Dopo la delusione è arrivata contro l’Atalanta, il Napoli si prepara a tornare in campo per la sfida in programma domani alle ore 15 contro il Monza. Per gli azzurri non è più tempo di fare calcoli, di pensare a quello che non è stato, e a quello che non ha funzionato. Ora dovranno solo dare il massimo nelle otto giornate che restano per salvare quello che ancora si può salvare. Conquistare un posto in Europa, anche se non in Champions, è l’obiettivo minimo per il presente e per il futuro. Intanto De Laurentiis è al lavoro per scegliere il prossimo allenatore. Per commentare il momento degli azzurri e la prossima partita, Monza-Napoli, Casale, che ha vestito questa maglia nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Monza-Napoli, Casale a Tag24

In casa Napoli c’è voglia di riscatto. La sconfitta per 3 a 0 contro l’Atalanta ha prestato il fianco a nuove critiche e polemiche. Quella contro la Dea era l’ancora di salvezza per tornare in corsa per l’Europa che conta, ma la squadra di Calzona ha interpretato male la partita, uscendo con le ossa rotte. Ora si dovrà pensare a salvare il salvabile, rientrando almeno in Europa o Conference League. Per farlo bisognerà invertire la tendenza da subito. Gli azzurri dovranno ripartire nel match di domani contro il Monza, un avversario sulla carta abbordabile ma con chiare idee di gioco e buoni interpreti. Nel frattempo la società ha già iniziato a pensare al futuro, e si sta muovendo per il prossimo allenatore. Per commentare il momento, in vista di Monza-Napoli, Casale, che ha vestito la maglia azzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Il Napoli se la va a giocare in casa del Monza, che tipo di partita ti aspetti e che tipo di reazione di aspetti da questa squadra?

“Mi aspetto una reazione importante, anche se l’avversario è ostico. Palladino è uno che fa giocare bene la squadra, tatticamente molto preparato e imprevedibile, perché nel corso della stagione ha cambiato spesso il modulo. È una partita da prendere con le molle e con grande determinazione”.

I tre gol subiti contro l’Atalanta chiudono qui le speranze dei partenopei di raggiungere l’Europa che conta?

“Io non ho mai fatto calcoli, anche perché li ho sempre ritenuti troppo ottimistico. Praticamente il Napoli avrebbe dovuto vincere sempre, sperando nei passi falsi delle avversarie. Penso invece che sia meglio ragionare partita dopo partita e poi quel che sarà si vedrà alla fine della stagione. Erano calcoli troppo difficili da poter realizzare e il rischio è che alla prima sconfitta si può subire un forte contraccolpo psicologico. La cosa più semplice invece è giocare alla giornata, cercando di fare il massimo sempre. È chiaro che la situazione è sempre stata troppo difficile da recuperare, ma sperare non costa nulla. La cosa più importante sarebbe quella di fare prestazioni accettabili, non come quella di domenica scorsa”.

Il Napoli ti ha deluso?

“Credo che il Napoli sia stato condizionato anche dal punto di vista psicologico. Sono scesi in campo come se fosse l’ultima spiaggia e anche l’allenatore ha sbagliato la formazione. L’Atalanta è una squadra molto offensiva e non si può pensare di andarla a prendere così alta. La voglia di voler vincere a tutti i costi e ha condizionato tutti e ho visto un Napoli troppo squilibrato. Questa cosa li ha danneggiati. Oggi devono pensare di tornare in campo come se fosse la prima giornata di campionato e non l’ultima”.

A proposito di allenatore, il percorso di Calzona sta volgendo al termine? Si fanno tanti nomi per il futuro, quello di Italiano ti stuzzica?

“Penso che Calzona si sarebbe potuto giocare una chance concreta solo ed esclusivamente se avesse centrato la Champions. È chiaro che si tratta di un allenatore di transizione, perché i parametri del Napoli sono altri. Italiano è chiaramente uno di questi, ma si è parlato tanto anche di Conte. Per programmare il futuro sono stati determinanti gli ultimi risultati. Il tecnico della Fiorentina è un buon profilo, ma la cosa fondamentale è la squadra che si mette a disposizione del tecnico. Si fa spesso riferimento al passato, con Sarri che era alla prima esperienza importante e Spalletti che veniva da stagioni complicate. Loro sono stati bravi, ma la verità è che entrambi hanno avuto a disposizione una grande squadra, fatta di giocatori importantissimi. L’allenatore di prospettiva va bene, ma poi servono giocatori di qualità”.

Quindi ti aspetti una rivoluzione sul mercato questa estate?

“Non dico una rivoluzione vera e propria, ma molti giocatori dovranno capire cosa vogliono. Se ambiscono a rimanere a Napoli con grandi motivazioni bene, ma se pensano di aver concluso il percorso possono andare. Questo sarà determinante per qualunque allenatore, specie se dovesse arrivare uno come Italiano che è un tecnico ancora piuttosto giovane. Servono calciatori che abbiano grandi motivazioni e voglia di fare qualcosa di importante a Napoli”.