Ha suscitato molta indignazione domenica scorsa, durante la Parigi-Roubaix, il lancio del cappello a Mathieu Van der Poel mentre era tutto solo al comando della classica delle pietre. Sul tratto in pavè di Mérignies à Avelin, una donna – a giudicare dalle immagini – ha lanciato un berretto verso la ruota del leader della Alpecin-Deceuninck. L’episodio avrebbe potuto innescare una caduta molto grave, ma per fortuna tutto si è risolto con un nulla di fatto. Van der Poel è sembrato quasi non accorgersi di nulla e ha proseguito la sua marcia verso la vittoria.

Un cappello lanciato verso Van der Poel

La donna era presente domenica su invito di una compagnia in una delle zone vip, quindi dove si paga un biglietto per avere un trattamento che permette di seguire la corsa in più punti. L’organizzatore della zona vip ha reso noto che, dopo aver parlato con la signora, ha annunciato che si sarebbe costituita da sola alla polizia. Dopo l’episodio, infatti, il sindacato dei corridori ha sporto una denuncia verso di lei.

L’episodio

Secondo quanto riferito, la donna sarebbe una fan di Van der Poel. Ciò potrebbe indicare che non ha lanciato il cappello di proposito. Resta comunque il gesto tutt’altro che felice: come già riferito, il cappello avrebbe potuto portare ad una serie di problemi, in primis quello di un guasto meccanico, ma tutto sarebbe potuto finire anche peggio, con una rovinosa caduta del campione del mondo.

L’UNCP (Union Nationale des Cyclistes Professionnels), sindacato francese dei ciclisti affiliato alla CPA,ha già adottato delle misure facendo una denuncia, un po’ come fatto da Flanders Classics dopo il Giro delle Fiandre. In quella circostanza, il comitato organizzatore della classica monumento fiamminga ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti dopo che uno spettatore aveva lanciato della birra addosso all’olandese, che anche in quel caso era da solo in testa alla corsa. In due domeniche, Van der Poel si è visto tirare addosso birra e un cappello: per fortuna sono episodi isolati nel mondo del ciclismo, ma è giusto intervenire per evitare che la cosa possa dilagare.

Cappello verso Van der Poel, i precedenti

Durante le corse ciclistiche, infatti, non sussiste il divieto di vendita delle bevande alcoliche: di conseguenza, in Belgio e in Francia, arrivano a bordo strada molte persone che hanno alzato il gomito e che perdono facilmente il controllo. L’episodio del cappello a Van der Poel è solo l’ultimo di una serie di problematiche che sono state affrontate recentemente: lo stesso corridore olandese, a dicembre, è stato vittima di un lancio di urina da parte di alcune persone che stavano seguendo una gara di ciclocross. In passato, un episodio simile ha coinvolto Chris Froome in una tappa del Tour de France: restano episodi isolati, ma purtroppo ci sono e bisogna fronteggiarli.

Resta da capire se le autorità belghe e francesi possano decidere di introdurre una sorta di daspo, quindi di divieto a partecipare agli eventi sportivi, a queste due persone. La festa del Giro delle Fiandre e quella della Parigi-Roubaix, per fortuna, non è stata rovinata da due casi isolati: domenica prossima si correrà in Olanda, all’Amstel Gold Race, quindi il pubblico dovrebbe essere tutto a favore di Mathieu Van der Poel. La speranza, al di là del tifo, è che la situazione possa essere nuovamente tranquilla, per vivere una giornata di sport senza problematiche.