Mikael stava percorrendo ieri sera le strade del quartiere residenziale di Skarholmen, a Stoccolma, assieme a suo figlio quando improvvisamente – all’altezza di un sottopassaggio – un gruppo di persone ha iniziato a gridargli contro. L’uomo ha deciso di reagire all’offesa ma quando si è trovato a tu per tu con il gruppo di balordi è stato sparato in faccia. Nulla da fare per il 39enne che è morto sul colpo dopo essere stato raggiunto dal proiettile.
Omicidio a Stoccolma: gang uccide un padre di fronte a suo figlio
A chiamare i soccorsi è stato proprio il figlio 12enne di Mikael, secondo quanto riportato dalla tv svedese Svt. L’intervento del personale medico purtroppo è stato inutile e nella serata di ieri è stata annunciata la morte dell’uomo. Adesso è caccia ai responsabili dell’omicidio del 39enne che secondo le prime informazioni sarebbero scappati in moto subito dopo aver sparato.
Intervistato dall’emittente televisiva svedese Svt, il fratello di Mikael ha parlato dell’accaduto. Il 39enne viene descritto come una persona che null’altro voleva se non far crescere il proprio figlio in un ambiente sicuro:
Non voleva che suo figlio crescesse in un ambiente criminale
Una versione confermata anche dalla sorella di Mikael all’emittente televisiva svedese:
Era come tutti i genitori che vogliono che i loro figli crescano sani e salvi, che possano uscire e giocare per strada come facevamo noi
Il premier Kristersson: “Porre fine a queste violenze”
Considerata in passato una delle zone più tranquille di Stoccolma, Skarholmen da inizio anno è teatro di scontri a fuoco tra bande criminali rivali per lo spaccio di droga. Nel mese di marzo ci sono già state due sparatorie. Una si è verificata il primo marzo – in cui ha perso la vita un’altra persona – e la seconda il 13 marzo nei pressi di una scuola materna.
L’omicidio non ha scosso solo il quartiere ma ha avuto anche ripercussioni sulla politica nazionale. Da tempo informato della difficile situazione che si vive a Stoccolma, il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha detto che il governo si impegnerà a contrastare la violenza portata avanti dalle bande.