Con la pubblicazione di un apposito avviso all’interno del proprio sito web ufficiale durante il corso della giornata di giovedì 4 aprile 2024 l’Agenzia delle Entrate ha segnalato la presenza di false comunicazioni relative ai rimborsi fiscali e, dunque, di un ennesimo tentativo di phishing ai danni dei contribuenti italiani.

In particolare, l’amministrazione finanziaria ha comunicato che è attualmente in corso una campagna malevola che viene effettuata mediante l’invio di false comunicazioni tramite email e/o pec (posta elettronica certificata).

Tali email, nello specifico, utilizzano la tematica relativa ai rimborsi fiscali per attirare l’attenzione del contribuente e richiedere a quest’ultimo di procedere con la compilazione e con l’invio di un apposito modulo ai fini di richiedere l’accredito.

A tal proposito, infatti, una volta che il malcapitato avrà fornito ai truffatori le proprie informazioni personali questi ultimi avranno la possibilità di mettere in atto un’azione fraudolenta.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda i tentativi di phishing ed, in particolare, l’ultima segnalazione che è stata effettuata da parte dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda una nuova ondata di false email/pec relative ai rimborsi fiscali.

Attenzione ai tentativi di phishing! L’Agenzia delle Entrate segnala una nuova ondata di false comunicazioni sui rimborsi fiscali

Ecco quali sono i tratti distintivi delle false email sui rimborsi fiscali che stanno arrivando ad alcuni contribuenti italiani:

  • il mittente non è altro che un indirizzo email estraneo a quelli che sono compresi all’interno dell’Agenzia delle Entrate;
  • l’oggetto delle false comunicazioni è il seguente: “Modulo Rimborso”;
  • nel testo dell’email è presente un esplicito riferimento ad un importo casuale a credito;
  • è presente un allegato in formato pdf denominato “Modulo richiesta accredito”;
  • sono presenti diversi errori grammaticali, errori di punteggiatura ed altre omissioni all’interno del testo;
  • leggendo il testo della comunicazione si può ravvisare un senso d’urgenza generale.

Al di là della presenza di tutti i fattori che abbiamo appena richiamato, però, l’Agenzia delle Entrate ammonisce circa il fatto che le false comunicazioni sui rimborsi fiscali che vengono inviate da parte dei malintenzionati potrebbero sembrare lecite agli occhi dei contribuenti italiani dal momento che vengono inviate anche tramite indirizzi di posta elettronica certificata (pec).

Per quanto riguarda la truffa in sé e per sé, invece, l’amministrazione finanziaria segnala che alle email vengono allegati dei falsi moduli in formato pdf compilabile che riportano al loro interno il logo dell’Agenzia delle Entrate stessa e la seguente intestazione: “richiesta di accredito su carta di credito di rimborsi fiscali e di altre forme di erogazione – soggetti diversi dalle persone fisiche”.

All’interno del falso modello pdf viene richiesto ai malcapitati di inserire il proprio IBAN e il numero della propria carta di credito con la relativa scadenza e il CVV.

A tal proposito, infine, l’amministrazione finanziaria raccomanda ai cittadini di fare massima attenzione nel caso in cui ricevano delle email con la presenza di alcuni dei fattori che abbiamo specificato durante il corso dell’articolo in oggetto oppure che siano simili rispetto a quella di esempio che ha pubblicato l’Agenzia delle Entrate all’interno del proprio sito web ufficiale.

Pertanto, l’AdE invita tutti i contribuenti italiani a non effettuare le seguenti operazioni:

  • non cliccare sui link che sono presenti all’interno delle false comunicazioni;
  • non scaricare eventuali modelli allegati alle false email;
  • non aprire eventuali modelli allegati alle false email;
  • non compilare eventuali modelli allegati alle false email;
  • non fornire le proprie credenziali digitali ai fini dell’accesso alla propria area riservata presente sul sito web dell’Agenzia delle Entrate;
  • non fornire i propri dati personali;
  • non fornire le proprie coordinate bancarie;
  • non ricontattare assolutamente il mittente delle false comunicazioni.

Per maggiori informazioni consultare la pagina Focus sul phishing.