Cosa scrivere nella causale del bonifico per ottenere la detrazione per le spese sostenute per la ristrutturazione di un immobile? Riceviamo molte domande inerenti al rischio di perdere i bonus casa a causa di un pagamento non conforme alle disposizioni di legge. Pertanto, è necessario seguire attentamente le indicazioni promosse dall’Agenzia delle Entrate. Vediamo insieme come compilare un bonifico parlante senza rischiare di perdere le detrazioni sulle spese di ristrutturazione.
Detrazioni spese di ristrutturazione – Bonifico
Per portare in detrazione le spese sostenute per gli interventi edilizi, è necessario presentare tutta la documentazione prevista dalla normativa. Il rimborso per le spese sostenute viene rilasciato in sede di dichiarazione dei redditi tramite il modello 730.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente per ottenere la detrazione deve effettuare il pagamento tramite bonifico bancario o postale, ammesso anche il pagamento telematico, dal quale emergano gli elementi di seguito riportati:
- la causale del versamento;
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).
La normativa prevede l’uso di bonifici già predisposti per la detrazione, prestabiliti per gli interventi di natura edilizia finalizzati al recupero del patrimonio italiano, nonché le opere volte alla riqualificazione energetica degli edifici, più comunemente definiti interventi in Ecobonus, nel quale vengono riportati la causale, nonché gli estremi della legge n. 160/2019.
Sono ritenuti validi i pagamenti effettuati tramite bonifici provenienti da conti correnti accessi presso gli “istituti di pagamento”, ovvero le imprese, non identificate come banche, autorizzate dalla Banca d’Italia a prestare servizi di pagamento.
In questo caso, le banche, Poste Italiane Spa e gli istituti di pagamento per effettuare tale bonifici applicano una ritenuta d’acconto dell’8%.
La detrazione sulle spese di ristrutturazione viene riconosciuta, se vengono riportati i riferimenti normativi come ad esempio la causale o i riferimenti relativi all’Ecobonus e così via.
Cosa bisogna fare per avere la detrazione fiscale del 50%?
L’attuale normativa prevede che fino al 31 dicembre 2024 il limite massimo di spesa ammessa alla detrazione del 50% corrisponde all’importo soglia pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Si tratta di una soglia annuale riferita al singolo immobile e le sue pertinenze unitariamente considerate, nonostante risultino accatastate separatamente. Le opere edilizie eseguite sulla pertinenza non concorrono a una soglia di spesa, ma rientrano nell’importo soglia previsto dalla normativa.
Se, invece, le opere di ristrutturazione sono state sostenute per interventi realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, il contribuente può ottenere un beneficio fiscale fino al 50%.
Per le spese sostenute per la ristrutturazione della casa si ha diritto all’agevolazione, a condizione che rientri il limite complessivo previsto dalla norma. Per ogni intervento realizzato per la ristrutturazione della casa, il contribuente ha diritto a portare in detrazione la quota IRPEF su base annuale. Non è possibile ottenere il rimborso di somme eccedenti l’imposta.
Quali sono i lavori di ristrutturazione detraibili?
Il contribuente può ottenere una detrazione fiscale per le spese sostenute per la ristrutturazione della casa, per la realizzazione degli interventi di seguito riportati:
- manutenzione straordinaria;
- restauro e risanamento conservativo;
- ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze.
Come pagare i lavori per non perdere le detrazioni
Come detto, per ottenere le detrazioni sulle spese sostenute per la ristrutturazione della casa, è indispensabile che i pagamenti risultino eseguiti con bonifico bancario o postale, da cui risultino:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del DPR 917/1986);
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.
Detrazioni spese ristrutturazione: cosa scrivere nella causale di un bonifico?
L’Agenzia delle Entrate ricorda che nella causale del bonifico andrà riportata la seguente dicitura:
CAUSALE: X Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del DPR n. 917/1986 Pagamento fattura n. ___ del ______ a favore di _______________ Partita IVA _________________ Beneficiario della detrazione _________ Codice fiscale______________ □ …………………………………………………………………………………………………………
È importante notare che altre modalità di pagamento riguardano le spese non regolarizzabili con il bonifico, come ad esempio oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti e imposte di bollo.
Infine, in presenza di più soggetti che concorrono al pagamento delle spese e pertanto hanno diritto alla detrazione fiscale, in questo caso il bonifico deve contenere il numero di codice fiscale dei contribuenti coinvolti nel beneficio. Per i condomini, invece, è indispensabile inserire:
- codice fiscale del condominio;
- codice fiscale dell’amministratore;
- codice fiscale di altro condomino che effettua il pagamento.