Riscatto della laurea ai fini della futura pensione, quando conviene a seconda dell’età del primo lavoro svolto? Il vantaggio nell’effettuare l’operazione di valorizzare i periodi di studio universitari all’Inps dipende anche dall’età di svolgimento del primo lavoro.

L’età determinata dal primo lavoro, oltre a stabilire il meccanismo previdenziale di appartenenza – retributivo, misto o contributivo puro – determina anche il vantaggio del riscatto della laurea in termini di anticipo dell’età utile per andare in pensione e di incremento dell’assegno mensile. Ad oggi, chi sta per andare in pensione appartiene essenzialmente al sistema misto, mentre i lavoratori fino a 50 anni di età rientrano nel sistema contributivo puro.

Riscatto laurea, quando conviene a seconda dell’età del primo lavoro?

Si faccia l’esempio di un lavoratore che ha iniziato il suo primo lavoro nel 1997 e che rientri interamente nel sistema previdenziale contributivo puro. Nel caso in cui gli anni di laurea da riscattare ricadono interamente nel sistema previdenziale precedente – ovvero siano collocati prima entro il 31 dicembre 1995 – il riscatto è possibile alle condizioni di costo previste dall’Istituto di previdenza (essenzialmente, il calcolo della riserva matematica ma anche quello ordinario o l’agevolato, in alcuni casi), ma l’effettivo beneficio si potrà valutare solo in termini di risparmio di anni di lavoro e di possibilità di accorciare i 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali (41 anni e 10 mesi per le donne) richiesti per la pensione anticipata dei soli contributi.

Riscatto laurea quando conviene per la pensione anticipata

Riscatto degli anni di laurea, quando conviene dunque la valorizzazione degli anni di studi universitari ai fini dell’uscita prima dal lavoro per andare in pensione? La questione riguarda l’età in cui il richiedente del riscatto abbia iniziato il suo primo lavoro.

In linea generale, si ritiene che prima abbia iniziato a lavorare il richiedente e maggiori saranno i benefici dell’operazione di valorizzazione degli anni di studio. Si può quantificare un vantaggio ottimale per chi, dopo aver frequentato gli studi universitari per quattro o cinque anni, abbia iniziato il suo primo lavoro a 23 o 24 anni.

Meno è il tempo tra laurea e primo lavoro, più conviene

Come si nota, il maggior vantaggio dal riscatto della laurea lo si acquisisce in virtù del minor lasso di tempo intercorrente tra il conseguimento del titolo di studio e l’assunzione con contratto a tempo indeterminato. Tale vantaggio andrà via via sempre più riducendosi in conseguenza dell’aumento dell’età del primo impiego.

Pensione anticipata a 42 anni di contributi, come raggiungerla?

Più nel dettaglio, la convenienza a riscattare la laurea si riduce per coloro che abbiano iniziato a lavorare piuttosto in tarda età, ad esempio intorno ai 29 o 30 anni. Ciò avviene perché, dovendo raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi previdenziali (per le donne 41 anni e 10 mesi), l’età della pensione anticipata potrebbe risultare più elevata di quella della pensione di vecchiaia, attualmente fissata a 67 anni unitamente a 20 anni di contributi.

Inoltre, ogni situazione di riscatto della laurea va valutata in base alla situazione lavorativa del richiedente. Chi ha avuto una carriera continua, senza buchi lavorativi, avrà maggiore convenienza e un lasso di tempo maggiore di anticipo rispetto a chi ha avuto una carriera lavorativa frammentata.

Pensioni, quando il riscatto della laurea non fa uscire prima?

Nel caso preso in esame, si ritiene che il richiedente che abbia iniziato a lavorare nell’anno 1997 con periodi di studio di quattro o cinque anni ricadenti interamente prima del 31 dicembre 1995, abbia convenienza a riscattare gli anni di laurea sia per anticipare l’uscita dal lavoro che per avere un assegno più elevato di pensione.

Diversamente, il riscatto della laurea può non avere alcune effetto benefico sull’uscita anticipata. Su casi di questo tipo, abbiamo dedicato un’analisi specifica.