Cosa sono e come funzionano i titoli di stato? Come si calcola il rendimento dei titoli di stato? Scopriamolo e facciamo chiarezza in questa guida.
I titoli di stato sono considerati degli investimenti sicuri da parte dei risparmiatori, che desiderano far fruttare una determinata somma di denaro. In un contesto macroeconomico caratterizzato dall’incremento vertiginoso dei tassi di interesse, i titoli di stato “risplendono” e attraggono sempre di più l’attenzione di coloro che desiderano investire un capitale senza rischiare troppo.
Grazie all’emissione dei titoli di stato il Tesoro italiano ha la possibilità di sostenere economicamente le spese pubbliche. Una volta che i titoli di stato vengono emessi garantiscono un costante flusso di interessi, che varia a seconda delle caratteristiche e della scadenza del titolo.
Scopriamo in questa guida come si calcola il rendimento dei titoli di stato.
Titoli di stato: come si calcola il rendimento?
Gli investitori sono sempre di più alla ricerca di investimenti sicuri che assicurino un rendimento certo sul capitale investito. Oltre ai prodotti del risparmio postale, gli investitori considerano sicuri e convenienti i titoli obbligazionari statali, BoT, BTp e titoli di stato. Grazie all’emissione dei titoli di stato, lo Stato italiano ha la possibilità di finanziare la spesa pubblica. Gli investitori che puntano sui titoli emessi dal Tesoro italiano diventano creditori dello Stato e consentono di utilizzare la liquidità apportata per soddisfare le esigenze di indebitamento dell’Italia.
Il funzionamento di questi strumenti di gestione del risparmio è semplice: i risparmiatori acquistano i titoli di stato, forniscono liquidità allo Stato ed in cambio ricevono un rendimento sotto forma dell’ammontare di interessi maturati. A seconda delle differenti esigenze di mercato e della tipologia di titolo di stato, gli interessi variano e rappresentano un guadagno per i detentori dell’asset.
Una volta scaduto il titolo di stato, i risparmiatori hanno diritto al rimborso del capitale investito. In buona sostanza, i titoli statali sono strumenti di investimento adatti sia agli investitori privati sia a quelli istituzionali. Tali strumenti offrono un’interessante opportunità di guadagno nel medio-lungo termine e contribuiscono a finanziare le attività dello Stato italiano.
Calcolo rendimento titoli di stato
Per procedere al computo corretto del rendimento dei titoli di stato, è necessario ricorrere alla formula di matematica finanziaria relativa all’attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Tale formula matematica considera il fatto che un euro ricevuto oggi vale molto di più di un euro che si riceve domani. Il computo tiene debitamente conto del valore attuale di ciascun flusso futuro che comprende il valore di rimborso.
Il rendimento effettivo del titolo di stato è il tasso di interesse annuo che consente di equilibrare il prezzo attuale del bond con il prezzo di mercato. Il tasso di interesse viene calcolato sfruttando la formula di attualizzazione dei flussi futuri. Il rendimento dei titoli di stato dipende anche dalla scadenza del titolo.
Rendimento titoli di stato e prelievo fiscale
Il rendimento dei titoli di stato dipende da fattori differenti, tra cui: il rating assegnato, dal grado di subordinazione del bond, la scadenza del titolo e la presenza di problematiche relative alla vendita anticipata del titolo.
Per valutare correttamente il rendimento del titolo di stato è fondamentale considerare anche lo scenario di mercato. Sulla plusvalenza che viene realizzata la normativa prevede l’applicazione di un’aliquota fiscale pari a 12,5 punti percentuali.
Investire in titoli di stato: quando conviene?
Investire in titoli di stato rappresenta un’interessante opportunità di guadagno a tutti i risparmiatori che dispongono di una determinata liquidità pronta da essere investita. L’investimento in titoli di stato garantisce al risparmiatore un flusso regolare di interessi maturati sul capitale investito.
Rappresenta una valida strategia utile per chi punta a diversificare il portafoglio investimenti, andando a bilanciare gli investimenti più sicuri con quelli che prevedono il sostenimento di un rischio più elevato. La convenienza di tale investimento dipende da differenti fattori, tra cui: le prospettive del trend inflazionistico, il taglio dei tassi di interesse, la possibilità di disinvestire prima della scadenza del titolo, la durata del titolo e l’orizzonte temporale dell’investimento.