Def “light”? No, sensato e prudente. La parola d’ordine nei partiti di centrodestra al governo è di spiegare che il nuovo Documento di Economia e Finanza è stato costruito tenendo conto non soltanto delle specificità italiane, ma anche del modus operandi degli altri paesi europei.
Il capogruppo alla Camera per Forza Italia, Paolo Barelli, ha voluto sottolineare proprio questo aspetto: dato che la Commissione Europea modificherà a breve il Patto di Stabilità, sarebbe strano e inutile per i vari paesi dell’UE elaborare documenti economici e finanziari troppo complessi e dettagliati. Le critiche delle opposizioni, quindi, sono per Barelli pretestuose.
Barelli (FI) sul nuovo Def: “La Commissione Europea darà indicazioni precise a tutti i paesi”
Le opposizioni al governo di centrodestra, rappresentate in questo caso non soltanto dal PD o dal M5S ma anche da Italia Viva, hanno criticato l’ultimo Def pubblicato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, i cui obiettivi sembrano non esser stati sufficientemente delineati: come ad esempio ha affermato il deputato PD Marco Furfaro, il concreto rischio è di aumentare le tasse a scapito di chi le paga regolarmente.
La vaghezza dei contenuti del Def gli è valso l’aggettivo di “light“: lo stesso Giorgetti l’ha definito “asciutto“, ritenendo che i soldi persi a causa del Superbonus non potessero permettere modifiche profonde. Tale aggettivo è stato poi utilizzato dalle opposizioni in senso peggiorativo, cosa che il capogruppo alla Camera per Forza Italia Paolo Barelli ha negato che sia così:
E’ stato detto Def light, no? Ma questo è un Def light per tutti i paesi d’Europa, quindi non c’è nessuna novità e quindi che sia un Def prudente è corretto perché noi teniamo assolutamente che i conti dello stato siano in ordine e che comunque si tenga anche presente alcuni risultati importanti. Noi siamo quel paese che in questo momento abbiamo il boom dell’occupazione e abbiamo l’inflazione che sta sotto la media europea: questi sono indicatori molto positivi.
Il discorso di Barelli, infatti, si allarga a tutta l’Europa, lasciando da parte i singoli casi e le peculiarità di ogni economia europea. Un conto è parlare, ad esempio, della Germania, la cui economia segnala forti difficoltà specialmente nelle esportazioni, un altro della Polonia, che diverse volte si è lamentata della concorrenza “sleale” dei prodotti agricoli ucraini.
Come afferma lo stesso capogruppo di FI alla Camera:
Innanzitutto il 2024 sarà l’anno in cui viene modificato il Patto di Stabilità per tutti i paesi dell’Unione e la Commissione Europea darà delle indicazioni precise sul deficit e su tutti gli altri parametri che dovranno essere mantenuti dagli altri paesi dell’Unione e le darà soltanto nell’estate.