Il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) degli Stati Uniti sta monitorando i giochi online, con un occhio di riguardo per le transazioni finanziarie che avvengono sulle piattaforme di gioco. Lo ha rivelato lo stesso organismo di vigilanza governativo in un rapporto pubblicato giovedì. L’agenzia ha anche puntualizzato come la sua supervisione rientri nel suo ampio mandato, teso alla protezione dei consumatori nei mercati finanziari, a prescindere da quali essi siano.

Cosa afferma il CFPB sul crypto gaming

Il punto da parte il documento del CFPB è il seguente: “In alcuni dei videogiochi più popolari oggi, i giocatori generalmente guadagnano o acquistano valuta di gioco, convertendo essenzialmente la valuta fiat in valuta di gioco. La valuta del gioco viene quindi utilizzata per acquistare beni e servizi come parte del gioco, inclusi oggetti virtuali.”

Siamo di conseguenza nel campo dell’attività bancaria, anche se trasferita nel crypto gaming e nei mondi virtuali del metaverso. A renderla tale il fatto che le risorse di gioco siano un mezzo di scambio per beni e servizi o trasferimenti peer-to-peer.

L’agenzia ha quindi proseguito, affermando: “Anche se questi mondi virtuali di cripto-asset sono significativamente meno popolari dei mondi di gioco virtuali come Roblox , Second Life o Fortnite , è importante notare che, a causa della prevalenza di piattaforme di scambio di cripto-asset di terze parti, gli utenti possono convertire i mondi virtuali cripto-asset nativo alla valuta fiat, rendendoli ancora più porosi dei tipici mercati dei giochi”.

L’aumento di interesse nei confronti del crypto gaming

Il rapporto dell’agenzia arriva in un momento di crescita dei giochi crittografici. Stando ai dati di CoinGecko infatti, i token di gioco, a partire da Gala (GALA), Immutable (IMX), Floki (FLOKI) e Ronin (RON), hanno superato i 26,9 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione di mercato, durante il primo trimestre dell’anno in corso.

Una tendenza che ha spinto anche gli sviluppatori di intelligenza artificiale a cercare di entrare nella scena dei giochi blockchain. La settimana scorsa, in particolare, la società di analisi AI Helika ha lanciato un acceleratore di crypto gaming da 50 milioni di dollari.

Il CFPB ha poi focalizzato la sua attenzione sui temi collegati alle attività criminali che assillano anche questa settore. In tal senso, ha evidenziato la mancanza di meccanismi di compensazione per gli utenti sottoposti a provvedimenti come il bando o il blocco degli account. Oltre che di quelli rivolti alla protezione dal phishing e dalle sempre possibili truffe.

Mancano livelli adeguati di trasparenza

Proprio il tema della scarsa trasparenza delle piattaforme di crypto gaming fa ripetutamente capolino all’interno del rapporto del CFPB. L’autorità ha infatti osservato che alcuni siti web di terze parti permettono di scambiare oggetti e valute di gioco con Bitcoin, utilizzando i ” Linden Dollars ” di Second Life, che i giocatori possono acquistare tramite il Linden Exchange (LindeX) ufficiale di Second Life utilizzando valuta fiat e trasferire su terze parti che utilizzano PayPal e Skrill.

Un fenomeno che preoccupa anche per le dimensioni: “Tra il 2011 e il 2013, i siti web di terze parti hanno consentito lo scambio tra dollari Linden e Bitcoin. Nel 2021, Second Life ha riportato che il numero medio di utenti giornalieri era di 200mila utenti in 200 paesi, con un PIL equivalente a oltre 600 milioni di dollari, superiore a quello di alcuni piccoli paesi.”

All’attenzione dell’agenzia sono finite anche alcune piattaforme dedite ai prestiti su blockchain. In particolare MetaLend, azienda focalizzata sui servizi finanziari in asset virtuali, accusata di aver permesso ai giocatori di Axie Infinity di contrarre prestiti mettendo a garanzia i propri NFT di gioco, nonostante fossero ancora utilizzati all’interno del gioco.

Infine, il CFPB ha voluto stigmatizzare anche i livelli di sfruttamento cui sono sottoposti i lavoratori delle piattaforme di crypto gaming. Un ulteriore motivo per spingere l’agenzia ad affermare che pur non avendo ancora varato una linea d’azione ben precisa per ovviare alle storture riscontrate, si riserva di continuare a monitorare la situazione del settore. Un avviso di cui le aziende interessate dovrebbero senz’altro tenere conto.