Una votazione interna alla DAO su cui si regge SushiSwap sta facendo discutere non poco la comunità raccolta intorno al progetto. Tanto da destare non poche perplessità anche negli osservatori, mettendo in definitiva in pericolo il mito della decentralizzazione di cui le organizzazioni autonome decentralizzate sarebbero portatrici. Andiamo quindi a vedere più da vicino cosa sta accadendo.
SushiSwap, altro che decentralizzazione
La querelle è partita da una proposta di Jiro, uno sviluppatore dell’exchange di criptovalute decentralizzato, il quale ha indicato un metodo “per migliorare l’efficienza operativa e accelerare lo sviluppo del protocollo”.
Una formula all’apparenza neutra, dietro la quale si nasconderebbe però un vero e proprio inganno ai danni della comunità raccolta intorno a SushiSwap. In pratica, se la proposta fosse approvata, verrebbe ad essere centralizzata la tesoreria del protocollo, che contiene all’interno delle proprie casse 53 milioni di dollari.
La contrarietà a quanto sta accadendo è stata espressa in primo luogo dall’ex collaboratore di SushiSwap Naïm Boubziz. Proprio lui ha dichiarato al proposito, a Decrypt: “Il gruppo dirigente ha gettato le basi per diversi mesi per raggiungere questo momento cruciale. Sono preoccupato e non certo sorpreso.”
Una dichiarazione arrivata dopo una lunga serie di post su X, nei quali lo stesso Naïm Boubziz aveva cercato di rendere noto quanto stava accadendo. In pratica, secondo lui, il team di sviluppo sta cercando di manipolare l’esito del voto.
Cosa sta realmente accadendo
L’accusa di B.Naïm è in effetti pesante e tale da indurre ad una seria riflessione. L’ex collaboratore afferma in pratica che il team di SushiSwap ha aggiunto liquidità ai portafogli appena creati pochi istanti prima che venisse creata l’istantanea successiva. Una mossa condotta nel preciso intento di aumentare il suo potere di voto e influenzare in maniera decisiva il conteggio finale. A convalidare la sua accusa il fatto che subito dopo l’elenco delle proposte e lo scatto delle istantanee delle votazioni, lo stesso team ha provveduto a ritirare la liquidità dai nuovi portafogli.
Un piano che, a quanto sembra, è perfettamente riuscito. A meno di un giorno dalla fine della votazione, l’approvazione della proposta ha riscosso il 62% dei consensi. Resta però il vulnus causato dalle operazioni denunciate dai contrari, a partire dalla partecipazione al voto dello stesso team di sviluppo.
Si tratta in effetti della prima volta che l’indirizzo ufficiale del team Sushiswap, Sushigov.eth, prende parte ad una votazione. Occorre sottolineare che il portafoglio ha 5,5 milioni di SUSHIPOWAH, cui se ne aggiungono ulteriori 3,1 milioni che sono stati delegati da altri membri della comunità. Un dato che fa di gran lunga l’elettore più influente.
Molti pensavano che il team non avrebbe mai fatto pesare questi voti. Invece è successo esattamente il contrario, tanto da confermare quanto paventato da alcuni osservatori sulla mancanza di effettiva decentralizzazione di molti protocolli che pure la sbandierano alla stregua di un mantra.
L’ultimo atto potrebbe rivelarsi un danno molto rilevante per SushiSwap
Quanto sta accadendo non rappresenta una vera e propria sorpresa. Il team di SushiSwap aveva già dato luogo a comportamenti discutibili nel passato. Tra un cancellamento e l’altro di istantanee, la cancellazione del forum di governance e la censura attiva del server Discord la misura sembra però ora colma.
È stato ancora Naïm Boubziz a fare una previsione che sembra porre una pietra tombale sul progetto: “Eliminando la possibilità di organizzare nuove elezioni, ecc., ora potranno concedersi qualunque stipendio e bonus desiderino. Anche se Sushiswap ristagna, continueranno a mantenere comodamente le loro posizioni, senza la possibilità di chiedere un cambiamento.”
Una tesi supportata da Tom McClean, ricercatore senior presso Vega Protocol: “Nel peggiore dei casi, il team potrebbe semplicemente prendere i soldi e scappare, ma questo sembra uno scenario improbabile dato il profilo del progetto e lo status ‘doxxed’ di molti contributori. In uno scenario più realistico, le decisioni e la direzione che il team prende potrebbero essere contrarie a quelle desiderate dal resto della comunità e la DAO finisce per essere messa da parte.” Ad uscire a pezzi dalla vicenda, quindi, non sarebbe solo SushiSwap, ma anche il mito della decentralizzazione.