Pensioni, nel 2024 le donne possono scegliere un assegno mensile più alto con un aumento della pensione che si può calcolare in varie centinaia di euro all’anno. È quanto deriva dalla recente interpretazione dell’Inps che ha ricordato che le lavoratrici madri possono beneficiare di uscire prima fino a un anno o di ottenere un assegno maggiorato per effetto dei coefficienti di trasformazione del montante di contributi.

In quest’ultimo caso, si applica l’indice corrispondente all’età di pensionamento più alto fino a due anni, con un aumento della pensione mensile. Questa redazione è in grado di anticipare di quanto aumenta il trattamento dell’Inps scegliendo di maggiorare la pensione.

Pensioni assegno più alto, l’alternativa 2024 per le donne alla pensione anticipata

Nel 2024 le lavoratrici che vanno in pensione possono aspirare a un assegno mensile più alto per effetto del maggiore coefficiente di trasformazione del montante dei contributi versati durante la vita lavoratrice. Lo possono fare in base a quanto ha chiarito recentemente l’Istituto di previdenza richiamando le previsioni della lettera c), del comma 40, dell’articolo 1, della legge 335 del 1995.

Da quanto spiega l’Inps, le donne madri possono andare in pensione – di vecchiaia, di vecchiaia anticipata o di anzianità – applicando uno sconto su requisiti fino a 12 mesi in rapporto al numero dei figli avuti, oppure aspirare a un assegno mensile più alto.

La prima opzione, consente dunque uno sconto sul requisito anagrafico di tre mesi ogni figlio fino a un massimo di 12 mesi (tre o più figli). Pertanto, la pensione di vecchiaia a 67 anni di età si raggiunge a 66 anni con tre figli; analogamente, la pensione di vecchiaia anticipata delle donne che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 o che si trovino nelle condizioni di poter optare per il passaggio al sistema contributivo puro, si raggiunge a 63 anni anziché a 64.

Pensioni assegno più alto, ecco di quanto aumenta la pensione

L’alternativa allo sconto sull’età di uscita anticipata per le donne madri, è quella di ottenere una pensione più alta. Lo si può fare applicando un indice più elevato, corrispondente a un’età di uscita più alta rispetto a quella di effettivo pensionamento. In questo caso, il calcolo si effettua applicando un anno di indice maggiorato per uno o due figli, o di due anni per tre o più figli.

Pertanto, una donna che potrebbe uscire a 66 anni anziché a 67 con la pensione di vecchiaia, rinunciando a questa opzione, può applicare un coefficiente di trasformazione del montante contributivo più alto di uno o due anni, corrispondente all’età di 68 o 69 anni in caso, rispettivamente, di uno o due figli o di tre o più figli.

Nel caso di uscita effettiva a 67 anni con la pensione di vecchiaia, nel biennio 2023-2024 verrebbe applicato l’indice pari al 5,723%. Ciò significa che, per ogni 100.000 euro di montante di contributi, l’assegno annuale corrisponde a 5.723 euro di pensione. Facendo valere la maggiorazione di un anno (con uno o due figli) e applicando l’indice dell’età di uscita di 68 anni, pari al 5,931%, si intuisce che, per ogni 100.000 euro di contributi versati, l’assegno annuale aumenterebbe da 5.723 euro a 5.931 euro, pari a oltre 200 euro all’anno per ogni 100.000 euro di contributi.

Calcolo di quanto si può ottenere in più di pensione

Ancora più consistente sarebbe l’aumento della pensione per tre o più figli. In questo caso, il coefficiente di trasformazione del montante contributivo da applicare è quello dei 69 anni, anziché l’indice dell’uscita effettiva a 67 anni. Nel 2023 e 2024, l’indice dei 69 anni è del 6,154%, ovvero per ogni 100.000 euro di contributi versati, la pensione annuale è di 6.154 euro. Tale importo è di oltre 400 euro più alto rispetto all’indice corrispondente all’età di uscita effettiva (67 anni), corrispondente a 5.723 euro di pensione per ogni 100.000 euro di contributi versati.