La ministra del Turismo, Daniela Santanché, ce l’ha fatta, la sua mozione di sfiducia è stata respinta.

Arrivando al museo ferroviario di Pietrarsa, noto museo nel napoletano, dove è in corso un convegno sul turismo sostenibile, Daniela Santanché, replica così agli esponenti delle opposizioni che l’hanno attaccata per la sua assenza alla Camera, per la discussione della mozione di sfiducia nei suoi confronti: “Perché sono qui e non ero presente in Aula? Perché ho da fare. Perché per il turismo c’è da fare molto in Italia”.

Renzi (IV): “Votiamo contro qualsiasi cosa riguardi la Giustizia su qualcuno”.

Sulla ministra pendono le indagini riguardanti la Cig ai suoi dipendenti in tempo di Covid, indagine che le sta costando credibilità politica oltre che una mozione governativa. Mozione presentata dal Movimento cinque stelle e approdata ieri in discussione alla Camera.

Oggi la chiama dei deputati ha dato questi risultati: su votanti 334, maggioranza 168sì 121 e no 213.

La Camera respinge, tra questi Italia Viva che si è sfilata dal resto delle opposizioni che hanno votato compatte per la sfiducia.

A tal proposito ai microfoni di Tag24, Matteo Renzi che con il suo Partito si è sempre fatto promotore di garantismo ha detto:

“Noi abbiamo votato a favore della sfiducia a Salvini perché si trattava di una mozione politica e lo avremmo fatto anche con la Santanché, ma non voteremo mai la sfiducia su qualcuno per quanto riguarda la ‘giustizia’, per quanto riguarda le indagini”.

Matteo Renzi richiama ancora una volta il problema del giustizialismo e dice:

“Perché da 30 anni in questo Paese chiunque riceve un avviso di garanzia deve dimettersi, anche attraverso campagne mediatiche e di stampa, ma questo ragionamento è sbagliato. Un avviso di garanzia non è una sentenza di colpevolezza, chi dice questo non ha mai letto la Costituzione”.

Infine il leader di Italia Viva, conclude:

“È facile fare i garantisti con i propri amici, ma il vero garantismo lo si fa con gli avversari e noi lo saremo anche con Daniela Santanché anche se lei non lo è mai stata con gli altri”.

Richetti (Azione): “La ministra deve affrontare questo processo da libera cittadina”

In tema di sfiducia è intervenuto anche il capogruppo di Azione Matteo Richetti ha presentato alla Camera, come primo firmatario, la mozione di sfiducia contro il vicepremier Matteo Salvini “non per un contrasto politico”, sostenendo che sarebbe stato anche capace di tornare indietro se ci fosse stato un chiarimento, che purtroppo non è arrivato.

Sulla ministra del Turismo, invece Richetti che insieme al suo Partito e al resto dell’opposizione ha votato a favore, specifica:

“Siamo di fronte a uno Stato frodato da un’azienda e da un’accusa verso un Ministro che rappresenta gli interessi dello Stato, qui garantismo e giustizialismo non c’entrano nulla”.