Il mercato crypto sta entrando in fibrillazione, con l’avvicinarsi del quarto halving di Bitcoin. Un’effervescenza che si sta facendo sentire anche ai piani alti della classifica di capitalizzazione, ove nel corso delle ultime ora si è registrato un sorpasso di rilievo. A metterlo a segno è stato Toncoin, che ha strappato il decimo posto a Cardano. Una sorpresa relativa, considerato come TON sia in prolungata fase di accelerazione, ma che ha comunque richiamato l’attenzione di molti trader.
Toncoin entra nella Top Ten e butta fuori Cardano
Toncoin (TON), il token di The Open Network, è diventata la decima criptovaluta più grande in termini di capitalizzazione. Ad ufficializzarlo è stato CoinGecko, che ha preso atto del 12% di crescita fatta registrare nella giornata di ieri, portandone il prezzo a 6,65 dollari. Una tendenza la quale, del resto, è in atto ormai da tempo, se si considera che nel corso dell’ultima settimana la crescita è stata del 32%, mentre nell’ultimo mese si è attestata intorno 132%.
Per effetto degli ultimi guadagni, Toncoin varrebbe ora in termini di capitalizzazione di mercato oltre 23 miliardi di dollari. Due in più rispetto a Cardano, che sta scontando un periodo non brillantissimo e anche la pausa di riflessione indotta da un recente articolo di Forbes che non ha esitato a definire la “criptovaluta dei professori” alla stregua di uno zombie.
Una definizione che non sussiste di certo per TON, che può far conto sui vantaggi derivanti dall’associazione ad un ecosistema vivace come quello di Telegram. Il riferimento è in particolare al gioco Notcoin, il quale ha accumulato 35 milioni di giocatori negli ultimi mesi e si appresta a lanciare il suo token NOT sulla blockchain, nel preciso intento di premiare gli utenti e rafforzare il senso di comunità.
Toncoin: di cosa si tratta?
The Open Network è stato lanciato nel corso del 2018 dal colosso delle app di messaggistica Telegram come Telegram Open Network. Ben presto, però, l’azienda ha deciso di abbandonare il progetto, consigliata a farlo dall’ipotesi di frizioni con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.
Una decisione ispirata alla prudenza che però non ha significato la fine di TON, anzi. La squadra degli sviluppatori, infatti, ha deciso di proseguire il piano originario, senza l’avallo ufficiale di Telegram. Il tutto continuando ad utilizzare l’app di messaggistica come base, potendo quindi contare sul gran numero di utenti ad essa iscritti.
Nel corso del passato autunno è stato quindi lanciato un wallet autocustodial TON per Telegram, mentre nel mese di febbraio è stato proprio Telegram ad aggiungere un ulteriore tassello nella crescita del token. Lo ha fatto annunciando l’intenzione di condividere metà delle entrate pubblicitarie con i proprietari dei canali, con pagamenti da effettuare esclusivamente in TON. Con una ulteriore aggiunta nel corso della settimana passata, quando ancora l’app di messaggistica istantanea ha comunicato l’accettazione di pagamenti per la pubblicità anche in TON.
Nella giornata di ieri, infine, è stata la TON Foundation a rendere nota la partnership siglata con la startup HumanCode. Oggetto della collaborazione l’adozione del suo protocollo “proof of personhood” (prova di personalità, in italiano). Per promuoverla è prevista l’offerta di un milione di TON (oltre 6,65 milioni di dollari, al cambio attuale) sotto forma di incentivi.
Un dinamismo che sta piacendo enormemente ai trader alla ricerca di buoni asset d’investimento. Come dimostra la crescita del prezzo di TON nel corso delle ultime settimane. Una crescita favorita anche dalla constatazione delle opportunità collegate all’utenza di Telegram. Utenza che può far conto su un ecosistema al quale partecipano giochi come Notcoin e crypto casino come TG.Casino, WSM e Lucky Block. Tale quindi da porre basi solide per una ulteriore crescita nel futuro per i progetti associati.