Perché la correlazione oro e dollaro si dice inversa? Si tratta di un binomio che attrae costantemente l’attenzione degli investitori.
Le quotazioni del biglietto verde e del metallo aurifero sono inverse in quanto quando sale il prezzo dell’una, la quotazione dell’altra scende. Conoscere il movimento dell’oro e del dollaro aiuta a capire come si muoverà il mercato.
Cerchiamo in questa guida di comprendere la correlazione inversa che intercorre tra l’oro e il dollaro. facciamo chiarezza in merito.
Correlazione oro e dollaro: perché è inversa?
Oro e dollaro sono correlati inversamente: ciò implica che quando il prezzo del bene rifugio sale quello del biglietto verde scende e viceversa. Per la maggior parte degli investitori la quotazione del metallo giallo rimane di grande interesse. Nel corso delle ultime settimane abbiamo assistito ad un vero e proprio rally del metallo giallo e gli esperti prevedono che la quotazione possa rimanere a lungo intorno ai 2.250$ all’oncia.
Il biglietto verde che si è leggermente indebolito ultimamente rappresenta la valuta che determina le sorti dell’economia globale. Da solo il dollaro rappresenta la metà degli scambi che vengono conclusi quotidianamente sul mercato Forex. L’andamento dei due beni rifugio segue direzioni del tutto opposte, per questo si dice che la correlazione oro dollaro statunitense sia inversa. Entrambi sono soluzioni di investimento interessanti in un clima di instabilità finanziaria.
L’origine della correlazione inversa tra l’oro ed il biglietto verde deve essere ricercata nel 1971 quando ci fu la fine degli accordi di Bretton Woods. In questa occasione l’allora Presidente degli USA Nixon ha reso indipendenti le sorti dei due beni rifugio. Fino al 1971 c’era una stretta correlazione intercorrente tra oro e dollaro: un calo delle riserve di oro cagionava un incremento del biglietto verde e viceversa. Oggi metallo giallo e dollaro seguono strade differenti ed ogni asset ha una propria quotazione.
Nonostante la fine degli accordi di Bretton Woods possiamo intravedere una certa correlazione inversa tra i due, che è rimasta quasi intatta nel corso degli anni. I due possono essere considerati beni rifugio alternativi. Il metallo aurifero conserva le sue proprietà di asset rifugio contro la svalutazione monetaria, mentre il dollaro rimane correlato alle politiche monetarie della Fed. Nel caso di situazioni economiche favorevoli, il biglietto verde è l’asset rifugio ideale, mentre in condizioni di instabilità e di incertezza, l’oro è il bene rifugio per eccellenza.
Oro e dollaro correlazione inversa
Nonostante la fine degli accordi di Bretton Woods, l’andamento dei due assets rifugio segue direzioni del tutto opposte. Ciò a riprova del fatto che storicamente tra oro e biglietto verde è rimasta una correlazione inversa. La situazione macroeconomica attuale vede le principali economie globali in difficoltà economica, motivo per il quale l’oro ha raggiunto un record di successi uno dopo l’altro.
Tra i due beni rifugio è il biglietto verde a svolgere un ruolo da protagonista: è la forza del dollaro americano a determinare il trend della quotazione del metallo giallo. Il deprezzamento del biglietto verde causa una crescita nel valore delle altre monete, che a sua volta porta ad un incremento della domanda delle materie prime, in particolare dell’oro e del platino. Ci sono casistiche in cui l’oro ed il biglietto verde seguano andamenti coerenti.
Correlazione oro e dollaro: conclusioni
Dal 1971 oro e dollaro sono asset indipendenti ed il loro valore è dipendente dalla domanda e dall’offerta. Il metallo giallo è un asset che viene scambiato sul mercato delle materie prime, mentre il biglietto verde è una delle valute più popolari del mercato Forex.
Nonostante i due assets non siano più legati tra di loro, gold e biglietto verde continuano ad avere una correlazione inversa. Il dollaro americano rimane il protagonista in assoluto, mentre l’oro ne subisce gli effetti del biglietto verde.