BTp in dollari: conviene acquistarlo nel caso in cui offra un rendimento superiore ai 5 punti percentuali? Scopriamolo in questa guida.
Gli esperti si attendono il taglio dei tassi di interesse ad inizio mese di giugno, mentre la Svizzera è stata la prima a dichiarare ufficialmente l’allentamento monetario, anticipando le mosse della Bce, della Fed e della BoE. Nel corso delle ultimissime sessioni il biglietto verde si è rafforzato, per questo gli investitori sono sempre più attratti dai BTp in dollari. Tra i titoli obbligazionari emessi in dollari americani c’è il BTp con ISIN: US465410CA47, la cui scadenza è fissata per il 17 febbraio 2026.
La domanda a cui vogliamo dare una risposta è se convenga acquistare il BTp in $ se offre un rendimento superiore ai 5 punti percentuali. Facciamo chiarezza.
BTp in dollari: conviene acquistarlo se offre un rendimento superiore ai 5 punti percentuali?
Il BTp in dollari (ISIN: US465410CA47) è stato emesso durante la stagione autunnale 2020 quando i rendimenti erano quasi nulli. L’attuale quotazione si aggira intorno a 90 centesimi e il bond offre un rendimento inferiore ai 5 punti percentuali. Facendo un paragone con il BTp in euro e avente la stessa durata, il bond offre un rendimento pari a 3,3 punti percentuali.
Ciò implica che la scadenza nel biglietto verde offre un interessante rendimento. Sul rendimento effettivo del BTp in dollari ha un peso determinante il rischio di cambio. Se il dollaro subisse un deprezzamento contro l’Euro, il valore delle cedole decrementerebbe per i detentori dell’Eurolandia. Per questo, è importante comprendere fino a che punto l’investimento convenga o meno.
BTp in dollari: occhio al cambio euro-dollari
Nel corso delle ultime sedute il dollaro è tornato a rafforzarsi, ma secondo le previsioni degli esperti il biglietto verde dovrebbe deprezzarsi nel corso del prossimo trimestre. La Fed per il momento non ha ancora ufficializzato il taglio dei tassi di interesse dal momento che l’inflazione ha rallentato la sua folle corsa e l’economia americana è in ottima salute.
Trattandosi di un bene rifugio anche se ci dovesse essere la recessione economica, il dollaro si apprezzerebbe. Con l’acuirsi delle tensioni geopolitiche e con l’incertezza dello scenario macroeconomico l’economia dell’Eurolandia potrebbe entrare in una fase di peggioramento.
BTp in dollari: quali sono gli elementi da prendere in considerazione?
Prima di investire sulle obbligazioni in dollari, è necessario valutare attentamente determinati elementi. In primis, la reputazione e l’affidabilità dell’emittente sul mercato finanziario. Di conseguenza, l’investitore ha la possibilità di valutare la capacità di rimborso del prestito e la capacità di staccare con una certa periodicità le cedole.
Gli emittenti a basso rating offrono tassi di interesse più elevati rispetto agli emittenti che hanno un rating elevato. Ci sono altri fattori che influenzano la quotazione dei BTp in dollari: il rafforzamento del dollaro statunitense o della moneta unica, la variazione del rating e della cedola.
BTp in dollari: occhio al calo del cambio Euro Dollaro
Il cambio Euro Dollaro è in affanno ed è spinto al ribasso dalla forza della valuta degli USA. La ripresa della domanda del biglietto verde sta impattando sul calo dell’Euro/USD. Ci sono determinati fattori da valutare e da considerare attentamente: la Fed non ha così fretta a tagliare i tassi di interesse dal momento che l’inflazione è rallentata, ma non è ancora giunto il momento di ufficializzare l’allentamento monetario.
Alla fine del primo trimestre del 2024 abbiamo assistito ad una corsa del dollaro di tre punti percentuali rispetto alle altre principali valute. Per quanto concerne l’euro, non ci sono ragioni valide che possano fare pensare ad un apprezzamento della moneta unica.
Basti osservare in modo dettagliato le vendite al dettaglio tedesche per capire quanto si siano ridotte di quasi due punti percentuali su base mensile. Nonostante ci fosse ottimismo, si è assistito ad una contrazione delle vendite dopo il calo registrato all’inizio del corrente anno. Di conseguenza, la moneta unica ha avuto non poche difficoltà a rafforzarsi.