Nuova vita per Ponte Vecchio, uno dei simboli di Firenze e il più antico attraversamento dell’Arno. Esisteva un ponte in quella posizione fin dall’epoca romana e nel corso dei secoli è stato più volte danneggiato e distrutto dalle alluvioni. Ora il Ponte Vecchio ha bisogno di restauri e nel prossimo ottobre i lavori interesseranno la pavimentazione, le arcate e le pile, per un investimento di 2 milioni che saranno finanziati dal Comune di Firenze e al 50 per cento dalla famiglia Antinori.
I lavori si svolgeranno in tre fasi e finiranno nel 2026. Tra gli interventi programmati ci sono l’eliminazione di alghe, muschi e piante dalle superfici, la pulitura da depositi, la stuccatura e il consolidamento di fratture e fessure, la ricostruzione di elementi lapidei e il restauro della pavimentazione in pietra.
In autunno iniziano i lavori di restauro di un simbolo di Firenze
Per il sindaco Dario Nardella, che a giugno lascerà la poltrona di primo cittadino, “si tratta di uno dei progetti di restauro più importanti degli ultimi 50 anni. Ponte Vecchio sarà restaurato attraverso un intervento tecnico complesso perché ci vorrà un cantiere galleggiante e bisognerà lavorare soprattutto nelle stagioni estive. Sarà il più grande intervento su Ponte Vecchio nella sua storia dopo quello di messa in sicurezza del 1967, dopo l’alluvione”.
“Siamo molto felici di avere questa opportunità di restituire alla città, a cui siamo legati da tante generazioni e tanti secoli, qualcosa di tutto quello che la città ci ha dato. Essere fiorentini dà un valore aggiunto e un vantaggio competitivo dal punto di vista commerciale di grande importanza” dice il marchese Piero Antinori che finanzia per metà il restauro.
Stefano Bisi