La liquidità rappresenta un fattore molto importante, in ambito DeFi. Quando è di rilievo, gli investitori hanno maggiori opportunità e possono contare su prezzi più equi. Un dato di fatto di cui hanno tenuto conto non pochi sviluppatori nel corso degli ultimi anni, varando soluzioni tese a dare risposte performanti a tale esigenza.

Tra di esse spicca Orion Protocol, il cui intento è quello di offrire un accesso globale alla liquidità offerta sia dagli exchange centralizzati (CEX), che da quelli decentralizzati (DEX). A renderlo possibile un terminale congegnato nel preciso intento di unificare queste esperienze di trading.

Orion Protocol: cos’è e cosa si propone

Orion Protocol è un aggregatore di liquidità, a prescindere dal fatto che si tratti di quella proveniente dagli exchange centralizzati o decentralizzati. Lo scopo che si prefigge è quello di garantire ai propri utenti una migliore determinazione dei prezzi e un’esperienza più efficiente nel trading DeFi.

Per agevolare il compito agli utenti, l’azienda consente l’accesso alla liquidità mediante un’unica interfaccia, utilizzando allo scopo l’ Orion Terminal. La piattaforma permette ai trader non solo di fungere da Liquidity Provider (LP), ma anche di dare vita ad operazioni di swapping e bridging.

La sua fondazione risale al 2018, condotta da Alexey Koloskov con l’intento di dare risposte performanti ad uno dei maggiori problemi della criptosfera, la liquidità segregata. Nella nuova esperienza Koloskov ha traghettato le competenze accumulate in qualità di Chief Architect e creatore di Waves DEX, oltre che nella creazione di software per UniCredit e Deutsche Bank.

Come funziona Orion?

Orion ha varato una strategia estremamente innovativa per riuscire ad unire la liquidità frammentata nella DeFi. Per conseguire l’intento utilizza un Visual Order Book (VOB), che gli fornisce un vantaggio risolutivo in termini di arbitraggio. Questo motore di abbinamento degli ordini garantisce ai trader una prospettiva unificata sul mercato, mettendoli nella condizione di trarre profitto dalle differenze di prezzo tra particolari coppie di trading effettuate su un gran numero di exchange.

L’accesso a quelli centralizzati può essere ottenuto attraverso deCEX Trading, eliminando la necessità di creare un account su ognuna delle piattaforme. Quello ai DEX, invece, è guidato da AMM (Automated Market Maker) guidati da pool di liquidità e algoritmi.

Il meccanismo utilizzato dalla rete di nodi di liquidità di Orion è il Delegated Proof-of-Liquidity (DPoL), che si aggiunge al Delegated Proof-of-Stake messo in sicurezza dalle puntate di ORN, il token nativo, condotte dai fornitori dei nodi.

Non manca il trading cross-chain, grazie all’Orion Bridge. Grazie ad esso al momento è possibile scambiare le principali criptovalute attraverso Ethereum (ETH) e la BNB Chain. Altre catene saranno aggiunte nel futuro, ampliando di conseguenza l’offerta.

Il coin di Orion, ORN, è stato lanciato a luglio 2020 e si propone alla stregua di utility token. Viene infatti usato per lo staking e per conferire poteri di voto all’interno della Orion DAO, l’organizzazione decentralizzata autonoma che gestisce il progetto.

Conclusioni

Orion Protocol si propone di dare un contributo di rilievo alla finanza decentralizzata. Per farlo offre una suite di prodotti con accesso immediato alla liquidità aggregata di scambio, sia centralizzata che. Ne consegue la possibilità per gli utenti di avere i migliori prezzi degli asset in tempo reale e di condurre in porto un’esperienza di trading senza soluzione di continuità.

Utilizzando gli atomic swap, un meccanismo peer-to-peer e trustless che rende possibili trasferimenti di token quasi istantanei, garantisce elevati livelli di sicurezza a trading e bridging, senza alcuna necessità di rivolgersi ad un intermediario di terze parti. In tal modo i token sono scambiati in maniera sicura tra le controparti, senza che le stesse ne perdano mai il controllo. Una caratteristica la quale mette al riparo da truffe e possibili crac gli utenti interessati.