Giulia Innocenzi presenta “Food for profit”, documentario che mostra il collegamento tra industria della carne, lobby e politica europea realizzato insieme a Pablo D’Ambrosi. Dopo cinque anni di duro lavoro, il lungometraggio sta girando per le sale cinematografiche d’Italia ma la sua genesi e la sua promozione sono state tutt’altro che semplici. Lo ha raccontato la giornalista di Report ospite del morning show condotto da Bussoletti e Arianna Caramanti tutti i giorni dalle 6 alle 9. Un intervento che è stato anche mandato in tv sul canale 122 del digitale terrestre. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.
Giulia Innocenzi Food for profit, i rifiuti
“Il documentario ce lo siamo prodotti da soli io e il mio socio Pablo chiedendo supporto al pubblico per la distribuzione che non avevamo come non avevamo una piattaforma per mettere in streaming il lavoro. Non è stata una scelta voluta ma imposta dai rifiuti praticamente di tutti. Nessuno voleva sobbarcarsi i rischi legali di un lungometraggio così. Ad esempio noi stiamo rispondendo a diverse cause per diffamazione che stiamo affrontando e senza avere alle spalle nessuno che ci protegga. Ricordo un’azienda che ha rifiutato la collaborazione “perché non fa politica“. Su questo devo concordare perché “Food for profit” fa politica sollevando problemi ma anche proponendo soluzioni.”
Giulia Innocenzi Food for profit, l’idea di partenza
“Sono quasi 400mila i miliardi di euro raccolti dai contribuenti europei per la Politica Agricola Comune eppure buona parte di questi soldi vanno ad aziende che si occupano di allevamenti intensivi. Come mai? Ci volevamo porre il quesito e anche tentare di rispondere. Diciamo che nel corso del documentario, che potete vedere al cinema in giro per l’Italia, si intuiscono diverse cose in merito, anche grazie alle telecamere nascoste che hanno mostrato il modus operandi di alcuni lobbisti.”
Sulle inchieste giornalistiche oggi
“Perché si fanno sempre meno inchieste nel giornalismo moderno? Perché costano, soldi e tempo, e sono sempre di meno gli editori che hanno voglia di investire in tal senso e di proteggere il giornalista dalle conseguenze legali che comporta sollevare un vespaio.”
Sul ruolo da produttrice
“Mi sono trasformata in una specie di Aurelio De Laurentis al femminile? Ah ah, mio malgrado per questo film ho praticamente ricoperto tutti i ruoli. Adesso tornerò al mio lavoro consueto ma non escludo in futuro di produrre altri documentari su temi caldi, e non per forza firmati da me.”
Ecco qua il podcast dell’intera intervista di Giulia Innocenzi:
https://www.radiocusanocampus.it/it/giulia-innocenzi-food-for-profit
Ecco il trailer di “Food for profit” di Giulia Innocenzi: