Il pagamento degli arretrati per il bonus delle lavoratrici madri impiegate alle dipendenze sarà effettuato entro la mensilità di maggio 2024 mentre scade oggi, 8 aprile, il termine per la presentazione delle informazioni da auto-certificare per le dipendenti della scuola mediante apposita piattaforma. La misura è quella introdotta dalla legge di Bilancio 2024 che consente l’esonero totale dei contributi previdenziali a carico delle donne lavoratrici alle dipendenze e madri e di riceverli in busta paga come aumento di stipendio.
La misura, più vantaggiosa del taglio del cuneo fiscale del 6% e del 7%, prevede l’accredito di quanto dovuto nel limite di 250 euro al mese (per rientrare nel limite annuale della misura di 3.000 euro), mentre per i rapporti che si concludono nell’arco del mese si prevede un tetto giornaliero di poco più di 8 euro.
Arretrati pagamento bonus lavoratrici madri, ecco quando accredito nel cedolino di busta paga
Si potrà ricevere il pagamento degli arretrati del bonus spettante alle lavoratrici alle dipendenze con contratto a tempo indeterminato e madri sul taglio totale dei contributi a proprio carico per una percentuale media del 9,19% con l’accredito della mensilità di maggio 2024. Si tratta di una misura che aumenta lo stipendio grazie all’azzeramento del carico dei contributi previdenziali da versare. L’operazione non comporta penalizzazioni sul monte contributi della futura pensione. L’introduzione dello sgravio contributivo è avvenuto grazie alla legge di Bilancio 2024 per una durata variabile in base al numero dei figli.
Infatti, le donne dipendenti e madri di uno o due figli ottengono lo sgravio dei contributi per tutto l’anno 2024, mentre per le famiglie più numerose – da tre figli in poi – l’esonero dei contributi previdenziali dell’Inps vale dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.
L’applicazione concreta della misura ha avuto un percorso differente in riferimento delle lavoratrici dipendenti a seconda del datore di lavoro, azienda privata o ente pubblico. Infatti, nel privato la misura è entrata a pieno regime nei mesi scorsi e i datori di lavoro riconoscono già il taglio dei contributi a carico delle lavoratrici che abbiano presentato domanda mediante auto-certificazione. Nell’istanza le interessate hanno certificato la volontà di avvalersi della misura, il numero dei figli e il loro codice fiscale.
Arretrati pagamento bonus lavoratrici, entro oggi 8 aprile 2024 la presentazione della domanda Scuola
Nel settore del pubblico impiego e della scuola, invece l’entrata effettiva in vigore della misura ha subito dei rallentamenti. Infatti, il riconoscimento del taglio totale dei contributi avverrà con il cedolino di busta paga del mese di maggio 2024, così come confermato dal messaggio del NoiPA numero 35 del 2024. Nella stessa busta paga verranno riconosciute le quote arretrate della misura a decorrere dal 1° gennaio 2024.
Peraltro, proprio nella giornata di oggi, le donne dipendenti della scuola possono presentare l’auto-certificazione che rappresenta una sorta di domanda del bonus madri, con indicazioni del numero dei figli e del codice fiscale assegnato a ciascuno. La piattaforma, già aperta lo scorso 27 marzo, si trova sul portale istituzionale del ministero dell’Istruzione e del Merito di Giuseppe Valditara.
Sconto contributi previdenziali lavoratrici, quando l’Inps paga le mensilità di gennaio e febbraio 2024?
Per quanto concerne il pagamento degli arretrati dovuti ai ritardi iniziali del bonus delle lavoratrici dipendenti del settore privato, l’Istituto di previdenza aveva chiarito che il loro accredito avverrà nella busta paga di maggio 2024. Nel relativo cedolino verranno accreditate, dunque, le quote arretrate dello sconto totale dei contributi previdenziali relative alla mensilità di gennaio 2024 e all’eventuale mese di febbraio scorso. Si ricorda che è lo stesso datore di lavoro ad applicare il bonus sui contributi previdenziali nella denuncia che presenta, con cadenza mensile, mediante la compilazione dell’Uniemens.
In tale modello lo stesso ha già provveduto – o provvede per le nuove dipendenti che entrano ad aver diritto alla misura – a comunicare i codici fiscali dei figli della dipendente in modo da consentire i controlli incrociati dei fruitori della misura. Nel caso in cui dovessero emergere dati non coerenti, l’Istituto di previdenza provvede al disconoscimento del bonus.