La strage di Suviana spacca il sindacato, con Maurizio Landini della Cigil che, dal corteo di Bologna, critica l’assenza della Cisl di Luigi Sbarra. La manifestazione, organizzata contro l’ennesima ecatombe ai danni dei lavoratori, vede sfilare Cgil e Uil in uno sciopero di 8 ore nella città di Bologna.

Strage di Suviana, Landini critica l’assenza della Cisl di Sbarra a Bologna e attacca: “Basta allo sfruttamento”

Mentre il bilancio dei morti continua ad aumentare dopo l’esplosione alla centrale idroelettrica nel lago di Suviana (al momento sono cinque le vittime accertate), l’incidente provoca un vero e proprio terremoto nel fronte sindacale.

Volano accuse pesanti, infatti, dallo sciopero di Bologna organizzato da Cgil e Uil ma senza la Cisl.

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, critica duramente l’assenza del sindacato rappresentato da Luigi Sbarra da una protesta che avrebbe bisogno della massima unità sul tema fondamentale della sicurezza sul lavoro.

“La Cisl assente? Chiedete a chi davanti ai morti ha deciso di non scioperare“.

Una divisione che aveva già manifestato le prime crepe a febbraio, dopo l’incontro con il governo proprio sul tema sicurezza dei lavoratori, giudicato positivamente da Sbarra me che per Landini non aveva fornito risposte adeguate.

Il leader della Cgil passa, poi, all’attacco del modello economico e industriale che ritiene essere la causa principale dell’ecatombe di lavoratori in Italia.

“In Italia si è svalutato troppo il lavoro e leggi introdotte in questi anni stanno favorendo un modello di fare impresa fondato sullo sfruttamento. Su appalti, subappalti e profitto a tutti i costi. Un modello che danneggia i lavoratori, che muoiono e si infortunano, ma danneggia anche il Paese. Bisogna dire basta”.

Obiettivo principale degli strali di Landini è il ricorso selvaggio ad appalti e subappalti che andrebbe contrastato, secondo il segretario, ripristinando una legge cancellata del 2003 che prevedeva il medesimo trattamento economico e normativo per tutti i lavoratori, a prescindere se l’appalto sia pubblico o privato.

La risposta di Sbarra: “Certi toni populisti e incendiari rischiano di creare contrasti tra i lavoratori”

Non si è fatta attendere la replica di Luigi Sbarra, anch’essa molto dura.

Anche Sbarra, inizialmente, richiama la necessità dell’unità sindacale di fronte alla grande piaga sociale” delle morti sul lavoro ma, senza nominarlo direttamente, critica i toni “demagogici, populisti e incendiari usati da Landini perché rischiano di mettere “i lavoratori gli uni contro gli altri“.

Sbarra rincara la dose, definendo l’uscita del segretario Cgil “improvvida, che non meriterebbe commento“, per poi ricordargli tutte le iniziative messe in campo dalla Cisl sul tema della sicurezza sul lavoro, e sfociate nelle 4 ore di sciopero nazionale dei lavoratori del gruppo Enel, proclamato ieri in protesta per quanto accaduto alla centrale.

Bombardieri contro il governo sulla strage di Suviana: “Governo non ha fatto nulla per gli appalti”

Al di là dello scontro tra i due rappresentanti sindacali, c’è un tema tornato prepotentemente alla ribalta a seguito della strage: quello della regolamentazione degli appalti.

Tutti i lavoratori coinvolti nell’esplosione della centrale, infatti, appartenevano ad aziende esterne a Enel Greenpower, titolare della centrale, e stavano svolgendo lavori di ammodernamento sull’impianto.

Sulla questione usa parole di fuoco il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che punta il dito contro il governo che non ha fatto nulla per fermare quella che definisce una mattanza.

“Continuiamo ad avere stragi legate da un filo comune. BrandizzoFirenze, Suviana pongono un unico tema: quello dei subappalti. Cosa bisogna fare per avere nei subappalti privati le regole valide per i pubblici? Quanti morti dobbiamo vedere ancora? Sono cose che abbiamo chiesto al governo e che il governo non ha fatto”.

Il cardinal Zuppi dalla manifestazione di Bologna: “Irresponsabile vedere la sicurezza come un costo inutile”

Alla manifestazione di Bologna partecipa anche il presidente della Cei, Matteo Zuppi le cui parole sembrano le migliori per affrontare con la necessaria lucidità e, al tempo stesso, risolutezza queste ore drammatiche.

La sicurezza sul lavoro non è un costo, non è un lusso, ma è un dovere e un diritto inalienabile per ogni persona. Quando la sicurezza è vista come un costo inutile, vuol dire che siamo irresponsabili”.