Cagliari nel segno della grinta, Atalanta in quello della leggerezza, e se la somma fa il totale ecco che il 2-1 dei sardi rispecchia appieno ciò che si è visto sul campo secondo Daniele Fortunato. L’ex centrocampista nerazzurro non è rimasto soddisfatto della prestazione della squadra di Gasperini, è mancata la giusta dose di umiltà. “L’atteggiamento conta contro squadre che i devono salvare, sennò la paghi“, è il pensiero di Fortunato, secondo cui l’obiettivo deve essere un altro: “Arriva un momento in cui devi vincere qualcosa; quindi, penso che bisogna puntare tutto sulla Coppa Italia“.
Testa alla coppa nazionale, più del quarto posto e del quarto di finale di Europa League contro il Liverpool. Partita, quest’ultima, che deve essere vissuta con spensieratezza sottolinea Daniele Fortunato, che in esclusiva a Tag24 ha parlato anche della stagione di Gianluca Scamacca.
Cagliari-Atalanta, le parole di Daniele Fortunato a Tag24
Poteva fare sicuramente di più l’Atalanta, ma il Cagliari ha avuto più fame. Il che fa tutta la differenza del mondo per Daniele Fortunato, secondo cui l’obiettivo non deve essere la lotta per il quarto posto.
D: Contro il Cagliari si è vista una squadra disattenta, a cosa è dovuto secondo lei?
R: A fine campionato quando incontri squadre che devono salvarsi, vedi che hanno un livello di atteggiamento importante, nonostante possano pagare qualcosa a livello di tecnica. La partita si era messa bene, ma la Dea non è riuscita a dare il colpo finale; è stata superata caratterialmente, è mancata quell’umiltà necessaria ad affrontare squadra di questo tipo, lo ha sottolineato anche Gasperini.
D: Non la preoccupano questi blackout, specie adesso dove si decide tutto?
R: Ricordiamoci che la squadra sta portando avanti una stagione dove se la gioca su tutti e tre i fronti. Ma secondo me l’Atalanta invece che pensare alla lotta per il quarto posto, che conta a livello economico, deve vincere qualcosa. Stai facendo sicuramente qualcosa, ma devi anche ottenere qualcosa di tangibile; ecco perché io punterei sulla conquista della Coppa Italia. La priorità deve essere questa secondo me, se dovessi scegliere preferirei arrivare sesto o settimo, ma vincendo la coppa.
D: Rosa attuale non attrezzate per tre competizioni?
R: Lo è eccome, basti vedere la panchina. Io parto da lì per capire se una rosa possa essere competitiva o meno, e la Dea lo è. Basti vedere i nomi, da Pasalic a Holm, fino a Tourè, non sono nomi scarsi.
All’orizzonte il Liverpool
Cagliari-Atalanta è il passato, ora i quarti di finale di Europa League contro il Liverpool, una partita che secondo Daniele Fortunato deve essere vissuta con leggerezza.
D: Chiusa la parentesi campionato, ora tocca all’Europa League con il Liverpool ad Anfield. Cosa si aspetta?
R: Una partita da prendere come una cosa bella, da gustarsela così come fu con il PSG. È difficilissimo, ma essere arrivati a giocarsi questa partita è bellissimo, al netto di come possa andare a finire. Poi parlando del campionato anche lì non si sta facendo male: i nerazzurri sono davanti al Napoli, alla Lazio e soprattutto alla Fiorentina, queste sono le vere delusioni. La viola è stata la più deludente, la si esalta tanto ma è decima, nonostante anche lei abbia altre competizioni.
D: Scamacca sembra si stia ritrovando dopo un periodo d’appannamento. Si aspettava di più dall’attaccante?
R: E’ stato deluso anche Gasperini, quando non da il 100 per 100 non è performante. Faccio un discorso ampio: se andiamo a vedere gli attaccanti italiani da doppia cifra, possiamo vedere che c’è un italiano solo, ovvero Orsolini; per il resto sono stranieri. Siamo in crisi di punte, abbiamo Raspadori che ha fatto pochi gol e non è nemmeno titolare nel Napoli; poi c’è Retegui, che stiamo esaltando tanto e ha fatto solo 6 gol: due punte queste che a malapena raggiungono la doppia cifra, per far capire la situazione. Quello che non capisce Scamacca è che è un momento in cui deve giocarsela. E’ uno degli attaccanti più importanti che abbiamo in questo momento, deve capire che deve sfruttare l’occasione per poter giocare anche in Nazionale. Deve dare di più, non c’è una concorrenza feroce, con tutto il rispetto degli altri ovviamente. Lui ha tutto per essere un giocatore importante per l’Italia