La semifinale d’andata di Coppa Italia è stata archiviata e l’Atalanta ora sarà costretta a recuperare il gol di svantaggio preso al Franchi. Tra un impegno e l’altro, visto che la prossima settimana ci sarà anche il match proibitivo contro il Liverpool, la Dea ora deve pensare solo al campionato e ritrovare energie per la sfida contro il Cagliari. È proprio da queste ultime otto partite che passa la possibilità di qualificarsi in Champions per la squadra di Gasperini, che nonostante sia costretta a rincorrere, può ancora crederci dovendo anche recuperare la partita con la viola. Per commentare il momento dei nerazzurri e la prossima partita, Cagliari-Atalanta, Damiano Zenoni, che ha vestito questa maglia dalle giovanili e sino al calcio professionistico, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Cagliari-Atalanta, Zenoni a Tag24

Dopo l’impegno in Coppa Italia che ha visto l’Atalanta uscire sconfitta contro la Fiorentina, adesso Gasperini vuole vedere una scossa in campionato. L’Atalanta è ancora in corsa su tre fronti e quelli che sono appena iniziati saranno due mesi decisivi. Finora la Dea ha seminato bene, ma adesso è tempo di raccogliere. I nerazzurri sognano ancora di poter entrare in Champions League tramite la serie A, ma per farlo dovranno proseguire sul cammino già intrapreso e dare continuità alla vittoria della scorsa settimana contro il Napoli. Il prossimo ostacolo è il Cagliari di mister Ranieri, una squadra alla ricerca di punti per la zona salvezza, che in casa ha già messo in difficoltà varie big. Per commentare il momento della squadra di Gasperini e i prossimi impegni, partendo proprio da Cagliari-Atalanta, Zenoni, che in carriera ha collezionato più di 200 presenze con la Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Sono iniziati i due mesi decisivi per l’Atalanta, la sconfitta con la Fiorentina e la prestazione può aver dato la scossa per affrontare al massimo il match di domani contro il Cagliari?

“Sono due partite totalmente diverse. Quella di Firenze era molto importante e obiettivamente l’Atalanta non ha fatto una grande partita, mostrandosi solo nel primo tempo. Il risultato però lascia ancora tutto aperto e c’è tempo per recuperare. In campionato invece mi aspetto una squadra diversa, anche perché ipotizzo che Gasperini possa mandare in campo altri giocatori rispetto a quelli visti al Franchi. La Dea in campionato ha dimostrato di star bene e da qui alla fine può ancora dire la sua, centrando le prime sei posizioni”.

La qualificazione in Champions, il Liverpool in Europa League e la Coppa Italia. Ti aspettavi che l’Atalanta potesse arrivare in corsa su tutti e tre i fronti?

“Lo speravo e penso che questo sia grande motivo di orgoglio, anche se porterà via a questa squadra tante energie per questo finale di stagione. Se si è arrivati a questo punto però vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. Arrivare fin qui e raccogliere poco sarebbe però un vero peccato. È fondamentale che la Dea possa arrivare nell’Europa che conta, e io intendo in questo senso anche l’Europa League. Ora è importante che gli sforzi fatti finora non siano vani e quindi è arrivato il momento di raccogliere, anche per i tifosi che ci credono molto. Potrebbe essere l’anno buono soprattutto per un trofeo”.

L’impegno in Europa League contro il Liverpool rischia di essere proibitivo?

“Sicuramente è quello più complicato in assoluto su tutte e tre le competizioni, ma al tempo stesso è quello più affascinante. Un risultato positivo contro il Liverpool sarebbe di grandissimo prestigio per l’Atalanta. Certo è che sarebbe più facile raggiungere la finale di Coppa Italia che è quella di Europa League, questo è anche banale dirlo”.

Quali sono le insidie della partita con il Cagliari?

“Il Cagliari ha bisogno di punti per la salvezza e sul piatto per loro è una partita molto complicata. Anche l’Atalanta però ha qualcosa da dire perché gli serve una vittoria per rimanere in corsa per l’Europa, anche perché le partite a disposizione sono sempre di meno. Mi aspetto una gara aperta a qualsiasi tipo di risultato, anche perché andare a giocare in casa loro non è mai semplice. Ranieri è bravo a preparare bene ogni gara, ma dall’altra parte c’è Gasperini che sa bene il fatto suo. Penso che la Dea andrà a fare la partita come ha sempre fatto, per portare a casa il risultato massimo. Poi ci sarà da capire che tipo di avversario troveranno i nerazzurri”.

Ti faccio due nomi, quello di Koopmeiners, il gioiello di questa stagione e quello di Scamacca, ti aspettavi qualcosa in più?

“Koopmeiners non lo scopriamo di certo noi e ormai è assodato che si tratta di un calciatore di altissimo livello, pronto per fare il definitivo salto di qualità. L’Atalanta è una big, ma è normale che in questo momento lo stiano cercando anche squadre più blasonate. Oggi, anche grazie a mister Gasperini, tutti hanno potuto riconoscerne il valore. Mi dispiacerebbe perderlo, perché parliamo di un calciatore che è in grado di cambiare da solo le partite, ma al tempo stesso capisco che se dovessero arrivare tanti soldi sarebbe impossibile trattenerlo. In questo senso sono tranquillo perché la dirigenza nerazzurra ha già dimostrato di saper ricomprare, mantenendo sempre la stessa qualità. Parliamo di un club bravissimo a trovare talenti”.

E su Scamacca?

“Mi aspettavo qualcosa di più, ma sapevo anche che avrebbe potuto fare fatica. Veniva anche lui da una stagione all’estero in cui aveva fatto poco e sappiamo bene quanto il campionato italiano sia impegnativo. Le sue potenzialità ci sono e le conosciamo. In parte ha dimostrato il suo valore, ma all’inizio dell’anno ha giocato davvero poco. Pensavo potesse fare qualcosa di più dal punto di vista realizzativo, ma c’è ancora il tempo, in tutte e tre le competizioni, per uscire fuori in questo finale di stagione”.

Tre competizioni, se tu dovessi fare una sola scelta su cosa punteresti?

“Se potessi sceglierne una sola punterei alla finale di Coppa Italia. Credo che in una gara secca l’Atalanta possa giocarsela davvero con chiunque e lo ha già dimostrato. Tra l’altro l’eventuale vittoria della Coppa Italia, oltre che un trofeo, porterebbe anche la squadra in Europa League. È chiaro che battere il Liverpool sarebbe parte di una partita da segnare nella storia, però centrare la finale di Coppa Italia, a mio avviso, e più semplice”.