Le mozioni di sfiducia non sono tutte uguali e così Matteo Renzi spiega ai suoi follower su Twitter il diverso comportamento di Italia viva su quelle riguardanti Daniela Santanchè e Matteo Salvini. Se nel caso della prima, infatti, Iv esprimerà un voto contrario alla richiesta di dimissioni in nome del garantismo, un discorso diverso viene fatto per il secondo, le cui posizioni politiche meritano una messa in discussione netta del suo operato.

Renzi e la mozione di sfiducia alla Santanchè: “No a dimissioni per un avviso di garanzia”

Un ‘no’ che traccia un solco – l’ennesimo – tra Italia viva e il resto dei partiti di opposizione, quello annunciato su X (ex Twitter) dal suo leader Matteo Renzi in merito alla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, in programma oggi.

Una scelta quasi obbligata per il leader di Italia viva, di fronte a una mozione dovuta alle indagini giudiziarie che vedono imputata la ministra. Restando coerente al dogma del garantismo, Renzi spiega che esso deve essere applicato a maggior ragione nei confronti degli avversari politici.

E questo vale, rimarca ancora Renzi nel tweet, quasi a voler dare ulteriore testimonianza di buona fede, anche per chi, come proprio la Santanchè, non ha esitato a chiedere dimissioni politiche in nome del giustizialismo. Una doppia morale, attacca Renzi, che non appartiene a lui e alla sua formazione politica.

“Contestiamo a Salvini la posizione sulla Russia, malgrado l’ipocrisia del M5S”

Renzi promette, però, di continuare a contestare le scelte della ministra Santanchè sul piano politico dove, dice, “ha fallito“.

Una battaglia politica che è alla base anche del diverso atteggiamento di Italia viva sull’altra mozione di sfiducia che colpisce il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. In questo caso, Renzi e i suoi voteranno a favore, contestando al leader della Lega le proprie posizioni politiche, in particolare l’ambiguità nei confronti della Russia di Vladimir Putin.

Un attacco a Salvini che, in un attimo, diventa occasione per l’ennesima invettiva contro il Movimento 5 Stelle, accusato da Renzi di ipocrisia poiché – dice il senatore fiorentino – ha avuto per anni un atteggiamento non dissimile da quello di Salvini verso Mosca. Anche questa, del resto, è coerenza.