In Italia, il vaccino contro il morbillo è parte integrante del calendario vaccinale nazionale obbligatorio. Questo vaccino, generalmente somministrato insieme a quello contro la parotite e la rosolia (vaccino MPR), è efficace nel fornire immunità contro il morbillo attraverso l’attivazione del sistema immunitario contro il virus.

Tuttavia, nonostante gli sforzi di vaccinazione, negli ultimi anni l’Italia ha registrato un aumento dei casi di morbillo, in parte dovuto a una copertura vaccinale non ottimale in alcuni gruppi di popolazione. Vediamo i dettagli nell’articolo.

Come funziona il vaccino per il morbillo in Italia

In Italia, il vaccino contro il morbillo è parte del programma nazionale di vaccinazione, e rientra tra i vaccini obbligatori. Viene somministrato gratuitamente.

Il vaccino MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia) è un vaccino trivalente che protegge contro il morbillo, la parotite e la rosolia.

È un vaccino a virus vivi attenuati, il che significa che contiene virus vivi ma resi inoffensivi per stimolare il sistema immunitario senza causare la malattia.

Il vaccino contro il morbillo viene somministrato attraverso due dosi. La prima dose viene fatta ai bambini al 13° mese di vita e la seconda dose tra i 5 e i 6 anni di età.

Negli adulti che non sono stati vaccinati o che non hanno mai contratto il morbillo, la seconda dose del vaccino può essere somministrata dopo almeno 4 settimane dalla prima.

L’obiettivo è raggiungere una copertura vaccinale che limiti la circolazione del virus e protegga anche coloro che non possono essere vaccinati per motivi medici.

    La vaccinazione di massa ha portato a una drastica riduzione dei casi di morbillo, contribuendo a proteggere la popolazione e per permettere di eradicare la malattia. Obbiettivo, purtroppo, ancora lontano.

    Com’è la situazione contagi da morbillo in Italia

    Nel primo trimestre del 2024, in Italia sono stati registrati 213 casi di morbillo, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. L’incidenza nazionale si è attestata a 14,5 casi per milione di abitanti, con una maggiore concentrazione di casi nella fascia di età compresa tra 0 e 4 anni, seguita da quella tra 15 e 39 anni.

    Secondo il primario di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, questi numeri indicano l’avvio di un’epidemia, che potrebbe portare a un probabile picco durante l’estate.

    Bassetti sottolinea l’importanza della vaccinazione, perché il morbillo non è una malattia da sottovalutare, considerando le potenziali complicazioni, soprattutto per gli adulti. È necessario contenere la diffusione della malattia e proteggere la popolazione vulnerabile.

    Quali sono i sintomi del morbillo

    I sintomi iniziali del morbillo possono essere facilmente confusi con quelli dell’influenza o del raffreddore comune. Spesso si manifestano con mal di gola, tosse secca, dolori muscolari, e una stanchezza eccessiva accompagnata da febbre. I segni precoci della malattia si presentano tipicamente tra 8 e 12 giorni dopo il contatto con il virus.

    Dopo circa tre giorni dall’inizio dei sintomi, è comune che compaiano le caratteristiche macchie rosse del morbillo, non pruriginose, che si diffondono su tutto il corpo.

    Il morbillo è causato da un virus appartenente alla famiglia Paramyxoviridae e si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto con le goccioline di saliva di una persona infetta o con le particelle di feci. La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace per prevenire la diffusione della malattia e proteggere la salute pubblica.

    Ecco i principali sintomi del morbillo:

    • Macchie rosse sulla pelle che si diffondono facilmente in tutto il corpo e non causano prurito;
    • Mal di gola;
    • Tosse secca;
    • Dolore muscolare;
    • Eccessiva stanchezza;
    • Febbre superiore a 38ºC;
    • Presenza di macchie bianche all’interno della bocca;
    • Rossore agli occhi.

    Il morbillo è un’infezione virale che tende a colpire principalmente i bambini nel primo anno di vita. Tuttavia, può manifestarsi anche nelle persone di età superiore a 1 anno o negli adulti non vaccinati contro il morbillo. La malattia è più comune durante i mesi estivi e autunnali.

    Come si effettua la diagnosi del morbillo

    Solitamente, la diagnosi di morbillo è affidata al pediatra per i bambini o al medico di base per gli adulti, il quale valuta i sintomi presentati dal paziente. Tuttavia, poiché i sintomi del morbillo possono essere simili a quelli di altre malattie come la rosolia, la varicella, la roseola o le allergie ai farmaci, potrebbe essere necessario eseguire alcuni esami di laboratorio per confermare la diagnosi.

    Questi possono includere test sierologici, colture della gola o delle urine. La precisione nella diagnosi è fondamentale per garantire un trattamento tempestivo ed efficace e per prevenire la diffusione della malattia.

    Quali sono le possibili complicazioni del morbillo

    Le complicanze legate al morbillo sono più frequenti nei bambini al di sotto dei 5 anni e negli individui sopra i 20 anni. Tra le complicazioni più comuni troviamo la polmonite, la diarrea e l’otite media. Un’altra complicanza grave è l‘encefalite acuta, che può manifestarsi intorno al sesto giorno dall’inizio delle macchie rosse sulla pelle.

    È importante prestare attenzione a questi rischi e garantire una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato per prevenire il peggioramento della malattia e le sue complicazioni.

    Come si cura il morbillo

    Nel trattamento del morbillo, è fondamentale alleviare i sintomi attraverso il riposo e l’assunzione di liquidi. Si consiglia una dieta morbida, comprendente alimenti ben cotti o lavorati per agevolare la masticazione e la digestione.

    È importante rivolgersi a un medico per la prescrizione di farmaci come il paracetamolo e gli integratori di vitamina A, che possono essere utili nel gestire la malattia.

    Il morbillo, più comune nei bambini, richiede un trattamento mirato a controllare i sintomi come la febbre, il malessere generale e le macchie rossastre sulla pelle, che possono evolvere in piccole ulcerazioni.