Un impegno dopo l’altro, l’Atalanta adesso deve raccogliere quello che ha seminato finora. Ieri la squadra di Gasperini è sembrata in difficoltà contro la Fiorentina di Italiano, che alla fine ha portato a casa la vittoria grazie al gol di Mandragora. La Dea ha sofferto, ma ha tenuta aperta la qualificazione, in vista del match di ritorno che si giocherà a Bergamo il prossimo 24 aprile. Un finale di stagione intenso che vuole godersi anche chi di questo club ha scritto una pagina importante di storia. Glenn Stromberg è tra gli eroi della cavalcata della Dea nella Coppa delle Coppe ed è proprio a Bergamo che ha chiuso la stagione, dopo ben 8 anni e oltre 200 presenze. Per commentare il momento della squadra di Gasperini, partendo da Fiorentina-Atalanta, Stromberg è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Fiorentina-Atalanta, Stromberg a Tag24
È iniziato il periodo più importante e complicato dell’anno e in questi ultimi due mesi l’Atalanta si dovrà giocare il tutto per tutto. Campionato e corsa Champions da una parte, i quarti di finale di Europa League contro il Liverpool dall’altra e in aggiunta la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Il primo atto con la viola ha visto la Dea uscire con le ossa rotte, non tanto per il risultato, 1 a 0 grazie al gol di Mandragora, ma soprattutto per la prestazione. La squadra di Italiano ha dominato dall’inizio alla fine su quella di Gasperini, ma la qualificazione resta aperta e al Gewiss stadium sarà un’altra storia. Per commentare Fiorentina-Atalanta, Glenn Stromberg, che con la Dea ha scritto una pagina intensa di storia tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L’Atalanta è ancora in corsa su tutti e tre i fronti, cosa si aspetta da questo finale di stagione?
“Intanto fammi dire che è bellissimo vedere l’Atalanta ancora in gioco in tutte le competizioni in cui partecipa. Adesso dovranno pensare ad affrontare il Liverpool e questo è un impegno davvero proibitivo. Gli inglesi hanno perso quella partita epica contro il Manchester United e io ero lì, e ora li ritroveranno in Premier League. Quello che sta per arrivare in Europa League è un evento e mi rendo conto che in città ci sia fermento”.
Ieri intanto l’Atalanta ha perso con la Fiorentina la gara d’andata in Coppa Italia, ma la qualificazione è ancora aperta?
“All’Atalanta è andata anche piuttosto bene. Ieri ho avuto modo di seguirla e ho visto una squadra sottotono. In casa, nel match di ritorno, potranno fare molto, molto meglio. Credo che alla fine debbano essere abbastanza contenti perché la gara è finita solo 1 a 0 e hanno ancora possibilità di recuperare”.
Quest’anno il diamante dell’Atalanta è senza alcun dubbio Koopmeiners. Cosa ne pensa?
“E’ un giocatore molto interessante, ha corsa e grande intelligenza in campo. Quando si inserisce riesce anche a fare gol e questo dimostra che è diventato un giocatore universale. Produce molto anche a livello offensivo, ed è bravo a fare anche assist. È un’arma importante sui calci da fermo, insomma un calciatore davvero completo. Credo che sia pronto per fare l’ennesimo passo in avanti ed arrivare ancora più in alto, approdando in qualche big europea”.
Invece da un attaccante come Scamacca si aspettava qualcosa di più?
“Sono sempre in Inghilterra e non sono riuscito a seguire tutte le partite nel dettaglio. L’avevo già visto quando era al West Ham, ma ha incontrato tanti problemi. Sinceramente pensavo che potesse essere arrivato ad un punto più alto della sua carriera e che approdando all’Atalanta sarebbe riuscito ad esplodere definitivamente, e invece non è andata così. Per quello che ho visto però credo che lui possa ancora recuperare e credo che possa dare tanto al campionato italiano”.
Lei ha scritto una pagina molto importante della storia dell’Atalanta, che cosa le è rimasto della Dea?
“Ho tanti ricordi bellissimi di quegli anni e anche noi abbiamo avuto la fortuna di fare qualche cavalcata Europea. Ricordo, come tutta Bergamo, la finale con il Malines che è stata davvero sfortunata. Sono vent’anni che giro in Europa per commentare partite in ogni Nazione e mi fa piacere notare come ci sia stato un cambiamento radicale. Quando ho iniziato la gente in Francia, Spagna, Germania o Inghilterra non conosceva la storia dell’Atalanta, mentre ora è diventata sempre di più una squadra internazionale e tutti ne parlano. La Dea sta vivendo in assoluto il suo momento migliore della storia e questo mi rende orgoglioso. Sono contento che ormai questa squadra possa lottare sempre per i posti più alti in classifica, mentre quando giocavo io purtroppo abbiamo dovuto lottare anche per la retrocessione”.