La Roma si aggiudica l’ultimo derby della stagione e torna a festeggiare dopo circa due anni e mezzo dall’ultima stracittadina vinta. La squadra di De Rossi entra in campo convinta, cattiva, decisa a portare a casa i tre punti e li conquista in maniera meritata grazie al colpo di testa vincente di Mancini nel corso del primo tempo. Nulla da fare per mister Igor Tudor, che non poteva avere certo la bacchetta magica e rivoluzionare completamente la squadra in 15 giorni, ma che forse avrebbe potuto incidere di più. La squadra mostra invece gli stessi difetti già visti con Sarri: non ha idee, non tira in porta e non riesce mai ad essere davvero pericolosa. Per commentare il derby Roma-Lazio, Lionello Manfredonia, uno dei pochi ex calciatori ad aver vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Derby Roma-Lazio, Manfredonia a Tag24

Il derby lascia sempre strascichi infiniti. È quella partita in grado di esaltarti e ricaricarti per gli impegni successivi quando vinci, ma tempo stesso ti affossa e ti deprime quando perdi. A festeggiare è la squadra di De Rossi, scesa in campo con maggior determinazione di quella di Tudor. Ai giallorossi è bastato il colpo di testa vincente di Mancini per aggiudicarsi il derby. Tre punti pesanti, che rilanciano la Roma in direzione Champions League, e al tempo stesso obbligano la Lazio a chiudere in maniera anticipata la stagione. I biancocelesti ora dovranno provare a ribaltare il risultato maturato a Torino (2 a 0), per eliminare la Juventus e approdare in finale di Coppa Italia. Un’impresa quasi impossibile per la squadra vista sabato all’Olimpico. Per commentare il derby Roma-Lazio, Manfredonia, che nel corso della sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

1 a 0, è il risultato più giusto rispetto a quello che ha la Roma e la Lazio hanno mostrato in campo?

“Direi proprio di sì, la Roma ha avuto qualche occasione in più e ha giocato sicuramente meglio della Lazio. La squadra di Tudor mi sembra ancora un pochino indietro. Il cambio di modulo, probabilmente, è avvenuto in maniera troppo radicale. Sarri giocava a zona, mentre adesso il croato gli chiede di agire uno contro uno e non è semplice entrare in questi nuovi meccanismi. Mi auguro che la Lazio possa riprendersi nelle prossime partite, ma non sarà semplice”.

De Rossi è arrivato ormai da oltre due mesi, ma è riuscito da subito a dare carattere alla sua squadra. Tudor pare invece non aver inciso allo stesso modo. Hai anche tu questa sensazione?

“Alcuni giocatori che con Mourinho rendevano poco, con De Rossi sono rinati. Guardate cosa è avvenuto con Pellegrini, ma non solo. Anche Paredes è sempre stato un giocatore importante, ma ora sta vivendo una nuova vita. In casa Lazio invece tutto questo non è successo, e continua a mancare la creatività. L’unico che ha qualcosa in più, da questo punto di vista, è Luis Alberto, che però nel derby è stato escluso. Questo mi sembra strano, perché parliamo di uno dei pochi campioni che la Lazio ha, l’unico che ha fantasia, estro e che può cambiare da solo le sorti di una partita. Tudor ha fatto questa scelta, ma a me sembra strano. Ultimamente ha avuto qualche problema, questa può essere l’unica spiegazione, altrimenti un calciatore così per quel che mi riguarda deve essere sempre in campo”.

Ora saranno tutti scontri diretti per la Roma, ma questa squadra è da Champions?

“Se la Roma è la squadra che abbiamo visto a Lecce, la risposta è no. Se invece è quella del derby, forse può farcela. De Rossi deve cercare di trovare l’equilibrio giusto, perché per arrivare in fondo serve continuità. Purtroppo per i giallorossi da qui alla fine non possono esserci cali di concentrazione”.

Per quel che riguarda invece la Lazio, la stagione finisce praticamente qui?

“Da questo momento in poi si dovrà pensare a programmare il prossimo anno, ma al tempo stesso si dovrà onorare questo finale di stagione. I tifosi della Lazio non meritano di vivere partite così deludenti da qui alla fine. Tudor dovrà provare a fare più punti possibili e al contempo programmare la prossima stagione, con il cambiamento di vari interpreti”.

Immobile da una parte e Lukaku dall’altra. Pensi che sia finito il ciclo di entrambi?

“Lukaku costa tanto e credo sia una questione legata soprattutto al l’investimento. Penso si tratti di un attaccante che può ancora dare tanto, ma i soldi da spendere sono molti. Inoltre la Roma ha anche appena ritrovato e Abraham, che è forte e deve recuperare. I giallorossi avranno la possibilità di decidere. Per quel che riguarda la Lazio invece, parliamo di una squadra che ha bisogno di un bomber che ritrovi la serenità e la continuità. Ciro è a terra dal punto di vista emotivo, ma ha fatto oltre 200 gol con questa maglia e ha sempre dimostrato di essere molto forte. Se dovesse decidere di lasciare Roma, Lotito si troverebbe costretto a comprare una punta molto forte”.

Infine che ne pensi di quanto avvenuto nel post partita, tra sfottò e polemiche?

“Il derby di Roma è sempre stato così. Io ho giocato sia con la Roma che con la Lazio, e di sfottò ce ne sono sempre stati tanti. Mancini ha sventolato quella bandiera, gliel’ha data un tifoso e poi l’ha restituita. Sinceramente non mi sembra una cosa così grave”.