La Parigi-Roubaix non delude come al solito e regala spettacolo. Mathieu Van der Poel, già campione del mondo, si conferma un fenomeno impressionante, irraggiungibile e vince con distacco. Il gigante olandese aveva un solo obiettivo, tagliare il traguardo per primo, e ci è riuscito sin dalla prima pedalata. Un evento unico, una gara, ritenuta la più difficile in assoluto dagli esperti, che ha tenuto incollati allo schermo tutti gli appassionati di questo sport. Per commentare la stagione di ciclismo che è entrata nel vivo, ripartendo dalla Parigi-Roubaix, Chiappucci, soprannominato El Diablo, che nella sua carriera vinse, tra le altre, tre tappe al Tour de France e una al Giro d’Italia, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Parigi-Roubaix, Chiappucci a Tag24

Grazie a un’impresa senza precedenti, Mathieu Van der Poel vince la Parigi-Roubaix per la seconda volta consecutiva. Una fuga fuga cominciata sul tratto di pavé d’Orchies, quando mancavano ancora 60 km al traguardo. L’idea che potesse non reggere quel ritmo ce l’avevano tutti, ma si sbagliavano. Velocità da record, 47,8 km/h e una potenza senza precedenti. Il campione del mondo, con il numero 1 sulle spalle, aveva già vinto la Roubaix un anno fa e questa volta è stato capace di annientare i rivali, arrivati al traguardo con tre minuti di distacco. E pensare che stiamo parlando della corsa più impegnativa e difficile del mondo. Pesante caduta per Viviani, trasportato in ambulanza in ospedale, dopo l’ennesima caduta di gruppo. La stagione ciclistica entra nel vivo e per commentare il risultato della Parigi-Roubaix, Chiappucci, ex Ciclista professionista, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Si è conclusa ieri la Parigi-Roubaix con la vittoria meritatissima di Van der Poel. Ti aspettavi questo risultato?

“Diciamo che è più che il singolo, di Van der Poel mi ha impressionato tutta la squadra. Della Alpecin alla fine ne sono arrivati tre tra i primi sei e questo è un risultato che non si può dimenticare. L’olandese ha fatto anche la media elevata con gli ultimi 60 km. Praticamente andava con una velocità impossibile per gli altri e che ne avesse di più si è visto sin dalla partenza. Gli altri ciclisti sono rimasti quasi a guardare, perché non hanno la forza né per inseguirlo, né per seguirlo. Addirittura con la Roubaix hanno perso ancora e il tempo di distacco è stato in aumento fino alla fine. Lui è stato impressionante, e rispetto alle altre squadre c’è proprio un divario notevole, loro hanno fatto una corsa a senso unico”.

Prima dell’avvio della Roubaix c’era stata la polemica rispetto all’inserimento della chicane. Tu che ne pensi?

“Per quello che ho visto in gara non ha cambiato un granché. Tra l’altro a quella chicane ci sono arrivati anche in pochi, ma non sarebbe cambiato nulla anche ci fossero arrivati in tanti. È stato un inserimento che ha fatto più polemiche che altro. Con la novità arrivano sempre anche le polemiche. Resta il fatto che quelli davanti erano assolutamente più forti, non è cambiato niente”.

Brutta caduta di gruppo che ha coinvolto anche Elia Viviani. Con le maggiori velocità e la nuova tecnologia, dal secondo te un problema legato alla sicurezza?

“Questo è un argomento su cui ci sarebbe tanto da dire tanto di cui parlare. Attualmente però vedo pochi fatti che potrebbero risolvere questa situazione. Da tempo dico di non condividere l’utilizzo degli auricolari, perché a mio avviso distoglie l’attenzione e distacca dai rumori. Qualcosa bisognerà rivedere per fermare questa tecnologia così esagerata, che come in tutte le cose migliora sotto alcuni aspetti e peggiora sotto altri. Bisognerà fare in modo di fermare questa esasperazione e trovare il giusto equilibrio”.

Che momento è per il ciclismo italiano?

“Purtroppo in questo momento siamo reduci dalle europee, in cui da parte degli italiani non abbiamo visto niente. La situazione è critica e il primo degli italiani è davvero lontano. Viviamo delle fasi altalenanti sui corridori, che a volte ci sono e altri no. Ci manca sicuramente l’uomo classifica e stiamo vivendo un momento di stasi. Dobbiamo fermarci un attimo per capire quali potrebbero essere le soluzioni. Non è certo il massimo dei momenti a cui noi italiani possiamo ambire. Poi, qualche risultato arriva, ma manca continuità e manca una stella, l’uomo in grado di darci sicurezza sempre”.