Il prossimo 5 aprile le sigle dei lavoratori legate al mondo del cinema si ritroveranno al Cinema Adriano di Roma per una mattinata all’insegna delle proteste contro le iniziative del governo, che sembra intenzionato a diminuire i finanziamenti pubblici al settore e a modificare le norme sul tax credit. Tantissimi anche gli attori che arriveranno nella storica sala cinematografica romana, ma tra i tanti non ci saranno esponenti dell’esecutivo. TAG24 ha intervistato Lucia Borgonzoni, sottosegretario con delega al cinema per il Ministero della Cultura, che ha anticipato come difficilmente sarà presente al tavolo convocato dalle sigle a Piazza Cavour.

Proteste lavoratori del cinema, la risposta del sottosegretario Borgonzoni nell’intervista video

Lucia Borgonzoni quando TAG24 le chiede in maniera chiara se sarà venerdì al Cinema Adriano con le sigle dei lavoratori del cinema risponde in modo evasivo cercando di sviare l’attenzione, concentrandosi sui singoli tavoli di categoria che vengono svolti settimanalmente al Ministero della Cultura: “Io li ascolto più o meno tutti i giorni della mia vita, abbiamo fatto incontri fino a settimana scorsa e anche oggi ad esempio l’incontro con i documentaristi per cui il Ministero è sempre aperto per ascoltare le istanze che arrivano dalle associazioni anche perché stiamo cambiando il Tax Credit il 5”, poi a proposito dell’evento in questione spiega “Non so se saremo presenti o meno, ma io già li ho invitati settimana scorsa se vogliono tornare anche tutti assieme al Ministero per me insomma non c’è problema dato che li vedo volentieri come ho sempre fatto negli anni”.

La sottosegretaria poi rilancia invitando tutte le parti in causa al dialogo: “Credo che la condivisione sia fondamentale, ad esempio ho incontrato le associazioni dell’animazione e mi hanno raccontato delle cose che magari ti spingono ad un certo ragionamento a proposito di alcuni provvedimenti che devi disegnare. Sono i diretti interessati che possono raccontarti realmente la ricaduta che una norma può avere, poi bisogna vedere quanto sia praticabile”.

Il Ministero intanto è pronto ad investire nuovamente la Cinema Revolution per tagliare il costo del biglietto la prossima estate riportandolo a 3 euro come accaduto già l’anno scorso: “La prossima estate avremo nuovamente questa iniziativa, ci auguriamo di riempire nuovamente le sale. Veniamo da una Pasquetta che ha registrato dei numeri incredibili, i migliori dal 2017 . Continuiamo nel grande lavoro di aiutare sempre più il cinema italiano e gli artisti italiani a strutturarsi anche a livello internazionale”.

I prossimi David di Donatello e il record di candidature per Paola Cortellesi

Lucia Borgonzoni poi spiega sui prossimi David di Donatello: “Sarà una festa con una componente ancora maggiore di spettacolo”, poi a proposito del record di candidature per Paola Cortellesi che rappresenta la prima volta in assoluto che l’opera più vista dell’anno in sala è anche nominato nella categoria miglior film assoluto sottolinea: “Sicuramente è un film che ha colpito, lo si vede dai numeri italiani e non solamente italiani perché è riuscito a parlare al cuore e alla testa delle persone. Devo dire che le cinquine sono molto importanti con grandi attori e registi, quest’ultima è incredibile. Questo dimostra come sia in salute il nostro cinema”.

Le sigle che hanno richiesto il tavolo di venerdì

Le sigle che hanno richiesto l’incontro per discutere del futuro del cinema rinominato “Vogliamo che ci sia ancora un domani”, sono 100 AUTORI, AGICI, AIC, AMC, ANAC, APA, APAI, ASC, CARTOON ITALIA, CNA – CINEMA E AUDIOVISIVO, DOC/it, UNIONE PRODUTTORI ANICA, UNITA e WGI, con l’appuntamento che è il 5 aprile al Cinema Adriano:

Siamo un’industria che produce film, serie, documentari, animazione: opere che concorrono a costruire e definire un’identità e un immaginario culturale del Paese, nelle quali ci si possa riconoscere non solo come individui ma come collettività, e che contribuiscono a esportare l’immagine dell’Italia nel mondo. Ora questa industria si sta fermando”.

Ricordiamo che il sottosegretario Gianmarco Mazzi nelle scorse settimane nei tavoli al Ministero della cultura per il “Nuovo codice dello spettacolo” aveva auspicato un taglio degli oltre 750 milioni di finanziamenti previsti del cinema a fronte di appena 420 per tutte le altre arti dello spettacolo dal vivo, con il teatro tristemente fermo ad appena 91 e l’opera a 200.