Appeso al collo della famosissima statua di Pasquino a Roma, situata nell’omonima piazza, al centro della capitale, nella mattina di lunedì 8 aprile 2024 è apparso un cartello che riporta la scritta: “Stop ai sussidi fossili”. Il busto marmoreo è uno dei simboli della città, con cui ha da sempre un legame indissolubile. Una provocazione che non lascia nulla al caso, una frecciatina ben assestata: chiunque abbia messo lì il cartello galeotto voleva far arrivare un messaggio forte e chiaro.

La famosa statua parlante, continua a sbeffeggiare e criticare personaggi celebri del tempo, e tra satira e ironia, espone i problemi che affliggono la città, tramite le frasi scritte su cartoncini e foglietti, lasciati alla sua ombra dai cittadini. Chi si nasconde dietro questo gesto? A quanto pare gli attivisti per il clima del movimento Extinction Rebellion.

Statua di Pasquino a Roma, il cartello “Stop ai sussidi fossili” è una frecciatina di Extinction Rebellion

La statua di Pasquino a Roma è un’istituzione, dai tempi dei temi i cittadini continuano a lasciare scritte, messaggi, richieste, provocazioni e talvolta anche insulti, prendendosela con personaggi del presente – dai politi ai papi, nessuno scappa dalla satira – e contro determinati fatti o accadimenti non graditi alla capitale. Una sorta di lamentela pubblica che passa dalla voce dell’iconico personaggio.

Oggi proprio al collo di Pasquino è spuntato un cartello che riporta la scritta “Stop ai sussidi fossili”: una palese frecciatina degli attivisti per l’ambiente di Extinction Rebellion che chiedono giustizia per il pianeta e lottano contro il cambiamento climatico. Sotto alla richiesta, espressa “per bocca” del leggendario Pasquino, c’è anche un hastag: #unitedforrcliamatejustice.

Extinction Rebellion è un movimento ambientalista di portata globale che, attraverso la disobbedienza civile non violenta, invita i governi e le istituzioni di tutto il mondo ad intervenire nella lotta al collasso climatico. Non solo vernici, catene e blitz nei musei: i manifestanti per l’ambiente in questa occasione hanno scelto di lasciare che a parlare della loro protesta fosse la storica voce di Pasquino.

Foto della statua di Pasquino

Ecco le foto scattate dall’inviato Michele Lilla per Tag24 alla statua di Pasquino a Roma:

Chi era Pasquino? La voce di Roma

Un oste, un artigiano, un docente di grammatica latina: l’identità di Pasquino resta ancora sconosciuta. Quello che è rimasto scolpito nella pietra – così come la sua statua di marmo situata di fianco a Piazza Navona, nel centro di Roma – sono i suoi versi pungenti e irriverenti, tutt’oggi posti sotto al suo busto dai cittadini “lamentosi” della capitale.

Proprio per questo motivo la sua statua – insieme a quelle di altri sei personaggi Marforio, il Babuino, il Facchino, l’Abate Luigi e Madama Lucrezia – viene definita “parlante”. Esprime le polemiche degli abitanti, il disagio che affligge Roma, non facendo sconti a nessuno.

La creazione del monumento risale probabilmente al I secolo d.C. Questi busti rappresentavano i portavoce delle denunce del popolo romano che, a partire dal XVI secolo, era solito appendere al collo o ai piedi delle statue, fogli e cartelli anonimi di natura satirica.

Offrivano una sferzante critica diretta a prendere in giro e a farsi beffa nei confronti dei potenti, dai papi ai nobili, ai governanti, per manifestare il proprio dissenso e malcontento. Di sovente accadeva che le statue dialogassero tra di loro, anche se situate in diverse parti di Roma. Un botta e risposta pungente che da sempre affascina cittadini e turisti. I più popolari erano quelli tra Pasquino – da cui deriva il termine “pasquinate” (le famose frasi del personaggio, ndr.) e Marforio, considerato la sua spalla, che gli rispondeva dal cortile di Palazzo Nuovo al Campidoglio.