Il Clandestino” serie tv di Rai 1 segna il ritorno sul piccolo schermo di Edoardo Leo, con un soggetto intrigante che ha anche pensato lui stesso. Il suo Luca Travaglia  è un uomo che vive in esilio a Milano dopo che la sua vita è stata sconvolta e  la donna che amava è morta in un attentato che sembra aver scatenato lei stessa TAG24 ha realizzato una video intervista esclusiva con Edoardo Leo e il regista Rolando Ravello. 

Il Clandestino la video intervista doppia ad Edoardo Leo e Rolando Ravello

Edoardo Leo è anche  l’autore del soggetto di questa storia, come confessa subito Rolando Ravello nell’intervista doppia a TAG24. Il regista è stato trascinato a bordo successivamente in un racconto con una Milano profondamente inedita, ben diversa dalla città della moda che siamo abbiamo sempre visto nelle storie di Chiara Ferragni e Fedez. Il personaggio di Edoardo, Luca Travaglia, vive un vero e proprio travaglio interiore trasferendosi al nord dopo che un attentato in cui ha perso anche la sua compagna che sembra anche coinvolta sconvolgerà la sua vita di ex agente dell’anti terrorismo.

Rolando, come nasce l’idea de “Il clandestino”? Casualmente proprio in questo periodo potremmo definirla una storia  di grande attualità perché c’è anche un certo allarmismo diciamo sulle varie bombe. Io stesso mentre eravamo al Mic sono stato  fatto uscire per un presunto allarme ed è arrivato il cane robot Saetta.

Rolando Ravello: “Sì sì quello che si muove (ride ndr).  Non sono la persona giusta a cui fare la domanda, la dovresti fare a Edoardo perché lanserie è partita di comune pensiero tra lui e gli sceneggiatori che hanno messo in piedi il plot. Io sono entrato dopo, ma ci tengo però a sottolineare che “Il clandestino” non è una storia di un clandestino che sbarca in Italia, ma è il personaggio di Edoardo che è un clandestino rispetto a sè stesso, alle proprie emozioni e anche al proprio paese perché da Roma va a Milano”.

Edoardo Leo: “Condividevo l’ufficio con Renato Sannio e quando me l’ha raccontato ho detto che era una storia interessante. Poi l’abbiamo scritta e ci siamo chiesti chi potesse essere il regista giusto e Rolando è entrato dentro al progetto mettendoci del suo e aggiustando cosa pensava non funzionasse”.

Mancavi  da un po’ dalla serialità questo lo possiamo dire,  cosa ti ha colpito tanto di questo personaggio che oltre a pensarlo lo hai proprio voluto fare tu interpretandolo? 

Edoardo Leo: “Penso che delle grandi serie alla fine ti ricordi il nome del protagonista, che spesso infatti è il titolo della serie. Qua  è diverso,  però alla fine se pensi a Montalbano  ti viene in mente subito Luca Zingaretti perché è un personaggio  iconico ed originale.  Io quando l’ho letto ho pensato che Travaglia potesse diventare Luca Travaglia allo stesso modo, ho pensato potesse diventare uno di quei personaggi lì. Uno di quei personaggi che parla poco però allo stesso tempo parla tante lingue, lui è introverso però aiuta gli altri, è intelligente però poi fa botte continuamente. Aveva  delle contraddizioni che erano troppo interessanti per farselo sfuggire”.

Perché avete scelto di mandarlo proprio a Milano? Si affronta anche un po’ il tema della sicurezza in città con il ruolo che poi vai a ricoprire di guardia del corpo diciamo e anche questo è un tema di attualità.

Rolando Ravello: “Sì, non percorriamo il tema della sicurezza che si vive adesso e per cui Milano è criticata.  Non è quella la sicurezza che percorriamo noi in senso stretto. La scelta di Milano come location  arriva da intanto un’esigenza credo proprio imprenditoriale, perché  in questo momento i produttori e anche i committenti della RAI hanno voglia di uscire da Roma e di girare in altri posti perché la Capitale è stata consumata. Milano è giusta per questa serie perché è  veramente un melting plot di nazionalità e culture. Non solo straniere, ma anche all’interno della nostra stessa nazionalità perché  Milano trovi i calabresi, i siciliani i torinesi. C’è un mischione totale di generi.  Noi di Milano abbiamo sempre visto la Milano bene, la cosiddetta da bere, quella di Chiara Ferragni e Fedez con i grattacieli grattacieli e invece oggi con questa serie abbiamo l’opportunità di vedere una Milano che non viene raccontata mai con case che non vediamo mai. Entriamo dal buco della serratura in in storie di etnie e di italiani che in genere vengono poco frequentati”.

Le caratteristiche uniche del protagonista, così simile e diverso rispetto a Edoardo Leo

Il personaggio di Luca Travaglia è molto introverso, sempre chiuso in se stesso e ancorato all’ errore compiuto nel suo passato. Edoardo Leo nel raccontarne le similitudini con il suo carattere sottolinea a TAG24 di ritrovarsi sotto diversi aspetti in quello che fa, anche se non gli è mai capitato di struggersi su degli errori con eguale intensità. 

Edoardo mi ha colpito molto del personaggio di Luca  il suo struggersi in continuo nella serie.  Lui all’inizio pensa a quello che considera  un errore di valutazione, è  molto autocritico verso se stesso e vive quasi questo viaggio a Milano come una espiazione della condanna emessa  verso se stesso. A te è mai capitato di struggerti come lui ripensando a degli errori?

Edoardo Leo: “Luca si flagella per quell’errore che ha fatto, comunque ha perso la compagna, i suoi amici, il proprio lavoro e la sua città. Lui ha perso tutto e vive con un senso di colpa che se lo mangia e lo costringe a mettersi a servizio di quelli come lui. Sceglie di aiutare gli ultimi, quelli che sono un po’ dimenticati. Il suo è un viaggio di espiazione molto interessante.  Io fortunatamente un trauma così nella vita non ce l’ho mai avuto,  nel senso che non c’è niente di autobiografico da questo punto di vista. Quello che ho messo di mio in Luca e che ci accomuna è la riservatezza, il suo essere così schivo è una cosa che mi appartiene. Io sono molto schivo, sono molto lontano dai social e da certe cose e la mia vita privata è lontanissima dai riflettori”.

L’intervista doppia alle interpreti femminili Alice Arcuri e Lavinia Longhi

Alice Arcuri interpretata Carolina, scrittrice moglie di un politico a cui Luca Travaglia fa da guardia del corpo, mentre Lavinia Longhi è la fidanzata morta Kadhija. TAG24 ha avuto modo di intervistare le due attrici che hanno raccontato i loro personaggi e anche le proprie sensazioni a proposito di Milano, dove la Longhi ha denunciato di non sentirsi per nulla sicura.