantano l’acquisto dei SUV, l’accumulo del denaro con la notorietà. Con Bollicine, un viaggio nei nostri tempi, Max dimostra che la gabbia del politicamente corretto, di cui tanto si parla, in realtà non è mai esistita. 5 anni di riflessioni, di scrittura, hanno dato vita ad un vero e proprio distillato di comicità rivolto al futuro.

Di Max Giusti, oltre al talento arriva l’umanità

Bollicine è uno spettacolo interattivo. Canzoni, imitazioni, e battute sul patriarcato e i danni che ha causato agli uomini e alle donne. Di Max Giusti, al pubblico, arriva oltre che il talento, la sconfinata umanità. Una caratteristica non comune che il pubblico riconosce e apprezza. L’attore, prima di essere un uomo di spettacolo, è un uomo che ha speso tutta la vita a costruirsi, riuscendoci. Padre di Matteo, conclude con una accorata raccomandazione, al figlio e, probabilmente, al pubblico: “Matteo tu non devi mai avere paura di nessuno, anche se ti faranno del male, non devi mai temere perché non hai mai fatto a male a nessuno.” E apre raccontandosi, non sono ricco, sono benestante, abito a Pisangeles (via della Pisana), e al pubblico chiede: “Voi da dove venite?”

Bisogno di leggerezza

Si torna a casa con un grande senso di leggerezza, un bisogno che dovrebbe attraversare l’esistere, ma che spesso dimentichiamo. Un’esigenza che ci accomuna, anche se proveniamo da luoghi, storie, e mondi interiori diversi.