Skip to main content

Processo Regeni, la terza udienza a Roma: oggi la deposizione del padre. Colonnello Mariani: “Giulio non ha mai lavorato per nessun’intelligence di alcun Paese”

Anni di lutto, attesa, ricerca incessante della giustizia. Si apre una nuova udienza a Roma per il processo agli agenti dei servizi segreti egiziani, accusati di aver rapito, torturato e ucciso il ricercatore Giulio Regeni, nel 2016 a Il Cairo.

La giornata di oggi, 9 aprile 2024, è significativa per la tanto attesa deposizione del padre dello studioso friulano, Claudio Regeni. Si attende, fuori dalla Città Giudiziaria a piazzale Clodio, che cominci l’udienza.

Ogni momento diventa prezioso per le tappe del processo sull’omicidio di Regeni, se si considera che l’ostilità del regime egiziano, guidato da Abdel Fattah al-Sisi, aveva bloccato il procedimento per anni, senza fornire all’Italia i dati per poter rintracciare gli imputati. La prima vera svolta è arrivata nel settembre 2023, quando la Corte Costituzionale ha autorizzato finalmente l’apertura del procedimento anche in assenza degli imputati.

Segui tutti gli aggiornamenti in diretta tra immagini, video e dichiarazioni della giornata.

Recupera anche i dettagli della seconda udienza, quella di marzo 2024.

Avv. Ballerini: “Soddisfatti che finalmente inizia a ricostruirsi la verità processuale”

16:40

“Siamo soddisfatti che finalmente inizia a ricostruirsi la verità processuale su cosa è successo a Giulio e mandare via alcune ombre che hanno gettato su Giulio. E’ stato un lungo percorso fino a qua e ci aspetta un percorso altrettanto lungo”.

Parla l’avv. Alessandra Ballerini a margine dell’udienza di oggi 9 aprile.

Colonnello Panebianco: “Non c’è alcun elemento che Giulio abbia lavorato con servizi di intelligence di alcun paese”

15:43

Il colonnello Onofrio Panebianco nella deposizione continua a parlare della vita di Giulio in Egitto, ribadendo fortemente l’esclusione di Regeni da qualsiasi attività legata alla collaborazione con l’intelligence:

“Non c’è alcun elemento che Giulio abbia lavorato con servizi di intelligence di alcun paese”.

Mariani poi parla dell’uso di una SIM egiziana da parte di Giulio, intestata alla cugina della sua collega Noura.

regeni-colonnello-mariani-deposizione

Casa di Giulio Regeni al Cairo

15:35

In aula viene mostrata la foto della casa di Giulio Regeni de il Cairo, in Egitto:

casa-giulio-regeni-foto

Mariani sui conti bancari di Giulio Regeni: “Non ci risultano fondi pubblici dall’Italia”

15:27

Il colonnello Onofrio Panebianco va avanti nella deposizione riferendosi alla questione dei conti bancari di Giulio:

“Giulio aveva un conto italiano con il padre che utilizzava anche al Cairo. Questo conto è stato diffuso dalle autorità egiziane il 25 marzo 2016. Non abbiamo sviluppato verifiche bancarie indeterminate ma un periodo preciso, il suo volume di transazioni era poco rilevante”.

Mariani rivela che il totale posseduto da Giulio nei conti esteri ammontava a circa 14 mila sterline. Fondi che provenivano dai genitori e del periodo con Oxford Analitica e aggiunge:

“Non ci risultano stanziamenti di fondi pubblici italiani e neppure di enti statali britannici”.

Poi, su Oxford analitica aggiunge:

“Oxford analitica è una società privata, credo che tra i clienti ci fosse anche il governo inglese e forse altri Stati. Giulio si occupava di raccogliere informazioni da fonti aperte sui paesi di interesse. Tutto quello da cui si può attingere sul web. Tutto ciò che non è pubblicamente accessibile non è fonte aperta. Lui non era appagato da quella tipologia di attività, tra le righe si evince che lui era predisposto alla ricerca e all’analisi in proprio. Dover ricercare dati su internet non lo appagava. Non abbiamo approfondito il motivo per cui Giulio non ha rinnovato il contratto, ma lui aveva richiesto di accedere ad un dottorato a Cambridge”.

Dopo aver sottolineato la mancanza di dettagli in merito al contratto non rinnovato di Regeni, riporta i risultati riscontrati nell’analisi della memoria fisica del pc e dei domini informatici. Si parte dall’arrivo al Cairo del giovane, ricostruito proprio dai dati trovati nel pc e nei domini informatici di Giulio.

Il colonnello ricorda le capacità linguistiche di Giulio Regeni: “Comprendeva l’arabo senza difficoltà, stava migliorando”

15:19

In aula arriva poi il momento di un video che mostra l’incontro tra un uomo e Giulio in un bar, dove si vede che il ragazzo riesce a parlare in lingua araba senza difficoltà. Il colonnello continua ad insistere sulle capacità di Giulio di comprendere l’arabo:

“Per lui la permanenza al Cairo era una fonte di studio e finalizzata anche a migliorarne la sua comprensione della lingua”.

 

 

 

La deposizione del colonnello Onofrio Panebianco

15:00

In aula entra il colonnello Onofrio Panebianco, che porta in tribunale la sua deposizione in merito alla morte del giovane Giulio Regeni.

Ha iniziato raccontando i primi viaggi in Medio Oriente del ricercatore italiano:

“Giulio Regeni nel suo periodo a Vienna si è occupato di studiare lo sviluppo industriale dei paesi del Medio Oriente ed anche in Egitto. Lui si recò nella loro sede al Cairo per seguire un progetto. Lui si è recato diverse volte lì: la prima tra il 2008 e il 2009, dà studente dell’Università di Leeds. La seconda volta per il tirocinio da giugno ad agosto 2013 e l’ultima volta da settembre 2015 per le ricerche del dottorato”.

colonnello-mariani-processo-giulio-regeni

Il colonnello ricostruisce il periodo storico in esame, continuando al sua deposizione:

“Giulio andò a casa per Natale, andò a trovare la fidanzata in Ucraina e tornò al Cairo il 4 gennaio”.

regeni-colonnello-mariani-deposizione

Autorizzata la presenza della madre di Giulio Regeni in aula

14:55

Nell’aula dell’udienza per il processo sulla morte di Giulio Regeni, i giudici hanno autorizzato la presenza della madre del giovane ricercatore italiano scomparso mentre era in Egitto, Paola.

Legale famiglia Regeni chiede che la madre assista all’udienza o possa deporre

13:39

Durante l’udienza, l’avvocato della famiglia Regeni chiede che la madre del ricercatore possa esser fatta entrare per assistere all’udienza. Per legge, infatti, non potrebbe assistere alle udienze fino al giorno della deposizione, nel suo caso fissato al 10 maggio.

Il legale chiede, in alternativa, che possa essere anticipata a oggi la sua deposizione.

La richiesta è stata appoggiata anche dal Pm che ha annunciato la possibilità di ascoltare nuovamente il padre del ricercatore ucciso in Egitto.

Contraria, invece, la difesa.

 

La teste amica di Regeni: “Con me non ha mai parlato di Al Sisi”

13:28

L’amica di Regeni prosegue nel descrivere la cautela con cui Regeni conduceva la sua vita in Egitto.

Afferma che Regeni era attento a non mettersi in pericolo rifiutando, ad esempio, di mettere il naso nelle questioni sindacali proprio per mantenere un profilo basso.

Alla richiesta della Ravelli di testimoniare quanto stesse accadendo, Regeni rispose di non volerlo fare “proprio per non correre rischi“.

Infine, in merito alla situazione politica in Egitto, la ragazza dichiara di non ricordare conversazioni esplicite in merito:

“Non credo di aver mai parlato con Giulio del regime egiziano e del colpo di stato, in quei mesi noi parlavamo via chat ma comunque molto poco. Lui comunque vedeva una situazione di repressione politica, ma con me non ha mai parlato di Al Sisi“.

L’amica di Regeni: “Era consapevole della situazione pericolosa nel Paese”

13:12

L’amica di Giulio Regeni riferisce, poi, di una telefonata avvenuta il 16 gennaio del 2016, il giorno dopo il compleanno del ricercatore italiano, dalla quale emergono i timori del ragazzo dovuti alla situazione in Egitto.

“Il 16 gennaio ci siamo sentiti e ci siamo parlati anche della sua ricerca, mi è rimasto impresso un suo commento sulla repressione politica nel paese. Non era una repressione verso di lui, ma riguardava l’intero Paese. Lui era ben consapevole di dover essere molto cauti nei movimenti e nelle conversazioni”.

Dalla telefonata, l’ultima avuta con Regeni, emergono anche i dettagli relativi alla prudenza con cui il ragazzo si muoveva nell’ambito delle sue ricerche, consapevole della situazione pericolosa, pur non avendo ricevuto avvertimenti o segnali particolari.

“Giulio e l’altro suo amico dottorando Francesco firmarono un articolo su un incontro con i sindacati sotto pseudonimo proprio per paura di esporsi, sapevano quel che facevano e volevano mantenere un profilo basso”.

La deposizione di un’amica di infanzia di Giulio

12:30

Riprende l’udienza ed è il momento della deposizione di un’amica di infanzia di Giulio Regeni:

“Ho conosciuto Giulio tramite l’amicizia di sua mamma con mia zia, siamo sempre rimasti amici fin da piccoli. Lui è partito per il Mondo Unito a 17 anni e credo abbia contribuito nella sua voglia di scoprire il mondo. Siamo tornati in contatto in tempi universitari, ci siamo visti in Inghilterra e anche a Palermo è capitato. Eravamo amici stretti”.

 

La ragazza poi continua:

“Lui aveva un rapporto di grande equilibrio con la sua famiglia, era bravo a condividere la sua vita con chi voleva bene. Il rapporto è rimasto sempre stretto con i suoi affetti”.

E racconta il periodo di Giulio nel dottorato per l’Università di Cambridge, ricordando come il giovane fosse solito condurre una vita semplice e modesta:

“Io sono andata a trovarlo ad Oxford, lui non era uno che spendeva e spandeva. Faceva una vita da studente, con il suo budget limitato. C’è capitato di parlare della questione indipendenza, ma ha sempre fatto scelte oculate. Ad Oxford condivideva la casa con gli altri e viveva al di sotto rispetto ai suoi limiti”.

L’amica prosegue rivelando alcuni dettagli sui rapporti umani di Giulio:

“Giulio aveva tanta buona volontà nel coltivare i rapporti, mandava mail e scriveva in chat. Poi faceva anche videochiamate, avendo fatto un percorso di vita all’estero la particolarità di Giulio era riuscire a dedicare sempre del tempo agli amici. Lui si impegnava, i suoi rapporti non erano passivi ma attivi”.

E sulle relazioni amorose di Giulio, prima racconta della storia con Giulia Roncon e poi parla di una fidanzata di nome Francesca, con cui avrebbe avuto un rapporto lungo e duraturo. Poi nomina Valeria, una ragazza ucraina, con cui stava quando era a Il Cairo ma si conoscevano da prima.

“Ha sempre avuto storie lunghe e a distanza, ci ha messo impegno”.

Claudio Regeni esce dall’aula e abbraccia la moglie | FOTO e VIDEO

11:53

Claudio Regeni, dopo la deposizione, esce per qualche minuto dall’aula del tribunale dove si sta tenendo la terza udienza per la morte di Giulio e abbraccia la moglie Paola:

claudio-regeni-abbraccia-moglie

Ecco il video dell’abbraccio tra i genitori di Giulio:

Il padre di Giulio Regeni parla dei rapporti con la professoressa egiziana di Cambridge

11:50

Il padre di Giulio Regeni parla dei rapporti che il figlio aveva con la professoressa egiziana di Cambridge:

“Credo che le loro fossero normali questioni lavorative, Giulio voleva avere maggiore autonomia e forse lei non lo consentiva. Non credo che tra loro ci fossero problemi personali, non c’era alcun astio”.

Giudice legge il libro con le testimonianze consegnato alla famiglia Regeni al funerale

11:31

Il giudice in aula legge il libretto con le testimonianze sul caso della morte di Giulio consegnato alla famiglia Regeni in occasione del funerale.

giudice-libro-testimonianze-regeni

Gli avvocati della difesa chiedono chiarimenti su cosa voglia dire raccogliere dati in merito alla questione per il padre. Claudio Regeni ha risposto: “Scegliere l’Egitto è stata una sua libera scelta”. E poi prosegue raccontando che Giulio aveva ricevuto una sorta di borsa di studio di 3000 sterline. Più 3600 di anticipo per la ricerca per andare a Il Cairo.

Il legame di Giulio Regeni con la sorella Irene

11:27

“Giulio era molto legato alla sorella, quando sono diventati adolescenti erano molto uniti e si confidavano. Avevano delle amicizie in comune ed era solito ritrovarsi con lei e loro quando rientrava a casa”

queste le parole di Claudio Regeni mentre racconta in aula lo splendido rapporto tra i suoi due figli, Irene e Giulio.

Il caso del depistaggio degli oggetti di Giulio ritrovati due mesi dopo la sua morte

11:17

Claudio Regeni procede nel suo intervento in aula parlando del caso degli oggetti ritrovati due mesi dopo la morte del figlio, all’interno del rifugio di una banda egiziana. Ecco le foto:

oggetti-giulio-regeni-spariti

caso-oggetti-spariti-giulio-regeni

Poi il padre prosegue:

“Ho conosciuto una professoressa di Giulio al Cairo, mi ha messo in contatto con una signora che coordinava i contatti con i sindacati locali. L’ho incontrata a Roma. Giulio Al Cairo abitava in un appartamento con un avvocato e una ragazza tedesca”.

Ecco il video del momento in cui il padre di Giulio spiega il caso degli oggetti smarriti:

Il conto in banca di Giulio Regeni: alcuni dettagli rivelati dal padre. “Non gli interessava lo sfarzo, voleva mettere su famiglia”

11:11

“Giulio aveva un conto bancario su Fineco nel quale ero cointestatario, era stato aperto quando è andato nel Nex Mexico. Su quel conto aveva 1481,47 euro. Sul conto corrente aperto in Inghilterra della NatWest c’erano versamenti maggiori tra cui Oxford Analitica, del professore che aiutava e l’anticipo di Cambridge per il dottorato. C’erano 6000 sterline circa. Non aveva altri risparmi”.

Queste le dichiarazioni del padre di Giulio per far luce su alcuni dettagli riguardanti il suo contro bancario. Poi prosegue ricordando quanto il figlio fosse una persona semplice e desideroso di mettere su famiglia, tra i progetti per il futuro:

“Giulio aveva uno stile di vita attento a non spendere più del necessario analizzando il rapporto qualità prezzo. Non gli interessavano vestiti sfarzosi. Lui aveva il progetto di mettere su famiglia con Giulia Roncon, il suo sogno era rendersi indipendente e valorizzare le sue capacità. Lui guidava l’auto della mamma, ma non gli piaceva guidare perché pensava sempre allo studio”.

Ed infine:

“Non ci ha mai parlato di guadagni da autorità italiane, al massimo ha lavorato in autogrill. Non è mai stato alle dipendenze di alcun governo e non ha mai ricevuto nulla”.

 

Cambridge, i ricordi del dottorato e la laurea | FOTO

11:03

Tra le foto portate in aula per la terza udienza del processo, ecco alcune immagini che mostrano il periodo del dottorato per l’Università di Cambridge di Giulio Regeni:

laurea-giulio-regeni
Giulio Regeni con la sorella
giulio-regeni-foto-genitori-cambridge
Qui una foto di Giulio insieme ai genitori in visita a Cambridge

Claudio Regeni racconta la storia d’amore tra Giulio e una ragazza israeliana

10:59

“Ha avuto una relazione importante con una ragazza al college ed è ora una nostra amica. Si sono incontrati anche negli Stati Uniti, lei è di origine israeliana”

queste le parole del papà di Giulio Regeni mentre prosegue nel racconto della vita del figlio, rivelando qualche dettaglio sulla sua storia personale. Si fa cenno alla relazione – giunta al termine con la partenza di lui per il Cario – che ha avuto con una ragazza di origine israeliana che, tutt’ora, sarebbe in buoni rapporti con la famiglia.

Il padre di Giulio in aula si avvicina allo schermo che mostra le foto del figlio per riconoscere i volti dei giovani in foto.

padre-giulio-regeni-aula

foto-cambridge-regeni

 

Giulio Regeni, il periodo del dottorato per l’Università di Cambridge: il papà mostra le FOTO in aula

10:50

“Giulio voleva diventare un analista più che un semplice raccoglitore di dati, voleva fare un passo avanti e ha capito di dover ottenere un dottorato a Cambridge. Lasciare Oxford analitica è stata una sua scelta, non si sentiva valorizzato”

così il papà di Regeni racconta il periodo del dottorato per l’Università di Cambridge di Giulio e mostra le foto ai presenti in aula. Proprio a Cambridge, il giovane conosce e poi inizia a studiare con una professoressa egiziana del Cairo.

regeni-cambridge-dottorato

dottorato-cambridge-giulio-regeni

L’interesse di Giulio Regeni per il Medio Oriente

10:44

Claudio Regeni ha proseguito il suo intervento in aula raccontando l’origine dell’interesse di Giulio e dei suoi studi per il Medio Oriente:

“Il suo caporeparto a Vienna durante uno stage di 8 mesi era imparentata con ex presidente egiziano. La scelta di interessarsi ai paesi arabi è stata sua, era sempre stato affascinato dalla cultura araba e avevamo fatto un viaggio i Turchia pochi anni prima. Lui ha colto l’opportunità di andare a Vienna per poi trasformarlo in un lavoro in quell’ambito”.

E prosegue:

“Mentre era in Egitto per i primi due mesi di luglio e agosto 2013 si trova al Cairo durante il colpo di stato. Non si concretizza con un’attività lavorativa come sperava, trova così altre occupazioni vere per rendersi indipendente ad Oxford dove è rimasto per un anno come project manager”.

 

Il ricordo del funerale di Giulio, Claudio Regeni: “Era pieno di gente, mio figlio era una persona generosa”

10:39

“Giulio aveva una natura generosa ed aiutava gli altri, al suo funerale a Fiumicello nel 2016 in tanti sono venuti a ringraziarlo”

queste le parole del papà di Giulio, nel ricordare il giorno del funerale di suo figlio, tra la commozione e il dolore nel rivivere quel tragico momento.

 

Inizio della terza udienza per Giulio Regeni: il racconto del padre Claudio, l’infanzia e gli studi del figlio

10:23

Poco prima delle dieci e trenta, è iniziata la terza udienza del processo per la morte di Giulio Regeni. Il papà del giovane ricercatore italiano scomparso in Egitto nel 2016, ha preso la parola raccontando chi era Giulio e alcuni aneddoti legati alla loro famiglia.

Poi va avanti nel raccontare  il percorso di studi del figlio, dottorando per l’Università di Cambridge al Cairo da settembre 2015.

In aula, Claudio Regeni, ha mostrato ai presenti una foto della scuola di Giulio. In seguito ha parlato del primo viaggio di Giulio al Cairo, dal 2008 al 2009, sempre legato al suo percorso di studi.

aula-giulio-regeni

aula-padre-giulio-regeni

foto-scuola-giulio-regeni

 

Genitori di Giulio Regeni al tavolo in aula

9:45

I genitori di Giulio Regeni entrano in aula e si siedono al tavolo del tribunale in attesa dell’inizio della terza udienza del processo.

genitori-giulio-regeni

aula-genitori-giulio-regeni

Elly Schlein, l’abbraccio con i genitori di Giulio Regeni prima dell’udienza del 9 aprile 2024

9:40

Elly Schlein incontra e abbraccia i genitori di Giulio Regeni prima dell’inizio dell’udienza del 9 aprile 2024.

Elly Schlein all’udienza per la morte di Giulio Regeni: “Una questione della Repubblica”

9:30

La segreteria del Partito Democratico, Elly Schlein, non manca all’appuntamento davanti a Piazzale Clodio, a Roma,  per l’udienza del processo per la morte di Giulio Regeni.

“Ancora una volta siamo qui, vicini alla famiglia di Giulio Regeni, per continuare a batterci e fare piena luce, chiedere verità e giustizia su quello che è accaduto a Giulio. E’ un processo importantissimo. Non è una questione della sua famiglia, è una questione della Repubblica. Continueremo ad essere qui fino alla fine, per stare al loro fianco e per continuare questa battaglia giusta. Senza dimenticare che, se sono passati così tanti anni, è perché il processo ha incontrato enormi ostacoli, anche nei rapporti con l’Egitto”.

Poi la segretaria continua:

“Abbiamo molta fiducia e speranza per questo processo. Richiamiamo tutti ad una massima attenzione su quanto sta accadendo , a seguire e stare accanto alla famiglia di Giulio Regeni”.

Udienza Regeni programmata per le 8:30: l’attesa per la deposizione del padre

8:30

Si attende, fuori dalla Città Giudiziaria a piazzale Clodio, che  inizi l’udienza, programmata per le 8:40. Nei piani, la deposizione del padre del ricercatore friulano, Claudio Regeni.

attesa-processo-giulio-regeni-roma