Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha deciso di farne uno degli elementi centrali nella sua rimonta sugli alleati in vista delle prossime elezioni Europee, in programma l’8 e il 9 giugno.
Forza Italia e Fratelli d’Italia cercano di ridimensionare come possono, ma per il momento non lo bocciano apertamente per timore di ripercussioni negative in termini di consensi.
E’ il “salvacase” tirato fuori dal cilindro dal leader della Lega che, in crisi di consensi, ha rispolverato un tema sempre caro agli italiani: la casa.
Rifiutando la narrazione secondo la quale in maggioranza esistano perplessità sulla proposta di aprire ad “mini condono” di piccole irregolarità presenti all’interno delle abitazioni private degli italiani, il segretario del Carroccio tira dritta e annuncia l’intenzione di portare il provvedimento in Consiglio dei Ministri entro il mese prossimo.
Salvacase, Salvini: “Non mi risultano perplessità in maggioranza. Bisogna regolarizzare tutto quello che è interno alle case”
Il vicepremier Matteo Salvini difende il suo decreto “Salvacase” volto a sanare piccole difformità all’interno delle abitazioni e smentisce eventuali perplessità da parte degli alleati di Governo.
“No, in maggioranza non mi risulta che ci siano perplessità dal momento che il testo non è ancora definito e definitivo, lo stiamo costruendo”,
dice il ministro della Lega che poi spiega la ratio alla base del provvedimento che vuole intervenire per sanare esclusivamente quelle irregolarità che interessano gli interni delle abitazioni e che, oltre a intasare gli uffici comunali con pratiche di regolarizzazione, di fatto escludono tali immobili dal mercato immobiliare.
“Tutto quello che interno alle abitazioni e che sta intasando gli uffici comunali, per quello che ci riguarda va regolarizzato naturalmente dietro pagamento di quello che è dovuto. Noi vogliamo semplificare e rimettere sul mercato migliaia di immobili che abbasseranno i costi degli affitti e i costi delle vendite.”
Salvini: “Condono? Chiamatelo come volete. Entro maggio conto di portarlo in Cdm”
“Condono? Chiamatelo come volete, a me interessa restituire a migliaia di italiani la disponibilità dei loro immobili che magari per lavori fatti dal papa o dal nonno 30 anni fa non può essere messo sul mercato”.
Il vicepremier risponde così alle accuse di aver proposto un nuovo condono edilizio e annuncia l’intenzione di portare il decreto in Consiglio dei Ministri entro maggio.
“Conto di portare il provvedimento in Consiglio dei ministri entro fine aprile meta maggio”.