Un francobollo per Silvio Berlusconi: a meno di un anno dalla morte dell’ex presidente del Consiglio e dell’imprenditore che, più di ogni altro, ha plasmato la storia di Italia degli ultimi trent’anni, arriva l’ok del Cdm all’emissione di un bollo celebrativo della storia di “un grande italiano che ha servito e onorato la Repubblica in tutti i ruoli che ha ricoperto”.
Un riconoscimento, neanche a dirlo, che ha immediatamente riaperto il dibattito tra i sostenitori della necessità di riconoscere alla figura di Berlusconi la centralità nella storia politica e culturale del Paese che merita e coloro convinti che, data la travagliata e non cristallina storia giudiziaria dell’ex premier, esista una “fondamentale pregiudiziale etica” che impone lo stop all’emissione del francobollo.
Francobollo per Berlusconi, Paolo Emilio Russo (FI): “Felici la nostra proposta sia stata accolta”
Francobollo o meno, in ogni caso, è certo che di Silvio Berlusconi in questi giorni si tornerà a parlare tanto, complice anche lo sbarco su Netflix della docuserie “Il giovane Berlusconi” dedicata alla vita imprenditoriale dell’ex Cavaliere.
La redazione di TAG24 ha raccolto, allora, la testimonianza di Paolo Emilio Russo, giornalista e deputato di Forza Italia, promotore della richiesta di emissione di un francobollo dedicato all’ex presidente del Consiglio, in un passaggio considerato come naturale al fine di “consegnare la storia umana e politica del presidente Silvio Berlusconi alla grande storia d’Italia“.
Onorevole Paolo Emilio Russo, perché si è fatto promotore della richiesta di dedicare un francobollo commemorativo alla memoria di Silvio Berlusconi?
«La leggi della Repubblica prevedono, da sempre, la possibilità di avanzare una proposta pubblica per richiedere che alcuni personaggi illustri, che si siano distinti in atti di rilevanza nazionale e internazionale di assoluto prestigio per il Paese, possano essere commemorati con la dedica di un francobollo. Il presidente Berlusconi, prima come imprenditore e poi come politico, ha evidentemente rappresentato a pieno queste caratteristiche.
Per questi motivi, io e la senatrice e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, ci siamo fatti promotori di questa iniziativa, avviata l’estate scorsa su sollecitazione di tanti italiani. Nel piano filatelico di quest’anno, peraltro, saranno celebrati altri personaggi che, con diverse caratteristiche, hanno fatto la storia: ci saranno, solo per citare qualche esempio, Guglielmo Marconi, Giacomo Matteotti, Eleonora Duse, Libero Grassi e Franco Basaglia.
Ecco perché siamo felicissimi che la proposta sia stata accolta: a nostro parere, questo atto contribuisce a un passaggio inevitabile, ovvero quello di consegnare la storia umana e politica del presidente Silvio Berlusconi alla “grande storia” del nostro Paese».
Francobollo per Berlusconi, Paolo Emilio Russo (FI): “Il Presidente ha raggiunto traguardi che hanno importanza per tutto il Paese”
Tra i personaggi che saranno celebrati nel piano filatelico del 2024, Berlusconi è l’unico scomparso da meno di un anno. Non è forse presto per compiere il “salto alla storia” che lei citava?
«A mio parere non è mai troppo presto. Il tema, secondo me, è un altro: la storia del presidente Berlusconi è sempre stata oggetto di discriminazione.
Berlusconi, soprattutto negli anni dell’impegno in politica, è stato interpretato come un personaggio divisivo e non come un personaggio storico che, nelle sue mille vite, ha fatto cose che rivestono un’importanza condivisa per tutti, soprattutto in termini di innovazione. Nessuno – se non accecato da un incomprensibile furore ideologico – può non riconoscere questo aspetto.
Berlusconi è l’uomo che ha inventato la televisione privata in Italia e sostanzialmente anche in Europa, plasmandone lo stile. È stato, poi, un uomo di sport tra i più grandi del mondo. Anche se si fosse fermato a questi due soli aspetti meriterebbe di essere ricordato: eppure è stato anche uno statista politico a livello internazionale. Tutti fatti di fronte ai quali, credo, nessuno possa sollevare serie obiezioni».
Francobollo per Berlusconi, Paolo Emilio Russo (FI): “Obiezioni scorie di una politica di serie C”
Si aspettava la polemica e l’appello di Wikimafia al presidente della Repubblica affinché non venga autorizzata l’effettiva emissione del francobollo?
«Non me lo aspettavo proprio perché, come dicevo, le possibili obiezioni mi sembrano come scorie di una politica di serie C. Nessun parlamentare o nessuna figura istituzionale ha peraltro avanzato critiche simili, a dimostrazione che obiezioni a questa iniziativa non hanno senso.
Per quanto riguarda la raccolta firme, si tratta di un’iniziativa legittima che, tuttavia, ha il peso che ha. Parliamo di qualche migliaio di sottoscrizioni contro il sentire di milioni di italiani. Come ha ricordato qualcuno, in alcuni Paesi africani a Berlusconi furono dedicati dei francobolli addirittura mentre era in vita».
Berlusconi, Paolo Emilio Russo (FI): “Persona gentile e curiosa, sempre attenta all’innovazione”
Lei faceva riferimento ai mille volti di Berlusconi: imprenditore, uomo di sport, politico. Quale delle qualità del Presidente ricorda con più affetto?
«Il tratto umano che ricorderò sempre è quello della gentilezza e dell’attenzione che aveva nei confronti delle persone. Nel nostro rapporto professionale e personale non ho mai percepito una distanza da lui.
L’altro aspetto che mi ha sempre colpito è quello dell‘assoluta curiosità che il presidente ha incessantemente mantenuto nei confronti del mondo e delle persone, anche quando non era più giovanissimo. Dato il suo ruolo pubblico e l’impossibilità di condurre una vita “normale”, Berlusconi ha sempre utilizzato le persone al suo fianco per conoscere la quotidianità degli italiani, anche negli aspetti che per alcuni possono sembrare banali – pensiamo ai prezzi nei supermercati – ma che non lo sono affatto.
In ultimo, vorrei ricordare anche il suo rapporto con la tecnologia: un esempio è quello del suo sbarco su TikTok in occasione dell’ultima campagna elettorale. Anche in quel caso, sapendo si trattasse di un social per giovani, ha lavorato tantissimo, mettendosi in gioco, con i risultati anche abbiamo visto».