Nel 2024, i lavoratori autonomi possono richiedere il bonus INPS fino a 800€. Tuttavia, per ottenere il beneficio economico è necessario rientrare nei nuovi requisiti elencati dall’INPS. Per qualcuno la stagione invernale non si è dimostrata un momento favorevole per gli incassi; pertanto, per mantenere fertile il terreno delle entrate finanziarie, si ci avvicina alle indennità accessibili per i lavoratori autonomi. Vediamo insieme quali sono i nuovi requisiti per l’accesso al bonus ISCRO 2024.
Bonus INPS per i lavoratori autonomi
Negli anni scorsi, molti lavoratori autonomi, a causa delle difficoltà economiche sorte nel periodo pandemico, sono ricorsi all’indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).
Non tutti sono riusciti a tamponare le perdite di fatturato generate nel corso degli anni. L’Italia non è riuscita ad agganciare una compattezza uniforme per la crescita delle partite IVA, per questo motivo, è stato rifinanziato il bonus ISCRO nella legge di Bilancio 2024.
Il Governo, prendendo atto delle difficoltà dei lavoratori autonomi, ha rinnovato l’accesso all’indennità ISCRO in favore di coloro che hanno subito una perdita di fatturato da lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi percepiti nel biennio precedente alla richiesta di ammissione al beneficio economico.
Nei requisiti previsti per i beneficiari del trattamento spicca un reddito medio pari a non oltre 12.000 euro rilevato nell’anno precedente alla richiesta.
Vediamo come funziona e chi può presentare la domanda all’INPS.
Quando arriva il bonus per le Partite Iva?
I lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata che esercitano un’attività di lavoro autonomo possono richiedere l’indennità all’INPS.
Si tratta della possibilità di accedere a un pizzico di tranquillità in più, rispetto a quanto guadagnato, in quanto l’ISCRO viene erogato per un massimo di sei mensilità. Inoltre, l’importo soglia minimo riconosciuto non scende sotto il valore di 250 euro al mese, mentre il valore medio più alto non supera 800 euro al mese, per sei mensilità, a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.
Importi rivalutati per il 2024 in base all’indice di variazione dei prezzi al consumo ISTAT.
Dopo un periodo di forte incertezza legato alla poca disponibilità delle risorse finanziarie, il Governo ha previsto la possibilità per alcuni lavoratori autonomi di accedere all’indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).
Pertanto, i lavoratori possono presentare la domanda fino al 31 ottobre 2024.
Chi ha diritto all’ISCRO?
Come detto, possono richiedere il beneficio economico i lavoratori autonomi, partite Iva regolarmente registrati presso la Gestione Separata INPS. Il Bonus ISCRO, viene riconosciuto ai lavoratori autonomi, titolari di partita Iva, che soddisfano i requisiti reddituali previsti dall’attuale normativa e sopra indicati.
Come si calcola il bonus lavoratori autonomi?
L’INPS riconosce un importo soglia pari al 25% della media dei redditi percepiti nei due anni precedenti alla richiesta di accesso al beneficio economico. In ogni caso, l’avente diritto potrà contare su un sussidio economico non superiore a 800 euro erogato per un periodo di sei mensilità.
La normativa non prevede l’accredito di contribuzione figurativa nel periodo di fruizione del bonus ISCRO. Inoltre, il reddito percepito a fronte dell’indennità è soggetto a tassazione.
Nel merito al rifinanziamento previsto dall’ex articolo 59 comma 16 della L. 449/97, a partire dall’anno in corso, viene applicata un’aliquota contributiva aumentata dello 0,35%.
I lavoratori autonomi per accedere all’indennità ISCRO devono rientrare in diversi requisiti, tra cui:
- essere in possesso di partita IVA attiva da almeno 3 anni alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione.
- non percepire trattamenti pensionistici;
- non essere beneficiari dell’Assegno di inclusione;
- In presenza di chiusura della partita IVA cessa l’erogazione del beneficio.
La normativa prevede l’obbligo di partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale. Tuttavia, nel merito di quest’ultimo punto, ulteriori dettagli saranno chiariti con un decreto ministeriale.