Giornata di agitazione per il mondo del cinema, con la voce della protesta contro le posizioni espresse dal governo, portate avanti dalle sigle principali del mondo indipendente. Presente praticamente tutto il cinema italiano, segno di compattezza di fronte a una preoccupazione generalizzata sul presente e, soprattutto, il futuro del grande schermo nel nostro Paese.
La protesta del cinema e del settore indipendente contro i tagli del governo
L’iniziativa è stata intitolata simbolicamente ‘Vogliamo ci sia ancora un domani’, riferendosi al titolo del film di Paola Cortellesi campione d’incassi. Come a voler sottolineare la realtà del cinema italiano – popolare e forte a livello industriale – contro una certa rappresentazione che ne viene data da alcuni esponenti politici.
Sono state colte con preoccupazione le parole da parte del Ministero della Cultura, prima, e del sottosegretario con delega agli spettacoli dal vivo Gianmarco Mazzi, che ha richiesto una ripartizione più equa dei finanziamenti pubblici per aiutare tutte le altre arti, oggi svantaggiate proprio rispetto al cinema.
A queste, poi, si sono aggiunte quelle della sottosegretaria con delega al cinema Lucia Borgonzoni, che ha parlato di “abusi” nella ricezione e nell’utilizzo di suddetti finanziamenti.
Il cinema Adriano è stato dunque invaso da centinaia di lavoratori, provenienti da tutte le sigle del comparto audiovisivo italiano. Tanti, inoltre, gli attori presenti che arrivano alla spicciolata, da Fabrizio Gifuni fino a Paola Minaccioni.
Le voci dal cinema Adriano: “Rapporto spesa-profitto del cinema è di 1 a 3,5, una delle risorse economiche migliori del Paese”
Una bolgia così il Cinema Adriano non l’aveva mai vista, come sottolinea anche l’esercente Giorgio Ferrero: “Non mi aspettavo tutte queste persone, abbiamo dovuto aprire tutte le sale e trasmettere gli interventi sugli schermi”.
La sala 3 infatti non è bastata per racchiudere tutte le persone arrivate, persino il Premio Oscar Paolo Sorrentino e l’attore Beppe Fiorello sono ‘costretti’ ad osservare gli interventi in piedi sulle scale.
Un grido di dolore collettivo da parte del cinema indipendente che lancia l’allarme e chiede che non vengano rivisti i finanziamenti di un settore che a fronte di 1 restituisce 3,5 ed è quindi una delle risorse economiche migliori del Paese.
Lo sottolinea Andrea Occhipinti, produttore e distributore con Lucky Red oltre che esercente con Circuito Cinema, che a TAG24 spiega: “Siamo qui per offrire il nostro punto di vista, è innegabile che una legge di 8 anni fa vada rivista anche perché ci sono le piattaforme come interlocutori”.
Proprio questo è uno dei punti della discordia più volte toccato dai presenti: ci vuole chiarezza dai broadcaster dello streaming che prendono soldi per prodotti che poi magari fanno solo un’uscita tecnica (di 3 giorni) e poi finiscono in streaming.
La parola sul palco la prende Vittoria Puccini, che a TAG24, dopo il suo interventom sottolinea: “Siamo qui perché chiediamo un dialogo e un confronto”.
Tra le intervenute anche la regista e autrice Cinzia Th Torrini che, come fatto anche da Valeria Golino, ai microfoni di TAG24 sottolinea l’importanza di una giornata come questa, segnata dall’unità del settore.
La regista Francesca Comencini, in veste di presidente di ‘100 autori’ e una delle voci più autorevoli dello spettacolo italiano, condanna poi ogni forma di abuso possa esserci stato nell’utilizzo dei finanziamenti.
Presente anche Andrea Casu, esponente del Pd romano, che promette ascolto per quello che definisce il “grido di dolore” del comparto cinematografico italiano.
Ovazione per Marco Bellocchio
Uno degli interventi più apprezzati è stato quello di Marco Bellocchio, che osservato dal collega Sorrentino, sul palco ha invitato più volte all’unità:
“È chiaro che anche nel cinema ci sono i ricchi come i poveri, ma possiamo lottare solo restando uniti”.
Oggi dunque parte una nuova fase di battaglia per il settore, che vuole arrivare ad ottenere un dialogo con il Ministero della Cultura per non essere soltanto passivo nella nuova fase di riforme indispensabili per il futuro del cinema italiano.