La sconfitta nel derby brucia ancora, ma la Lazio deve voltare subito pagina e cercare di evitare brutte sorprese anche contro la Salernitana, con Giancarlo Oddi che però non crede ad una cosa: “Al netto della possibile vittoria, la zona europea rimane un miraggio, ai miracoli credo poco“.
Schietto e diretto, così com’è sempre stato. Per l’ex difensore avrebbe più senso provare a cercare il ribaltone in Coppa Italia contro la Juventus, senza ovviamente tralasciare il campionato, ma la coppa nazionale potrebbe dare ancora qualche soddisfazione. Nel mentre si lavora in previsione futura, i giocatori “devono guadagnarsi la riconferma” sottolinea Oddi, che su Immobile ha le idee chiarissime: “Non parlerò mai male di lui, anzi, spero rimanga. In caso bisognerebbe trovare un altro giocatore capace di segnare con continuità”, afferma Giancarlo Oddi in esclusiva a Tag24.
Lazio-Salernitana, le parole di Giancarlo Oddi a Tag24
Con la Salernitana per tornare a percorrere la via della vittoria, la Lazio non può sbagliare. Anche se la stagione biancoceleste sembra essere giunta al capolinea secondo Giancarlo Oddi.
D: Ostacolo Salernitana, ti aspetti una reazione oppure il derby potrebbe aver lasciato strascichi importanti?
R: Ormai credo che il campionato della Lazio sia un pò condannato a cercare di fare il massimo e poi vedere cosa succederà alla fine, ma ad oggi sembra essere finito.
D: Non c’è più quella testa giusta per provare a credere al miracolo di una zona europea?
R: I miracoli non esistono. Ci vuole tempo per Tudor, ma ci sono poche partite a disposizione. Aveva iniziato bene, poi purtroppo i risultati non sono stati il massimo. Quando perdi il derby a Roma poi diventa sempre un dramma. La situazione è difficile, così come stabilire cosa si possa fare, come ad esempio provare a ribaltare il match di Coppa Italia.
D: E’ l’unica cosa che si può provare a pensare?
R: Credo di sì. Il campionato, purtroppo, offre poche speranze. Giochi contro la Salernitana dove i tre punti sembrano essere sicuri, ma in verità non è sicuro niente visto che con i granata all’andata la Lazio ha perso. Poi ci sono partite abbordabili, ma ce le hanno anche le altre, recuperare è difficile.
D: C’è il rischio che la Lazio possa sottovalutare l’avversario?
R: Quello no, credo che i giocatori debbano mostrare a Tudor di meritare la conferma. Sono professionisti, quando entrano in campo devono cercare di dare il massimo, se non lo fai nemmeno con l’ultima in classifica allora è giusto che i tifosi si lamentino. Quest’anno non abbiamo visto sempre i giocatori dare il massimo, hanno fatto bene solo in alcuni primi tempi, per poi farne un secondo disastroso.
Occhi al futuro
Lazio-Salernitana, poi le altre partite per dare il massimo, in seguito programmare il futuro, con Gianluca Oddi che ha una certezza: Ciro Immobile.
D: Tornando al derby, la sensazione è che Tudor abbia rinnegato le sue scelte facendo il triplo cambio nel secondo tempo, come se stesse sperimentando anche nella stracittadina. Hai avuto questa sensazione?
R: Non l’ho avuta, ma forse lui non conosce bene il derby. Si sa il significato che ha a Roma, ma lui è arrivato da poco e forse lo deve fare ancora suo.
D: Ti sei già fatto un’idea di chi, tra i giocatori, possa rimanere con Tudor l’anno prossimo?
R: Difficile dirlo adesso. Credo che la Lazio non sia la squadra arrivata seconda l’anno scorso, così come non è la squadra che stiamo vedendo adesso. Ci sono giocatori bravi che purtroppo nel grigiore generale hanno fatto male. La Lazio deve trovare in certi punti sicurezze, come in attacco. Io non parlerò mai male di Immobile, è un grande. Se tu non hai una punta che possa garantire determinati gol non vai da nessun parte, dunque bisognerà vederla sua posizione. Io mi auguro che possa rimanere, lui è un goleador, quest’anno ha avuto un pò troppi problemi. Castellanos è un buon centravanti ma non è un bomber, gioca più con la squadra, ma alla Lazio serve un cecchino, se dovesse andare via Immobile specialmente.
D: Luis Alberto sta facendo panchina. Te lo aspettavi?
R: Tudor deve fare delle scelte, anche in previsione del gioco che vorrà fare. Tutti i giocatori sono sotto osservazione, Luis Alberto lo conosciamo; sa giocare a calcio, ma se il mister vuole un giocatore a tutto campo, forse non vede in lui determinate caratteristiche. Poi non è che se fa qualche panchina è la fine del mondo.