Con una storica decisione, World Athletics ha annunciato il suo piano di premiare gli atleti olimpici con riconoscimenti economici. A partire dai Giochi Olimpici di Parigi 2024, infatti, i vincitori delle medaglie d’oro nelle varie discipline dell’atletica leggera riceveranno un premio in denaro di 50.000 dollari. Questa decisione segna un punto di svolta nella storia delle Olimpiadi, poiché per la prima volta i vincitori non solo indosseranno l’oro, ma anche porteranno a casa un significativo premio in denaro.
50.000 dollari alle medaglie d’oro nell’atletica
Secondo il comunicato ufficiale rilasciato da World Athletics, l’obiettivo di questo premio è quello di dare un riconoscimento economico agli atleti che raggiungono l’apice del successo sportivo. Si prevede che questo incentivo finanziario sia esteso anche alle staffette, sebbene in forma cumulativa anziché per ogni singolo atleta. Tuttavia, è già stato reso noto che a partire dai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 2028, anche i vincitori delle medaglie d’argento e di bronzo saranno premiati.
Riconoscimento alle medaglie d’oro nell’atletica
Il presidente di World Athletics, Sebastian Coe, ha espresso la sua soddisfazione per questa innovativa iniziativa, definendola un momento cruciale per l’atletica mondiale e per lo sport dell’atletica nel suo complesso. Coe ha sottolineato l’importanza di dare potere agli atleti e ha riconosciuto il loro ruolo fondamentale nel successo dei Giochi Olimpici. Questa decisione rappresenta un significativo cambiamento di prospettiva, in cui gli atleti non solo devono meritare i Giochi, ma anche i Giochi devono meritare loro.
La storia
La storia dell’atletica e delle medaglie d’oro ha attraversato una serie di trasformazioni e controversie riguardanti il valore delle prestazioni degli atleti. Il caso di Jim Thorpe, celebre decathleta statunitense, è un esempio emblematico di come il mondo dello sport abbia spesso trascurato o addirittura punito gli atleti che cercavano di mantenere la propria dignità economica. Thorpe, nato con il nome indiano di WaTho Huck, vinse due medaglie d’oro ai Giochi Olimpici del 1912, ma fu privato dei suoi titoli a causa del controverso caso che nacque nel baseball, disciplina dalla quale proveniva. Durante la sua carriera aveva infatti percepito 25 dollari di compenso, somma che non lo avrebbe fatto più essere un dilettante e, di conseguenza, non avrebbe più potuto partecipare ai Giochi Olimpici. Questo episodio segnò la fine della sua carriera e causò grande sofferenza personale. Fu privato delle medaglie conquistate come decathleta e pentatleta, e furono restituite dal Cio a sua figlia solo nel 1983.
Anche altri atleti, come Jesse Owens e Dorothy Hyman, hanno affrontato sfide simili, subendo discriminazioni e punizioni per aver cercato di guadagnare attraverso il loro talento sportivo. Questi casi evidenziano la necessità di rivedere e riconoscere il valore economico delle prestazioni degli atleti, così come la necessità di proteggere i loro diritti e la loro dignità.
Le dichiarazioni di Sebastian Coe
Sebastian Coe, con la sua iniziativa di premiare gli atleti olimpici, sta cercando di correggere queste ingiustizie storiche e di portare l’atletica verso una nuova era di equità e riconoscimento. La decisione di World Athletics di introdurre premi in denaro per le medaglie olimpiche rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento del valore intrinseco delle prestazioni degli atleti e il loro impatto nell’ambito sportivo globale. Emblematiche, in questo senso, le sue parole:
“Il mondo è cambiato, è giusto che lo sport ricompensi le sue star. L’introduzione del premio in denaro per le medaglie d’oro olimpiche è un momento cruciale per l’atletica mondiale e per lo sport dell’atletica nel suo complesso, sottolineando il nostro impegno nel dare potere agli atleti e riconoscere il ruolo fondamentale che svolgono nel successo di qualsiasi edizione dei Giochi Olimpici”.