Il “Sismabonus Acquisti” rappresenta una misura governativa di incentivazione per l’acquisto di unità immobiliari antisismiche, mirata a promuovere la sicurezza abitativa nei territori a rischio sismico. Introdotta con il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 e successivamente convertito in legge, questa agevolazione fiscale è progettata per sostenere sia il rafforzamento sismico degli edifici che la riqualificazione urbana attraverso incentivi economici per gli acquirenti.
Sismabonus Acquisti: requisiti per l’accesso
Per accedere al Sismabonus Acquisti, gli immobili devono essere situati in uno dei comuni italiani classificati a rischio sismico 1, 2, o 3 e devono aver subito interventi di demolizione e ricostruzione che comportino un miglioramento sismico di una o due classi. Importante è che questi lavori siano stati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, con l’obbligo di alienazione dell’immobile entro trenta mesi dalla conclusione dei lavori.
Per accedere a tale agevolazione, non è richiesto un specifico titolo abilitativo, basta che gli interventi siano realizzati nel rispetto delle norme urbanistiche vigenti. Anche gli interventi che portano a un aumento volumetrico dell’edificio rispetto a quello preesistente sono inclusi, purché consentiti dalle regolamentazioni locali.
Quando scade il Sismabonus Acquisti
Il beneficio fiscale può essere richiesto per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024, termine ultimo per godere della detrazione. Una particolarità di rilievo riguarda gli immobili ancora in fase di costruzione al momento dell’acquisto, classificati come “unità in corso di costruzione” (categoria catastale F/3), i quali rientrano nell’agevolazione purché gli interventi strutturali siano stati completati prima della stipula dell’atto di compravendita.
Come funziona la detrazione fiscale
Il Sismabonus prevede una detrazione dall’imposta lorda per gli acquirenti delle unità immobiliari. Il Sismabonus Acquisti prevede una detrazione fiscale del 75% o dell’85% del prezzo di acquisto dell’immobile, fino a un massimo di 96.000 euro per unità, a seconda della riduzione del rischio sismico ottenuta dall’intervento. Come detto, tale detrazione è applicabile alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, termine ultimo per poter beneficiare del bonus.
Inoltre, la legge offre forme alternative alla detrazione diretta, come lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta, facilitando così l’accesso all’agevolazione per una vasta gamma di beneficiari. Queste opzioni offrono una maggiore flessibilità finanziaria, permettendo di ridurre l’impatto economico immediato dell’acquisto.
Una questione fondamentale nel processo di qualificazione per il Sismabonus è la valutazione degli interventi strutturali. La legge stabilisce che per accedere alla detrazione non è necessaria la completa finitura delle unità immobiliari o degli edifici. È sufficiente che gli interventi strutturali necessari per il miglioramento sismico siano stati completati e certificati da tecnici qualificati, secondo la normativa vigente.
Categorie catastali e accesso alle agevolazioni
La possibilità di accedere al Sismabonus anche per unità immobiliari classificate in categorie catastali provvisorie, come F/3, rappresenta un’importante apertura. Questo consente agli acquirenti di beneficiare delle detrazioni fiscali anche nel caso di immobili non ancora completati al momento dell’acquisto, purché gli interventi strutturali siano stati debitamente realizzati e attestati.
Sismabonus Acquisti: perché l’atto di acquisto è importante
Per gli acquirenti, è fondamentale che l’atto di acquisto dell’unità immobiliare sia stipulato entro i termini di vigenza del beneficio fiscale, ovvero entro il 31 dicembre 2024. Questo garantisce l’accesso alla detrazione, indipendentemente dallo stato di completamento dei lavori di finitura al momento dell’acquisto.
Quali documenti servono
L’accesso al Sismabonus Acquisti richiede una documentazione specifica che attesti la riduzione del rischio sismico. Questa include l’asseverazione del progettista, che deve indicare la classe di rischio sismico pre e post intervento, e deve essere allegata alla segnalazione certificata di inizio attività o alla richiesta di permesso di costruire. Inoltre, al termine dei lavori strutturali, il direttore dei lavori e il collaudatore statico devono rilasciare attestazioni di conformità.