Era il 1969 quando Brian Jones, fondatore dei Rolling Stone fu ritrovato senza vita nella piscina della sua abitazione. Polistrumentista, esoterista e istrionico artista, con lui inizia la leggenda dei maledetti della musica rock del Club 27, tutti quei musicisti morti tragicamente e in circostanze misteriose all’età di 27 anni.

C’è chi racconta di patti con il diavolo, come nel caso del bluesman Robert Johnson, morto nel 1938 sempre a 27 anni, di deliri derivanti dall’occultismo e abuso di sostanze stupefacenti, come nel caso di Kurt Cobain o del male di vivere per Amy Winehouse.

Che possa trattarsi di fatalità, sfortuna o semplicemente destino, il Club dei 27 continua ad affascinare ed incuriosire milioni di persone in tutto il mondo e ad alimentare un mito senza una apparente fine.

Club 27: Kurt Cobain e la leggenda degli artisti maledetti

Il termine “Club 27” nasce in ambito giornalistico per definire tutti quei musicisti deceduti all’età di 27 anni. La morte è il fil rouge che accomuna artisti come Brian Jones, Jim Morrison “Il Re Lucertola” dei Doors, Jimi Hendrix, Janis Joplin, tutti segnati da vite difficili, complesse e delicate.

Il fenomeno ha destato maggiormente interesse nel 1994, quando Kurt Cobain, leader dei Nirvana si suicidò sparandosi in bocca con un colpo di fucile. La madre del cantante dichiarò poco dopo la sua dipartita “Ora se n’è andato e si è unito a quello stupido club. Gli ho detto di non unirsi a quello stupido club.”

Tra le teorie dei fan, l’ipotesi che Cobain abbia intenzionalmente programmato la sua morte per unirsi al club o per raggiungere fama e immortalità, anche se la seconda ipotesi è stata più volte smentita, in quanto il frontman dei Nirvana odiava lo “star system” e la mondanità.

Club 27: Robert Johnson e il “patto con il diavolo”

Robert Johnson è stato un leggendario musicista blues nato a Hazlehurst, Mississippi, l’8 maggio 1911. La vita del cantante, sin dalla nascita, è stata segnata da tragedie, difficoltà e rifiuti. Morì il 16 agosto 1938, in circostanze misteriose e la sua dipartita fu denunciata solo 30 anni dopo.

Secondo alcune teorie complottistiche, il chitarrista è stato avvelenato da un marito geloso dopo aver flirtato con una donna a una festa, mentre altri ritengono che sia morto di sifilide congenita o sindrome di Marfan.

La leggenda del “patto con il diavolo” racconta dell’incontro tra Johnson e il diavolo ad un incrocio, a mezzanotte dove vendette la sua anima in cambio di straordinarie doti chitarristiche e vocali.

Brian Jones: il leader dei Rolling Stone

Definito dalla critica dell’epoca un “chitarrista dalle abilità straordinarie e dal suono unico”, Brian Jones è stato il fondatore dei Rolling Stones, la “pecora nera” e l’anima del progetto. Una carriera stroncata da un forte abuso di droghe, problemi legali e litigi con la band.

Tra le teorie sulla morte di Jones, spicca Frank Thorogood, operaio edile e vicino di casa dell’artista con cui aveva avuto una disputa finanziaria. Nel ’93, l’uomo avrebbe confessato ai suoi familiari, poco prima di morire di aver ucciso il chitarrista, ma non è mai stata attestata la veridicità di questa notizia.

Amy Winehouse

Amy Winehouse è stata cantautrice inglese diventata famosa per la sua miscela unica di jazz, soul, rock e R&B. È nata il 14 settembre 1983 ed è morta il 23 luglio 2011, all’età di 27 anni. Il secondo album in studio di Winehouse, “Back to Black”, le ha portato il successo internazionale, vincendo cinque Grammy Awards, tra cui Best New Artist, Record dell’anno e Canzone dell’anno.

Amy prima della sua morte affrontò un difficile periodo di depressione misto ad un abuso aggressivo di sostanze stupefacenti: eroina, cocaina, extasy e ketamina.