La Fiorentina si aggiudica l’andata della semifinale di Coppa Italia battendo l’Atalanta 1 a 0 con un gol spettacolare di Mandragora. La viola può esultare, ma al tempo stesso c’è rammarico perché il risultato sarebbe potuto essere più rotondo. La qualificazione è ancora tutta la giocare e nel match di ritorno può succedere di tutto, ma i toscani quest’anno vogliono vincere un trofeo. Sarebbe il modo perfetto per chiudere il rapporto con Italiano e per salutare Joe Barone. Per commentare Fiorentina-Atalanta e il futuro di Italiano, Gamberini, che ha indossato la maglia viola dal 2005 al 2012, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Fiorentina-Atalanta, Gamberini a Tag24
La Fiorentina torna a vincere e riparte dalla Coppa Italia. Il gran gol di Mandragora è decisivo nel match contro l’Atalanta per la gara d’andata della semifinale, ma l’1 a 0 lascia ancora i giochi aperti per la sfida di ritorno che si giocherà al Gewiss Stadium il prossimo 24 aprile. A far ben sperare i tifosi viola però non è tanto il risultato, quanto la prestazione. La squadra di Italiano ha dominato la Dea per tutti e 90 i minuti, imponendo un grande pressing e ritmo alto. Dopo la sconfitta arrivata in campionato contro il Milan serviva proprio una serata così per rilanciare i toscani, che si dovranno giocare anche la Conference League con l’obiettivo di arrivare in fondo. Per commentare Fiorentina-Atalanta e la posizione di Italiano, Gamberini, che ha indossato la maglia viola per 7 stagioni nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Per la Fiorentina era fondamentale ritrovare il sorriso. Come hai visto la squadra di Italiano sia nel col Milan che con l’Atalanta?
“Ho seguito nel dettaglio la partita di ieri sera e credo che la Fiorentina si sia tolta un po’ di dosso il periodo in cui non riusciva più a proporre il suo gioco. La viola ha un marchio di fabbrica, cerca sempre di dominare la partita a prescindere all’avversario, mettendogli pressione, e agendo soprattutto nella metà campo offensiva. Con il Milan glielo avevo visto fare a tratti, mentre ieri l’Atalanta è stata completamente dominata per tutti e 90 minuti. La viola sta molto bene anche dal punto di vista fisico e la fase di pressing è stata clamorosa. La Dea è una squadra solitamente abituata a imporre il proprio gioco e i toscani hanno dimostrato di essere in salute. Hanno archiviato un periodo che li ha molto condizionati e che ha compromesso la corsa Champions”.
Una squadra ancora in corsa però sia in Coppa Italia, che in Conference League. Sono questi gli obiettivi stagionali?
“La Fiorentina ha ancora importanti obiettivi in gioco. Credo che la volontà sia quella di poter concretizzare finalmente qualcosa. Questo sarebbe il giusto coronamento del lavoro che ha fatto Italiano in questi anni”.
Vincere un trofeo e dedicarlo a Joe Barone, potrebbe essere una motivazione in più?
“Può essere sicuramente una motivazione in più. Rispetto molto la famiglia, gli mando un abbraccio caloroso e porgo le mie più sentite condoglianze. Non ho avuto modo di conoscere Joe Barone personalmente, ma quello che si percepisce dall’esterno è che c’era un grandissimo legame tra lui e la squadra. Credo che questo abbia inciso anche nella reazione che c’è stata nelle ultime due partite. Li ha aiutati a scrollarsi di dosso certe scorie che erano visibili. La squadra non riusciva più a fare ciò che era abituata a fare solitamente. Sono stato un giocatore e mi metto nei loro panni, questa può essere una motivazione molto importante”.
Per quanto la Fiorentina abbia dominato l’Atalanta, il risultato però è ancora in bilico. Il passaggio del turno è in pericolo?
“Questa è, se vogliamo, l’unica nota negativa in una serata in cui la Fiorentina ha dominato l’Atalanta sotto tutti i punti di vista. È chiaro che adesso ci si dovrà giocare la partita di ritorno a Bergamo e il risultato non è al sicuro. La prestazione di ieri deve però dare fiducia ai giocatori, che devo andarsele a giocare a viso aperto anche in casa della Dea. Ho visto una Fiorentina che sta bene dal punto di vista fisico.Questo sarà fondamentale perché siamo in un momento cruciale della stagione, in cui ci sono ancora due obiettivi da perseguire”.
Prima hai fatto riferimento a Vincenzo Italiano, hai la sensazione che le strade si stanno per separare?
“Questo non lo so, posso solo giudicare il suo percorso dal momento in cui è arrivato ad oggi. Il mister ha il grande merito di aver portato avanti un progetto importante e di aver raggiunto l’apice. Ha permesso a una squadra come la Fiorentina di giocarsi i trofei e non è semplice né scontato se non sei una big. La Coppa Italia è diventata molto più interessante rispetto a quando giocavamo noi, era considerata quasi un fastidio, qualcosa che poteva toglierti energie dagli obiettivi principali. Oggi non è più così. Conosco Italiano personalmente, ho grandissima stima e il suo curriculum parla chiaro. Ha dato la sua impronta di gioco alle squadre, impone le proprie idee e ha sintonia con i giocatori. Al di là di come andrà a finire credo che un trofeo sarebbe la cosa più meritata per tutto quello che ha fatto in questi anni”.