Sono passati 30 anni da quel maledetto 5 aprile 1994, giorno in cui Kurt Cobain, leader dei Nirvana, decise di togliersi la vita con un colpo di fucile in bocca, entrando ufficialmente tra le leggende della musica rock e del club 27, ovvero quegli artisti del mondo della musica, televisivo e cinematografico morti a 27 anni.

Incasellato nel sottogenere musicale “grunge”, l’artista si è sempre definito un “punk”, parte dello star system ma lontano da esso. Figlio della Generazione X, Cobain è stato la voce degli ultimi, dei reietti, dei caduti e un esempio di quanto una voce e una chitarra elettrica possano fare la differenza, cambiare il mondo, anche se in una piccola ed infinitesimale parte.

È stato fonte di ispirazione per migliaia (se non milioni) di artisti della sua epoca, dal punk, al nu.metal fino all’odierna trap, in figure come Lil Peep e nel rap, come nel caso di Jay-Z, Lil Nas X, Onyx e Denzel Curry.

Kurt Cobain, 30 anni dalla sua morte: la nascita di un mito

Kurt “Donald” Cobain nasce il 20 febbraio 1967 ad Aberdeen, Washington. Sin da bambino ha sempre avuto uno spiccato interesse per il mono dell’arte e della musica. A 9 anni, il cantante subì il divorzio dei genitori e la separazione dalla sorellina Kim, con cui era fortemente legato. Lui andò con il padre e la piccola con la madre. Non riuscì mai ad accettare il secondo matrimonio del papà e decise negli anni ’80, di andare a vivere nuovamente ad Aberdeen dalla mamma e il compagno.

La sua iniziale via di fuga dal mondo fu il disegno, passione che non abbandonò mai, valvola di sfogo nelle mille difficoltà dell’adolescenza. L’avvicinamento al punk rock, all’esoterismo e alla numerologia sono stati altri tre elementi fondamentali della sua formazione umana/filosofica e artistica. In quel periodo conobbe i Melvins, in particolare il Buzz Osborne, leader, chitarra e voce dei Melvins che lo introdusse al mondo dei locali e della scena alternative rock di Seattle.

Durante il liceo, Cobain si avvicina al mondo dell’alcol e delle droghe, diventa rissoso, litiga spesso con la madre e il patrigno e vive come un nomade per le strade tra il 1984 e il 1985. Nello stesso anno viene multato e arrestato per la vandalizzazione di alcuni edifici. Uscito infine da questa spirale negativa, il cantante fonda la sua prima band i Fecal Matter, insieme al bassista Krist Novoselich (che lo seguirà nei Nirvana) e Aaron Burckhard. Il loro primo live fu durante una festa a casa di amici. Poco dopo s’innamorò di Tracy Marander, con cui si fidanzò fino all’arrivo di Courtney Love, cantante delle Hole.

Kurt Cobain: dai Fecal Matter alla fondazione dei Nirvana

Nel 1988, Kurt Cobain crea una nuova band, i Nirvana, concetto presente nelle dottrine buddhiste, giainiste ed induiste. Sebbene fossero stati etichettati da critica e pubblico come una “grunge band” insieme a Smashing Pumpkins, Pearl Jam, Soundgarden e Stone Temple Pilots, l’artista non si è mai sentito parte del movimento, ma sempre e comunque vicino al punk e ad un nuovo modo di esprimere quello stile.

“Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno. E questo si avvicina al mio concetto di punk” racconta Cobain, ad una domanda inerente al nome del trio. Un grande interesse, quello dell’artista per il mondo spirituale, esoterico e dell’occultismo, tra i suoi idoli figuravano Aleister Crowley e Anton Szandor La Vey della Chiesa di Satana.

Nel 1989 pubblica insieme al terzetto “Bleach” il suo album d’esordio, pietra miliare del genere e disco più venduto dalla Sub Pop Records fino ad oggi. Un album “rude”, “genuino” ed “incazzato”, pregno di ribellione adolescenziale e che catapulta Cobain e Novoselich verso la loro seconda opera, Nevermind del 1991.

Da “Bleach” a “Nevermind”: Kurt Cobain sposa Courtney Love

È ufficiale: dopo Bleach i Nirvana entrano nel mondo di MTV e del mainstream. Il batterista del gruppo diventa Dave Grohl, polistrumentista e futuro cantante dei Foo Fighters. Prodotti da un Butch Vig (Garbage) in piena forma, i Nirvana sfornano il loro secondo album, ovvero “Nevermind”. Kurt Cobain non regge il peso del successo, della mondanità, ed inizia a trovare una “pace temporanea” nell’eroina, dalla quale sviluppa una forte dipendenza. Tra i brani più amati del disco “In Bloom”, “Come as you are” e la leggendaria “Smell Like Teen Spirit”. Grohl, oltre al ruolo di percussionista, prende parte al progetto come compositore di alcuni brani del CD.

Cobain si innamora di Courtney Love, la celebre frontman delle Hole ed ex fidanzata di Billy Corgan degli Smashing Pumpkins. I due sono stati i protagonisti di una storia d’amore tossica tra dipendenze da sostanze ed affettive nel febbraio del ’92 si sposarono.

Diedero alla luce nell’agosto dello stesso anno, la loro unica figlia Frances Bean.

La fine dei Nirvana: la pubblicazione di “In Utero” e il suicidio di Kurt Cobain

Il 1994 è un anno doloroso per i Nirvana, per i loro fan e per la storia della musica. Kurt Cobain si suicida nella sua casa di Seattle, in preda ai fiumi delle droghe e alla depressione poco dopo l’uscita di quello che sarebbe stato il loro ultimo album insieme, “In Utero”, contenitore della celebre Heart Shaped Box e della profetica “I Hate Myself and i Want To Die”

Il canto del cigno degli ultimi grandi artisti della sua epoca e la fine del genere grunge come lo conosciamo.

A seguito della dipartita di Cobain, Dave Grohl annuncia a sorpresa la nuova band i Foo Fighters, di genere rock alternativo alla voce e alla chitarra. Una scelta molto criticata all’epoca ma giustificata sin da subito dall’ex batterista: nonostante i Nirvana (che non avrebbe mai abbandonato) l’artista sentì le necessità di dar vita ad un progetto personale e totalmente suo.