A trenta chilometri da Firenze, in un paesaggio tipicamente toscano, c’è un castello unico nel suo genere: in stile moresco-orientale, è ricco di motti in latino, frasi in italiano e note musicali. È il Castello di Sammezzano, un gioiello in pericolo, nonostante gli sforzi del Fai e di un comitato per salvarlo dal degrado. Il castello si sviluppa su più di 5mila metri quadrati ed è circondato da un parco di 65 ettari.
Appartenuto ad una delle più importanti famiglie dell’aristocrazia fiorentina, i Panciatichi Ximenes d’Aragona, è stato ideato nell’800 da Ferdinando. Dopo essere stato albergo-ristorante, è chiuso da più di trent’anni e ha bisogno di urgenti restauri. A giugno potrebbe esserci un’asta dopo il fallimento della Sammezzano Castle, proprietaria del castello e del parco che lo circonda.
Un immobile unico nella campagna toscana vicino Firenze
“La situazione è che attualmente il Castello è nelle mani di un curatore, che informalmente si dice stia preparando una nuova asta” dice a Firenzetoday il portavoce del comitato per la salvaguardia di Sammezzano, Massimo Sottani, che spera in un diritto di opzione da parte dello Stato. “Negli anni Settanta ho lavorato come cameriere – aggiunge – e mi ricordo che era tenuto benissimo, così come il parco.
Come comitato non abbiamo niente contro il privato. Il fatto è che dal fallimento del 1991 ad oggi, da parte del privato, non è stato possibile presentare un piano serio di recupero e valorizzazione. Non si tratta di un’area commerciale, quindi capisco che non sia semplice intervenire. Speriamo a questo punto nell’acquisto da parte del pubblico. Lo Stato non può più chiudere gli occhi”. Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano è avvertito.
Stefano Bisi