Ethena Labs, un protocollo decentralizzato incentrato sulla stablecoin USDe, ha calamitato l’attenzione di un gran numero di investitori nel corso delle ultime settimane. Un interesse il quale è dovuto soprattutto agli elevati rendimenti prospettati, proprio quelli che in molti stanno cercando in fase di mercato rialzista come l’attuale.
Proprio i rendimenti prospettati, un rendimento annualizzato intorno al 27%, hanno però iniziato a seminare i primi dubbi tra molti addetti ai lavori. Dubbi legati alla rassomiglianza con la vicenda di Terra (LUNA). Anche la stablecoin di Do Kwon prometteva rendimenti elevatissimi prima di crollare fragorosamente.
Ethena Labs: i rendimenti sono molto elevati
Ethena Labs ha presentato la sua stablecoin, USDe, nel passato mese di febbraio. Una presentazione che ha immediatamente attirato molti sguardi interessati. A destare interesse sono soprattutto i rendimenti prospettati. Chi punta su USDe per un minimo di sette giorni guadagna attualmente un rendimento annualizzato di circa il 27%.
Non stupisce, di conseguenza, il fatto che il Total Value Locked (TVL) si sia subito attestato a quota 2,3 miliardi di dollari, partendo dai 178 milioni di dollari di due mesi prima. Proprio l’alto rendimento, però, sta a significare una cosa ben precisa: il rischio elevato connesso all’investimento. Basti pensare che l’UST di Terra pagava quasi il 20% agli staker prima di crollare fragorosamente.
Diversamente da quanto accade per le stablecoin garantite da asset messi a garanzia in rapporto paritario, come Tether (USDT) e USDC, il cui valore è garantito rispetto a dollari o equivalenti in dollari come il debito pubblico statunitense, USDe si definisce una stablecoin sintetica.
Cosa vuol dire? In pratica che il suo rapporto paritario con il dollaro è mantenuto attraverso una tecnica finanziaria nota come cash-and-carry. Si tratta di un’operazione che prevede l’acquisto di un asset e contemporaneamente la vendita allo scoperto di un derivato dell’asset in maniera da sfruttare la differenza tra i due prezzi.
I dubbi su USDe
Come abbiamo visto, quindi, siamo nel campo dell’ingegneria finanziaria. Un terreno che è da sempre denso di rischi. Come mette in rilievo su X Mike Van Rossum, fondatore di Folkvang: “Il commercio in sé è molto sicuro e ben compreso, molte persone (incluso Folkvang) gestiscono operazioni come questa da anni. Ma occorre aver presente che è privo di rischi solo quando parli sul delta. Ci sono molte cose che possono andare storte qui.”
In effetti, al momento i tassi di finanziamento sui perpetui Bitcoin ed Ethereum sono positivi. Ne deriva il pagamento delle posizioni short da parte di quelle long, generando un rendimento per coloro che vendono allo scoperto sul mercato. Ove però si innescasse un ciclo ribassista, la fonte di rendimento di USDe verrebbe a prosciugarsi.
Un rischio evocato anche da Jeff Dorman, chief investment officer di Arca: “Il rischio per Ethena è che il rendimento diminuisca a causa delle forze naturali del mercato, o che la controparte esploda, non la garanzia stessa”. Per poi aggiungere: “Ciò che Ethena sta cercando di fare con le operazioni di base è abbastanza semplice, ed è stato fatto nei mercati tradizionali per decenni. Chiunque può fare la stessa cosa da solo, se ha abbastanza capitale per le garanzie collaterali e controparti fidate. Tutto ciò che Ethena sta facendo è aumentare il rischio riducendo al tempo stesso il tempo necessario per farlo da solo.”
Sulla questione, le balene cripto sembrano comunque aver preso posizione. Secondo i dati rilasciati da Lookonchain, all’inizio di questa settimana dieci wallet crypto hanno ritirato un totale di 51 milioni di dollari in token di governance nativa di Ethena (ENA) dagli scambi e li hanno bloccati su Ethena per un minimo di sette giorni .
Ethena Labs come Terra Labs? la risposta dell’azienda
La vicenda di Terra rappresenta una sorta di convitato di pietra, per Ethena Labs. La sua traumatica fine ha infatti significato la bancarotta di diverse altre società di criptovalute e ha lasciato un panorama devastato alle sue spalle.
Le similitudini tra i rendimenti delle due stablecoin sono in effetti destinate a generare non pochi timori. Per cercare di fugare i dubbi il fondatore di Ethene labs, Guy Young, ha rilasciato un’articolata intervista a Laura Shin, per il podcast Unchained.
Le sue parole al proposito sono state molto nette: “È un argomento davvero debole, a livello superficiale, paragonare ciò che Ethena sta facendo a LUNA. La differenza fondamentale qui è pensare a cosa sostiene l’asset stabile. UST è stato sostenuto dal token LUNA, che è aumentato del 100% e sceso del 50% in una settimana. L’USD di Ethena è completamente garantito e completamente collateralizzato.”
Young si è poi espresso sulla dipendenza di USDe da un mercato rialzista, definendola legittima: “È semplicemente qualcosa che risponde alle dinamiche del mercato, e se ci sarà meno domanda di leva finanziaria per durare a lungo mentre il tasso di interesse è più basso, ci adatteremo a una dimensione più piccola.” Tanto da finire con una rassicurazione: sarà modificata, se necessario, la strategia di generazione del rendimento di Ethena in qualcosa che “abbia senso in un mercato ribassista”. Basterà per rassicurare gli scettici?