La ragazza trovata morta nel pomeriggio del 5 aprile scorso all’interno della cappella di una chiesetta sconsacrata di Equilivaz a La Salle, in Val d’Aosta, sarebbe morta a causa dell’emorragia causata dalle ferite che presentava all’addome e al collo: è quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia che il medico-legale torinese Roberto Testi ha effettuato sul suo corpo negli scorsi giorni, riportati dall’agenzia Ansa.
Un’emorragia la causa del decesso della ragazza trovata morta ad Aosta: i risultati dell’autopsia
Per conoscere l’esito degli esami tossicologici bisognerà aspettare qualche giorno; per ora è emerso dalla relazione preliminare parziale consegnata alla Procura dal medico-legale incaricato di effettuare l’autopsia che la ragazza trovata morta ad Aosta sarebbe deceduta a causa dell’emorragia causata dalle ferite da coltello che presentava all’addome e al collo, incompatibili – pare – con un gesto estremo volontario.
Per fare luce su quanto possa esserle accaduto è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio: una delle ipotesi è che la giovane, attorno ai venti anni d’età, possa essere stata uccisa fuori dalla chiesetta, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi, da una persona che conosceva e che il suo corpo sia stato poi spostato all’interno. A dimostrarlo, secondo l’Ansa, i segni di trascinamento presenti sul terreno.
Si starebbe indagando, in particolare, sulle dichiarazioni rese da alcuni testimoni su un furgone rosso o bordeaux avvistato nei pressi del luogo del ritrovamento nei giorni immediatamente precedenti e su un ragazzo di origini straniere che qualcuno avrebbe riferito di aver visto in compagnia di una giovane che potrebbe corrispondere alla vittima, non ancora identificata.
Le dichiarazioni dei testimoni
Il testimone, intercettato da La Stampa, ha detto di aver già parlato con gli inquirenti, spiegando loro di essersi imbattuto nei due giovani la mattina del 2 aprile scorso. Stando alle sue parole, entrambi “erano vestiti di scuro” e si muovevano a piedi. “Lei era molto bella, ma sofferente, emaciata“, ha dichiaratp l’uomo, ammettendo anche di aver pensato che sembrassero “due vampiri” e che lei, talmente era pallida, addirittura sembrava “un cadavere”.
“Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne”, ha aggiunto, escludendo che viaggiassero a bordo di un furgone o di un camper perché lui, personalmente, li avrebbe accompagnati alla fermata del pullman, vedendoli salire a bordo.
Si tratta, con buona probabilità, di due ragazzi di origini straniere: a parlare con il testimone sarebbe stato principalmente il maschio, con “un buon italiano”; secondo l’uomo “era molto più giovane di lei” e “non sembrava un tipo violento”. Da chiarire se possa trattarsi di un amico della vittima o se invece sia qualcuno di totalmente estraneo alla vicenda.
Da quanto emerso finora, la ragazza trovata morta indossava, infatti, una felpa di colore chiaro, sul beige. Sono tanti gli interrogativi che al momento ruotano attorno al caso, che sembra ricordare, per certi versi, quello di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini romene trovata morta in un casolare abbandonato di Montecarotte, nell’Anconese, a due anni dalla sua scomparsa a pochi chilometri di distanza.
Nel suo caso la Procura competente sta indagando per omicidio e istigazione al suicidio nei confronti dell’ex fidanzato Simone Gresti, tra gli ultimi ad averla vista. Lui, dal suo canto, si proclama innocente, sostenendo fin dall’inizio della vicenda di essere estraneo ai fatti. La madre della ragazza non gli crede; anzi, non gli hai mai creduto: ha sempre puntato il dito contro di lui.